In partenza…

[ita] Bom dia Brasil II ! Ve l’avevamo detto che il cerchio si allarga… tra qualche ora si viaggia verso il Paraguay: destinazione Colonia Luz Bella. Siete pronti a venire di nuovo con noi?…

[eng] Good day Brazil II ! We told you that the circle would get larger… in a few hours we’ll be travelling towards Paraguay: destination Colonia Luz Bella. Are you ready to come with us again?…

[esp] Buen día Brasil II ! Les decimos que el círculo se hace más grane… dentro de unas horas vamos hacia Paraguay: destino Colonia Luz Bella. ¿Están listos para ir juntos otra vez?…

il cerchio si conclude, ma non si chiude

[ita] Chilometri transoceanici, cambio di costumi, cibo e clima. Siamo tornati in Europa__dopo quattro stati sud americani, dopo quattro mesi. Ma con la testa siamo ancora lì, con quella vegetazione, quei suoni, quelle visioni e le persone. Nonostante sia la fine… ci dispiace, sappiamo che ci avevate preso gusto (anche noi!)… vogliamo percepirla come un inizio_ perché la vita, la natura sono rotonde e tutto ciò che inizia finisce e comincia allo stesso tempo. Così, sia per rendere il nostro viaggio circolare sia perché di agricoltura urbana vi avevamo scritto nel post precedente, abbiamo deciso di dedicare la nostra ultima attività in Brasile ad un altro mutirão dell’Horta CCSP, dove tutto ebbe inizio. 

[eng] Transoceanic kilometres, change of habits, food and climate. We’re back in Europe__after four South American states, after four months. But in our minds we’re still there, with that vegetation, those sounds, those visions and people. Even though it is the end… sorry, we know you were enjoying it (we too!)… we’d like to think of it as a beginning_because life, nature are round and all that begins ends and starts at the same time. So, considering our travel as circular and the previous post on urban agriculture, we decided to dedicate our last activity in Brazil to another Horta CCSP’s mutirão, where it all began.

[esp] Kilometros transoceánicos, cambio de costrumbres, comida y clima. Volvimos a Europa__tras cuatro estados sur americanos, tras cuatro meses. Pero con las cabezas todavía estamos allí, con esa vegetación, esos sonidos, esas visiones y las personas. Aunque es la fin… perdon, sabemos que les gustaba (a nosotros también!)… queremos percibirla como un nuevo principio_porque la vida, la naturaleza son redondas y todo lo que empieza se acaba y comienza al mismo tiempo. Entonces, considerando nuestro viaje circularmente y el post anterior sobre la agriculta urbana, decidimos dedicar nuestra última actividad al mutirão de la Horta CCSP, donde todo empezó

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[ita] Siamo stati lì non solo per osservare il ciclo naturale di alcune piante viste a gennaio, ma soprattutto per capire come si erano srotolati gli eventi all’interno dell’orto. Ci sembrava infatti bello concludere la ricerca di Echoes of Ecologies nel luogo fondamentale del suo principio, visto che di un altro principio si trattava… infatti, nei mesi scorsi la Horta era rimasta chiusa a causa di manutenzione. Il mutirão è stato organizzato appunto per rigenerare l’orto in seguito alla riapertura del Centro Cultural. 

[eng] We went there not just to observe the natural cycle of some plants we had seen in January, but above all to understand how the garden’s events had unrolled. We thought it nice to end Echoes of Ecologies’ research in the fundamental place where it started, as it was actually another start after the Horta’s closure due to maintenance. Indeed, the mutirão was organised to regenerate the garden after the Cultural Centre’s reopening. 

[esp] Estuvimos allí no solo para observar el ciclo natural de algunas plantas vistas en enero, sino sobre todo para comprender como se habían desenrollado los eventos en la huerta. Nos parecía bonito concluir la investigación de Echoes of Ecologies en el lugar fundamental de su principio, ya que realmente era otro principio como la Horta estuvo cerrada durante los meses pasados para obras de manutención. El mutirão se organisó justo para recuperar la huerta después de reabrir el Centro Cultural.

[ita] Quella che sembrava una domenica di duro lavoro, è stata invece una buona giornata dentro il cerchio di collaborazione dell’Horta CCSP. In effetti poche mani, assieme a tanta determinazione, hanno permesso che si raccogliesse e riordinasse molto. Fortunatamente le tecniche dell’Hügelkultur e della pacciamatura avevano mantenuto il terreno abbastanza umido per la sopravvivenza di parecchia flora… quindi l’ambiente è rimasto – nonostante l’ecosistema danneggiato – e le sementi per il prossimo ciclo pure! L’atto di rinascita più significativo è stato sicuramente l’aver formato e piantato un’intera aiuola con fiori e piante alimentari: volti nuovi e conosciuti uniti dallo stesso sentimento che sono quelle piantine la vita per noi! Non possiamo che augurare un rinnovato interesse verso la profondità educativa del progetto, oltre l’appoggio e la fiducia a coloro che in questo verde continuano a mettere il cuore – non solo perché sono stati per noi dei veri amici e punti di riferimento, ma anche perché crediamo fermamente nella loro oasi di avvicinamento all’agricoltura ed agroecologia urbana. Una in più che migliora la metropoli di São Paulo.

[eng] What seemed like a Sunday of hard work, became instead a great day within the circle of collaboration at Horta CCSP. As a matter of fact few hands, together with much determination, allowed to harvest and tidy a lot. Fortunately the Hügelkultur and mulching techniques had kept the soil humid enough for the survival of much flora… so the environment was there – despite its damaged ecosystem – and the seeds for the next cycle as well! The most meaningful act of rebirth surely was making and planting a whole bed with flowers and edible plants_new and known faces united by the feeling that those little plants are life to us! Thus, we wish a renewed interest in the project’s educational profundity, plus support and trust to those who continue to put their heart in the garden – not just because they were to us true friends and points of reference, but also as we strongly believe in their oasis as an introduction to urban agriculture and agroecology. One more that improves the metropolis of São Paulo. 

[esp] Lo que parecía un domingo de duro trabajo, se volvió en un lindo día en el círculo de colaboración de la Horta CCSP. De hecho pocas manos, junto a tanta determinación, permitieron cosechar y arreglar mucho. Afortunadamente las técnicas de Hügelkultur y de la cobertura mantuvieron la tierra bastante humeda para la sobrevivencia de mucha flora… así el ambiente quedó – aun con su ecosistema dañado – y las semillas para el próximo ciclo también! Por supuesto el acto de renovación más significativo fue formar y plantar un cantero entero con flores y plantas alimentarias_rostros nuevos y conocidos unidos por el sentimiento que esas plantitas son la vida para nosotro/as! Deseamos entonces un renovado interés hacia la profundidad educacional del proyecto, además el apoyo y la confianza en aquello/as que en este verde siguen poniendo su corazón – no solo porque fueron unos verdaderos amigos y puntos de referencia, sino porque creemos firmamente en su oasis de acercamiento a la agricultura y agroecología urbana. Una más que mejora la ciudad de São Paulo.

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[ita] Quindi il bello non è stato trovare tutto come ci aspettavamo, bensì scoprire quanta gente s’impegna a perseverare coi propri obiettivi_che nel caso dell’ecologia sono comuni. Un giorno ci sarà un ‘linguaggio’ capace di coinvolgere tutti/e. Bisogna solo coltivarlo, in pace. Questo fa la gente di Horta CCSP e questo faremo anche noi_ ancora di più, d’ora in poi.
Come potete immaginare, abbiamo bisogno di un po’ di tempo per assorbire l’intenso vissuto di questi mesi appena passati. Per questo vi chiediamo di interpretare le nostre parole come un saluto a breve termine, un a risentirci a presto con delle nuove interessanti notizie dal nostro mondo nativo. Da due giorni siamo in terra di casa e ieri abbiamo già seminato tutto ciò che il Sud America ci ha donato…

[eng] Then the nice part wasn’t finding everything as we expected, it was discovering how many people do put effort in keeping at their goals_which in the case of ecology are common. One day there will be a ‘language’ able to involve all of us. It just needs to be cultivated, in peace. This is what the people of Horta CCSP are doing and this is what we are going to do_even more, from now onward.
As you may imagine, we need some time to absorb the intensity of what we lived in the past months. That’s why we ask you to interpret our words as a speak soon, with some other interesting news from our native world. It’s two days we’re back at home ground and yesterday we sowed all that South America donated to us… 

[esp] Así que la parte buena no fue encontrar todo como esperabamos, sino descubrir cuantas personas se empeñan en perseverar en sus objetivos_que en el caso de la ecología son comunes. Un día habrá un ‘lenguaje’ capaz de involucrar a todo/as. Solo hay que cultivarlo, en paz. Esto es lo que hace la gente de Horta CCSP y esto haremos nosotros también_todavía más, desde ahora en adelante.
Como pueden imaginar, necesitamos de tiempo para absorbir la intensidad de lo que vivimos en los meses pasados. Por eso les pedimos de interpretar nuestras palabras como un saludo a corto plazo, con nuevas noticias interesantes desde nuestro mundo nativo. Hace dos días que estamos en tierra de casa y ayer sembramos todo lo que Sur América nos donó…

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Cultivamos o futuro

[ita] Ben ritrovati dal Brasile cari/e amici/amiche. Ci state leggendo già da un po’ per capire che i temi dell’agricoltura urbana non solo ci piacciono, ma li riteniamo anche molto importanti. Inaspettatamente la conferma del loro valore è avvenuta, dopo quasi quattro mesi di viaggio, nella metropoli di São Paulo. La scorsa domenica abbiamo avuto la fortuna di assistere al primo Festival di Agricoltura Urbana della Praça Victor Civita. Lo stesso luogo in cui si è svolto – recuperando una fabbrica dismessa, con acqua ed energia riciclata – denota la volontà di una vita cittadina con più sostenibilità.

[eng] Welcome back to Brazil dear friends. You’ve been reading us for a while to understand that urban agriculture’s questions are not just interesting to us, but we also consider them very important. Unexpectedly the confirmation of their value came, after almost four months of travel, in São Paulo metropolis. Last Sunday we were lucky to attend the first Urban Agriculture Festival at Praça Victor Civita. The very square where it took place – by restoring a closed factory, with recycled water and energy – shows the will to have a more sustainable life in the city.

[esp] Otra vez bienvenido/as a Brasil querido/as amigo/as. Hace tiempo que nos están leyendo para entender que los temas de agricultura urbana no solo nos gustan, sino también los consideramos muy importantes. Inesperadamente la confirmación de su valor llegó, tras casi cuatro meses de viaje, en la metropolis de São Paulo. El domingo pasado tuvimos la suerte de asistir al primero Festival de Agricultura Urbana de la Praça Victor Civita. La misma plaza – recuperando una fabrica cerrada, con el uso de agua y energía reciclada – muestra la voluntad de una vida ciudadana con más sustentabilidad.

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[ita] Bancarelle piene di alimenti biologici dei produttori locali; numerose presentazioni ed interventi di associazioni impegnate per: il riscatto e la protezione delle api native (SoS Resgate – già conosciuto all’inizio del viaggio), il movimento urbano di agroecologia (MUDA – salutiamo la nostra amica Mehl che ne fa parte), con la presenza della pioniera brasiliana di agroecologia Ana Primavesi, i Pancs (plantas alimentícias não convencionais – in Brasile ce ne sono più di 10.000 specie); un laboratorio pratico su come impiantare un orto in città; un laboratorio di gastronomia e tanto altro…

[eng] Stands full of organic food from local producers; numerous presentations and talks of associations engaged in: rescuing and protecting native bees (SoS Resgate – already met at the beginning of our travel), the urban agroecology movement (MUDA – hi to our friend Mehl who is part of it), with the presence of one of Brazil’s pioneers of agroecology Ana Primavesi, Pancs (plantas alimentícias não convencionais – in Brazil there are more than 10.000 species); a practical laboratory on how to implant an urban garden; a laboratory of gastronomy and much more…

[esp] Puestos llenos de alimentos orgánicos de productores locales; numerosas presentaciones e intervenciones de asociaciones empeñadas por: rescate y protección de abejas nativas (SoS Resgate – ya conocido al principio del viaje), el movimento urbano de agroecología (MUDA – saludamos nuestra amiga Mehl que está en eso), con la presencia de la pionera brasileña de agroecología Ana Primavesi, los Pancs (plantas alimentícias não convencionais – en Brasil hay más de 10.000 especies); un taller práctico de como preparar una huerta en ciudad; un taller de gastronomía y mucho más…

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[ita] Seppur con poche forze e in via di recupero, non potevamo certo mancare! Come la concepiamo noi, l’agricoltura urbana va oltre il cosiddetto “movimento” per avvolgere una più profonda intenzione di pratica collettiva supportata da sensibilità, etica ed educazione. Sicuramente dedicarsi alla coltivazione vera e propria richiede un certo grado di conoscenze e tempo, mentre partecipare della stessa idea di agricoltura urbana secondo noi dovrebbe coinvolgere tutti/e senza distinzioni. In poche parole: posso anche non spingermi fino alla creazione di un orto, ma non dovrei prescindere dall’interessarmi di come i miei alimenti vengono prodotti. Mangiare/bere sono azioni vitali e transculturali, dunque qualsiasi persona dovrebbe almeno potersi sentirsi responsabile della propria scelta d’alimentazione: un prodotto coltivato in maniera agrotossica, disastroso sia per l’ambiente che per i suoi abitanti, o un prodotto coltivato secondo i principi agroecologici e di giustizia sociale?

[eng] Even though we were still gathering energies, we didn’t want to miss it! As we conceive it, urban agriculture goes beyond the so called “movement” to include a more profound intention of collective practice supported by sensibility, ethics and education. Of course dedicating oneself to real cultivation requires a certain degree of knowledge and time, whereas participating in the very idea of urban agriculture we believe should involve anyone without distinction. Briefly: even if I don’t go as far as creating a garden, I should not overlook being interested in how my food is produced. Eating/drinking are vital and transcultural actions, therefore any person should at least be able to feel responsible for his/her food choice: a product grown with agrotoxics, dangerous for both the environment and its inhabitants, or a product grown with agroecologic and social justice principles?

[esp] Si bien con pocas fuerzas y todavía recuperandonos, ¡nuestra presencia no podia faltar! Como la entendemos nostros, la agricultura urbana va más allá del llamado “movimento” para incluir una más profunda intención de práctica colectiva apoyada por sensibilidad, ética y educación. Está claro que dedicarse a la verdadera cultivación requiere ciertos niveles de conocimiento y tiempo, mientras que participar en la idea misma de agricultura urbana creemos que debería involucrar todo/as sin distinción alguna. En pocas palabras: no tengo que empujarme hasta la creación de una huerta, pero no tendría que prescindir interesarme de como mis alimentos están producidos. Comer/beber son acciones vitales y tansculturales, entonces cada persona debería por lo menos poder sentirse responsable de su propria alimentación: ¿un producto cultivado de manera agrotóxica, destructor para el medio ambiente y para sus habitantes, o un producto cultivado según los principios agroecológicos y de justicia social?

[ita] Le obiezioni potrebbero sorgere. Ad esempio i prezzi elevati degli alimenti biologici. Questo è vero, ma non impossibile da evitare. Infatti, nella pratica collettiva sopra nominata sta anche il buon senso di capire quando il biologico è un business che si approfitta di un mercato di nicchia (come un supermercato con la sua marca bio) e dove/a chi possiamo rivolgerci per aver accesso a cibo salutare, economicamente abbordabile ed etico. Ci teniamo dunque a sottolineare che il nostro discorso comprende anche il lato socio-economico della pratiche conosciute. Com’è vero che durante questi mesi abbiamo speso più soldi per evitare di comprare l’acquacoca-cola, scegliendo acqua di marchi locali, è altrettanto vero che tralasciando il biologico industriale e preferendo i piccoli produttori locali risparmieremmo soldi aiutandoci a vicenda. Basta solo uno sforzo e qualche ricerca in più. Basta solo modificare qualche piccola abitudine culturale. Distacchiamoci dalla pigrizia e dalla sensazione paralizzante che cambiare sia sempre la strada più difficile.

[eng] Objections could arise. For instance, about organic food’s expensive prices. This is true, but not impossible to avoid. In fact, in the above mentioned collective practice, it is also included the common sense to understand when organic stands for a business that takes advantage of a niche market (as in a supermarket’s organic brand) and where/who we address to access healthy, economically affordable and ethical food. Thus, we’d like to underline that our discourse also involves the socio-economic side of the encountered practices. As much as it is true that during these months we’ve spent more money to avoid buying coca-cola’s water by choosing local brands’ water, it is equally true that leaving behind the industrial organic and preferring small local producers we’ll save up money helping each other mutually. It only takes a little more effort and research. It only needs modifying some little cultural habits. Let’s detach from laziness and the paralyzing sensation that change always seems the most difficult way.

[esp] Las objeciones podrían surgir. Por ejemplo los precios altos de los alimentos orgánicos. Esto es verdad, pero no imposible de evitar. De hecho, en esa práctica colectiva nominada encima hay también el sentido común de entender cuando el orgánico es un negocio que se aprovecha de un mercado de nicho (como un supermercado con su marca bio) y donde/a quien podemos dirigirnos para tener acceso a comida saludable, a buen precio y ética. Deseamos subrayar que nuestro discurso considera también el lado socio-económico de las prácticas conocidas. Como es verdad que durante estos cuatro meses de viaje hemos gastado más evitando de comprar el agua de coca-cola eligiendo agua de marcas locales, también es seguro que dejando atrás el orgánico industrial y preferiendo los pequeños productores locales ahorraremos dinero ayudandonos el uno al otro. Solo requiere un poco más de empeño y búsqueda. Solo requiere modificar algunas pequeñas costumbres culturales. Alejámonos de la pereza y de la sensación paralizante que el cambio siempre parece el camino más difícil.

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[ita] Come vedete la giornata passata al festival ci ha fatto riflettere molto, soprattutto poiché riteniamo che oggigiorno l’agricoltura urbana sia tanto determinante quanto quella nei campi, e per il maggior numero di persone che abitano le città e per il loro potenziale potere decisionale. Siccome avevamo aperto il nostro blog chiedendoci “quale futuro costruire?” ora possiamo tentativamente affermare che, per cambiare lo status quo, l’ecologia (intesa qui come pratica di consapevolezza dell’interconnessione della vita) debba essere parte fondante di ogni pensiero/azione. Quindi, se anche voi ci credete, iniziamo dal costruire assieme un futuro di coltivazione. Costruiamo una cultura permanente di cura!

[eng] As you see the day spent at the festival made us think a lot, especially since we reckon that current urban agriculture is as much determining as the one in the fields, because of the growing number of people living in cities and their potential decision power. As we had opened our blog with the question “what future to build?” now we can tentatively affirm that, in order to change the status quo, ecology (intended here as practicing awareness of the interconnectedness of life) should be the foundation of any thought/action. Then, if you also believe in it, let’s start by building together a future of cultivation. Let’s build a permanent culture of care!

[esp] Como pueden ver el día pasado en el festival nos hizo reflexionar mucho, sobre todo como pensamos que hoy día la agricultura urbana es tanto determinante cuanto la del campo para el número mayor de personas que viven en las ciudades y su potencial poder decisional. Como abrimos nuestro blog con la pregunta “cual futuro construir?” finalmente afirmamos provisionalmente que, para cambiar el status quo, la ecología (entendida aquí como práctica de conscienca de la interconexión de la vida) debería ser fundación de todos pensamientos/acciones. Entonces, si están de acuerdo, empezamos por construir un futuro de cultivación. ¡Construimos una cultura permanente de cuidado!

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Titi Khar’ka

[ita] É arrivato il momento di concludere i racconti della Bolivia… e secondo voi dove potevamo andare se non al Lago Titiqaqa? Quindi lunedì scorso partiamo in direzione Copacabana, alla volta dell’Isla del Sol – la culla della civiltà Inca – là dove nasce il Sole. Sogni d’infanzia realizzati, ma anche fantasie di grandi che troppo spesso vivono lontano dalla vita che ancora si pratica sul lago. Una vita senza macchine, prevalentemente di agricoltura, pesca e coi ritmi scanditi dalla luce del Sole e della Luna.

[eng] It’s time to end our Bolivian tales… and where could we go other than Lake Titiqaqa? So last Monday we headed to Copacabana, destination Isla del Sol – cradle of the Inca civilization – where the Sun was born. Childhood dreams come true, but also fantasies of adults who too often live far from the way of life that is still practice at the lake. A life without cars, mainly made of agriculture, fishing and rhythms set by Sun and Moonlight.

[esp] Llegó el momento de terminar nuestras historias de Bolivia… ¿y adónde pensaban que podíamos ir a parte del Lago Titiqaqa? Así que el lunes pasado partimos en dirección Copacabana, con destino Isla del Sol – la cuna de la civilización Inca – allí donde nace el Sol. Sueños de niños realizados, pero también fantasías de adultos que muy a menudo viven lejos de la vida todavía practicada en el lago. Una vida sin coches, principalmente de agricultura, pesca y con los rítmos señados por la luz del Sol y de la Luna.

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[ita] Due giorni di escursione per scoprire quest’isola meravigliosa, da sud a nord, attraverso le voci della gente locale. Di tutte quante scegliamo quella di Basilia, una giovane donna che ci ha detto così: “è il momento della raccolta, prima delle gelate invernali. Nell’isola si piantano fave, quinoa, amaranto, mais e canna da zucchero – tutti prodotti tipici che continuano ad essere coltivati secondo le antiche pratiche inca dei terrazzamenti – per il consumo locale. Eppure il turismo è crescente, soprattutto da quando c’è l’acqua corrente, quindi gli abitanti che hanno deciso di dedicarsi ai lavori alberghieri si stanno adeguando alle necessità del turista. E il turista è esigente. O semplicemente troppo debole. Così, per esempio, un agricoltore non può vendere la propria quinoa ai ristoranti perché coltivata e selezionata in modo tanto naturale da poter danneggiare uno stomaco bianco.” Ha aggiunto Basilia che, prima dell’arrivo del sapone, i residui spumosi che si creavano con la pulizia della pianta di quinoa venivano usati per lavare. Ormai non si utilizzano più, come più si offrono cibi tradizionali ai gringos “stranieri”…

[eng] A two-day trekking from South to North to discover this marvelous island through the local people’s voices. Among many we choose that of Basilia, a young woman who told us so: “it’s harvesting time, before Winter frosts. On the island we plant broad beans, quinoa, amaranth, corn and sugar cane – all typical products that are still cultivated according to the Inca ancient practices of terracing – for local needs. However tourism increases, even more since there’s running water, therefore the inhabitants who opted for hospitality jobs are adapting to tourists’ necessities. And tourists are demanding. Or simply too weak. That’s why, for example, a farmer can’t sell his/her own quinoa to the restaurants as it is cultivated and selected in such a natural manner that it could damage white stomachs.” Basilia then added that, before the arrival of soap, the foamy residues created by cleaning quinoa plants were used for washing. It’s no longer done, like they no longer offer traditional food to gringos “foreigners”…

[esp] Dos días de excursión para descubrir esta isla maravillosa, de norte a sur, a través de las voces de la gente local. Entre muchas escogimos aquella de Basilia, una mujer jóven que nos contó así: “es el momento de la cosecha, antes de las heladas del invierno. En la isla se plantan habas, quinoa, amaranto, maíz y caña de azúcar – todos productos típicos que todavía se cultivan según las antiguas prácticas incas de las terrazas – para el consumo local. Pero el turismo está creciendo, sobre todo desde que hay agua corriente, así que los habitantes que decidieron dedicarse al hospedaje están aceptando las necesidades del turista. Y el turista es exigente. O simplemente demasiado débil. Así que, por ejemplo, un agricultor no arriesga vender su propia quinoa a los restaurantes como está cultivada y seleccionada de manera tan natural que podría lastimar un estómago blanco.” Basilia también añadió que, antes que el jabón llegara, los residuos espumos que se creaban con la limpieza de la planta de quinoa se usaban para lavar. Ahora ya no se hace y tampoco se ofrece comida tradicional a los gringos “extranjeros”…

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[ita] …dopo qualche ricerca, abbiamo trovato pane e formaggio fatti in casa e così siamo andati avanti felici e contenti… vedendo anche che c’è chi continua a rispettare l’architettura tradizionale, costruendo sia case che hotel con mattoni di fango e tetti di paglia. Il progresso sarà pure inevitabile coi suoi pro e contro, ma non dimentichiamoci che tutti/e abbiamo la possibilità di scegliere… se, uscendo la sera per l’Isla del Sol, mangiare una pizza o una empanada casereccia.

[eng] …after some searching, we found local bread and cheese hence we happily went along… also seeing that there are those who keep respecting traditional architecture, building both houses and hotels with mud bricks and hay roofs. Progress with advantages and disadvantages may be inevitable, though we shouldn’t forget that the possibility to choose is in our hands… if, going out at night on the Isla del Sol, we will eat pizza or a homemade empanada.

[esp] …tras alguna búsqueda, encontramos pan y queso caseros y así contentos seguimos adelante… viendo también que todavía hay personas que siguen respetando la arquitectura tradicional, construyendo casas y hoteles con ladrillos de barro y tejados de paja. El progreso con sus beneficios y obstáculos si será inevitable, pero no olvidemos que todo/as tenemos la posibilidad de decidir… si, saliendo de noche por la Isla del Sol, comer una pizza o una empanada casera.

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La sagrada hoja de Yungas

[ita] Il tempo passa rapidamente e mentre noi ci dirigiamo verso São Paulo, lungo il Mato Grosso do Sul, la tecnologia digitale ci permetterà di parlarvi di quando di colpo, lo scorso fine settimana, siamo passati da quattro mila metri alla regione sub-tropicale dello Yungas. Era appena finito il Giorno della Famiglia, quando ci mettemmo in cammino assieme all’agronoma Mariela e Pablo per andare a festeggiare il compleanno di un altro agronomo, l’amico Fernando. Occasione di festa molto ben accolta, ma ancor più importante perché ci ha portati a conoscere un’altra delle realtà ecologiche della Bolivia: la sagrada hoja de coca ossia “la sacra foglia della coca” – sacra per la cultura andina.

[eng] Time goes by quickly, so while we are heading towards São Paulo, through Mato Grosso do Sul, digital technology will allow us to tell you of last weekend, when we suddenly moved from four thousand meters to the sub-tropical region of Yungas. The Day of the Family had just ended, when we went off together with agronomist Mariela and Pablo to celebrate another agronomist’s birthday, their friend Fernando. We were certainly happy to embrace this party occasion, even more because it led us to get to know another ecologic reality of Bolivia: la sagrada hoja de coca that is “the sacred leaf of coca” – sacred for the Andean culture.

[esp] El tiempo se va rapido y mientras nosotros vamos hacia São Paulo, recurriendo Mato Grosso do Sul, la tecnología digital nos permitirá hablaros de cuando el fin de semana pasado, de repente, pasamos desde cuatro mil metros a la región sub tropical de Yungas. Recién se había acabado el Día de la Familia, cuando nos pusimos en camino junto a la agrónoma Mariela y Pablo para ir al cumpleaños de otro agrónomo, su amigo Fernando. Ocasión de fiesta bien acogida, pero mucho más importante porque nos llevó a conocer otra realidad ecológica de Bolivia: la sagrada hoja de coca sagrada para la cultura andina.

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[ita] Fernando è impiegato nel cuore del bosco, per la riforestazione e la formazione di famiglie per piantare alberi nativi e proteggere animali endemici. Siamo in Nor Yungas, quasi vicini alla frontiera con il Beni, una regione il cui principale problema è la deforestazione per lasciare spazio alle coltivazioni di coca. Questa zona, come ci dice Mariela, era un tempo interamente coltivata con caffè ed i produttori che tuttora vi si dedicano per lo meno lo producono in maniera biologica… anche perché così vale di più. Mentre la coca, spinta dall’attuale politica e dal denaro facile, purtroppo é quasi tutta fumigata e quella buona (come tante cose qui…) viene tenuta privata.

[eng] Fernando works in the wood’s heart, reforesting and training families to native trees’ planting and the protection of endemic animals. We are in Nor Yungas, almost close to the border with Beni, a region where its main problem is deforestation to give space to coca’s plantations. This area, as Mariela tells us, was once planted with coffee and the producers who still have it at least grow it organically… also ’cause it’s more valuable. Instead coca, pushed by current politics and easy money, is unfortunately almost all fumigated and the good one (like many things here…) is kept private.

[esp] Fernando trabaja en el corazón del bosque para la reforestación y la capacitación de familias para plantar árboles nativos y proteger animales endémicos. Estamos en Nor Yungas, casi a la frontera con Beni, una región donde el problema principal es la deforestación para liberar espacio para las cultivaciones de coca. Esta zona, como nos cuenta Mariela, hace tiempo estaba plantada a cafè y los productores que todavía lo quieren por lo menos lo producen de manera orgánica… también porqué así tiene más valor. De contra la coca, empuajda por la política actual y la plata facil, desafortunadamente está casi toda fumigada y esa buena (como muchas cosas aquí…) es privada.

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[ita] Questa bellissima pianta noi l’abbiamo usata molto, sia nel té (mate de coca = una delle bevande nazionali) sia pikchando “masticandola” e ci ha aiutati notevolmente coi nostri problemi con l’altitudine. Ma è pur vero che la crescente domanda – a causa del narcotraffico e di altri prodotti (come coca-cola) – ha lasciato ben poco di sacro, rendendo la coca una monocultura che, dopo anni, devasta il terreno che l’aveva ospitata.

[eng] We used much this beautiful plant, both in tea (mate de coca = one of the national beverages) and pikchando as in “chewing it” and it notably helped us with our problems with altitude. Though it’s true that the growing demand – see drug trafficking and other products (like coca-cola) – has left little sacredness, making coca a monoculture, which sadly after years knocks down the soil that had hosted it.

[esp] Esta linda planta nosotros la usamos con gusto, en el té (mate de coca = una de las bebidas nacionales) y pikchando o sea “mascandola” y nos ayudó mucho con nuestros problemas con la altitud. Aunque es verdad que la creciente demanda – a causa del narcotráfico y otros productos (como coca-cola) – dejó muy poco de sagrado, volviendo la coca en un monocultivo que tristemente, a lo largo de años, destruye la tierra que la había alojada.

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[ita] Ringraziamo Mariela e Pablo per averci fatto conoscere quest’aspetto così forte della cultura contadina boliviana, nonché per averci dato il brivido di rientrare a La Paz attraverso la carretera de la muerte… decisamente la maniera più elettrizzante per scoprire la biodiversità yunghegna.
P.S.  Nessuna ricezione, quindi pubblichiamo adesso. Sporchi, stanchi, sudati, ma soprattutto contenti che dopo quattro giorni di pullman abbiamo raggiunto di nuovo São Paulo – dove tutto ebbe inizio…

[eng] We thank Mariela and Pablo for letting us know this very strong aspect of Bolivian peasant culture, besides giving us the thrills of coming back to La Paz through the carretera de la muerte… definitely the most electric way to discover the Yungas’ biodiversity.
P.S. No signal, so we’re posting right now. Dirty, tired, sweaty, but most of all happy that after a four-day travel we’ve reached again São Paulo – where everything began,..

[esp] Agradecemos Mariela y Pablo por hacernos conocer este fuerte aspecto de la cultura campesina boliviana, además por regalarnos los escalofríos de regresar a La Paz por la carretera de la muerte… por supuesto la manera más vibrante para descubrir la biodiversidad yungueña.
P.S. No había señal, así que publicamos ahora. Sucios, cansados, sudados, pero sobre todo alegres que tras cuatro días de flota acabamos de llegar de nuevo a São Paulo – donde todo empezó…

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Alternativas en La Paz

[ita] E così, tra un respiro affannato e l’altro, siamo finiti nel primo ed unico orto biologico pubblico della capitale boliviana. A La Paz infatti da un paio d’anni esiste Lak’a Uta. Abbarbicato su una collina quasi a 4000 metri, è stato iniziato dai membri della Organizzazione Alternativas per affrontare il tema della sicurezza e sovranità alimentare. Di questo si occupano Maria Teresa, Anabelle, Mariela, Rina, Javier, insieme ai tanti volontari che da 3 anni le aiutano a portare avanti vari progetti. Noi abbiamo conosciuto quello dell’orto proprio prima del loro gran evento: il Giorno della Famiglia.

[eng] So, heavily breathing, we ended up in the first and only public organic garden in the capital of Bolivia. In fact it’s a couple of years that La Paz has Lak’a Uta. Settled on a 4000-metre-high hill, it was started by Organisation Alternativas to face the issue of food security and sovereignty. This has been the goal of Maria Teresa, Anabelle, Mariela, Rina, Javier, who for the past 3 years, together with many volunteers, have been carrying on various projects. We got to know the garden’s one, right before its great event: the Day of the Family.

[esp] Así que, con la respiración cortada, llegamos al primer y único huerto orgánico público de la capital boliviana. De hecho a La Paz hace un par de años que existe Lak’a Uta. Aposentado en un valle alto 4000 metros, fue empezado por los miembros de la Organización Alternativas para enfrentar el tema de la seguridad y soberanía alimentaria. De esto se ocupan Maria Teresa, Anabelle, Mariela, Rina, Javier, juntos a muchos voluntarios que desde hace 3 años las ayudan a realizar varios proyectos. Nosotros conocimos aquello del huerto, justo antes de su gran evento: el Día de la Familia.

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[ita] Quindi tutta la settimana è stata dedicata alla preparazione del luogo per celebrare il proprio anniversario. Ogni giorno, un aymi comunitario tra la zappa, rastrelli, pompa e pennelli per poi condividere il pranzo, deliziati da interessanti ricette a base di prodotti locali. Dovete sapere che, dopo le tante varietà di mais viste e assaggiate lungo il percorso, la Bolivia ritiene numerosissime specie di patate multicolore vendute dalle signore andine nelle tante strade-mercato di La Paz.

[eng] Thus all week was dedicated to the place’s making up to celebrate its anniversary. Every day a community aymi, among hoes, rakes, hoses and paintbrushes, delighted by lunch-times in which we shared interesting recipes made with local products. You should know that, after all corn varieties that we’ve seen and tasted along the journey, Bolivia retains numerous types of multicoloured potatoes sold by Andean women in the many market-streets of La Paz.

[esp] Entonces toda la semana se dedicó a la preparación del lugar para celebrar su aniversario. Cada día un aymi comunitario, entre picotas, rastrillos, mangueras y pinceles, terminado con la condivisión de la comida, deliciados por interesantes recetas a base de productos locales. Deberían saber que, tras las muchas variedades de maíz que vimos y probamos a lo largo del recurrido, Bolivia retiene numerosas especies de papas multicolores vendidas por las mujeres andinas por las muchas calles-mercados de La Paz.

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[ita] A parte la naturalezza dell’atmosfera respirata a Lak’a Uta, qui è importante raccontarvi la sua storia. L’orto nacque in un parco abbandonato dopo tante ricerche e molte porte chiuse, in una zona di bassa estrazione sociale, quasi al confine con El Alto. Il posto era abbandonato perché 30 anni fa ci fu una frana in cui morirono parecchie persone; il comune vi fece poi impiantare un parco ma le comunità vicine per paura evitavano di trascorrervi il loro tempo. Trasformatosi così in un punto di degrado e violenza, un giorno venne ripreso in mano, tra l’ilarità generale, dalla gente di Alternativas per poter creare una fonte d’accesso ad alimenti salutari in una zona dove quasi non esistono gli alberi. Sottolineiamo qui il forte obiettivo sociale di voler migliorare le relazioni d’amicizia tra i vicini ed i visitanti. All’inizio, ci hanno raccontato, fu veramente difficile coinvolgere il dubbioso vicinato. Eppure insistettero, convinti dei buoni propositi del progetto. Oggi sono in 40 le famiglie ad avere sistemato una propria parcella di terreno e tante altre ne vorrebbero una.

[eng] Aside the spontaneity of the atmosphere breathed at Lak’a Uta, here it’s important to tell you its story. The garden was born in an abandoned park after much searching and many closed doors, in a lower-class area, almost bordering El Alto. The place was abandoned 30 years ago after an avalanche where many people died; the municipality then implanted a park, but the neighbouring community feared and avoided to spend time there. Transformed then into a degraded and violent space, one day it was taken over by Alternativas’ people, among much skepticism, to create an access point to healthy food in an area where trees almost don’t exist anymore. We wish to underline their strong social goal to improve friendship bonds among neighbours and visiting people. At the beginning it wasn’t easy, as they told us, to involve the doubtful neighbourhood. However they insisted, convinced of the project’s good principles. Today more than 40 families work a lot there and many more would like to have one.

[esp] A parte la espontaneidad de la atmósfera respirada el Lak’a Uta, aquí es importante contaros su historia. El huerto nació en un parque abandonado tras mucha búsqueda y tantas puertas cerradas, en una zona de baja extracción social, casi al borde con El Alto. El sitio estaba abandonado porque hace 30 años pasó un derrumbe donde murieron muchas personas; la municipalidad decidió implantar un parque, pero las comunidades vecinas por miedo evitaban pasar su tiempo allí. Transformado así en un punto de degrado y violencia, un día fue tomado por la gente de Alternativas, entre mucho escepticismo, para poder crear una fuente de acceso a alimentos saludables en una zona donde casi ya no existen árboles. Subrayamos aquí el fuerte papel social de querer mejorar las relaciones de amistad entre vecinos y visitantes. Al principio no fue fácil, como nos contaron, involucrar el vecindario dudoso. Pero siguieron adelante convencidos de los buenos principios del proyecto. Hoy más de 40 familias trabajan su parcela allí y muchas otras quieren tener una.

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[ita] Questo successo si allarga ed è stato per noi confermato sabato scorso durante il Giorno della Famiglia. Il lavoro è stato tanto, ma le persone soddisfatte ancora di più. C’era la vendita di piante, semi e compost; c’erano le dimostrazioni culinarie con i prodotti dell’orto, i giovani della sicurezza alimentare ed i laboratori di controllo delle malattie, semina e compostaggio; c’era la musica e l’aphtapi. C’era tanta felicità da parte di molte famiglie che da tempo all’orto e alla natura dedicano la propria vita. Noi siamo grati di aver partecipato in un momento tanto emozionante. Ma sopratutto che ci siano persone che, nonostante le tendenze generali, credano nelle semplici alternative che questo mondo ci offre. Auguriamo ad Alternativas tanti altri compleanni gioiosi e di buona energia, sperando che alla nostra prossima visita le famiglie si saranno raddoppiate, ancora una volta a dimostrazione che coltivare in città è possibile.

[eng] This widening success was confirmed before our eyes last Saturday at the Day of the Family. Plenty of work to do, but nothing compared to the number of satisfied people. There was plants, seeds and compost selling; there were culinary tastings, the food-security youths and laboratories of plagues control, sowing and composting; there was music and aphtapi. There was the joy of all families who are dedicating their life to the garden and nature. We are glad to have participated in such an emotional moment, but above all that there are many people who, despite general trends, believe in those simple alternatives that this world offers to us. We wish Alternativas many others happy anniversaries of good energy, hoping that during our next visit families would have doubled, demonstrating once more that cultivation in the city is possible.

[esp] Este succeso se agranda y se confirmó para nosotros el sábado pasado durante el día de la familia. Había la venta de plantitas, semillas y adobe; habían las demostraciones culinarias con los productos del huerto, los jóvenes de la seguridad alimentaria y talleres de manejo de plagas, siembra y compostaje; había la música y el aphtapi. Había la felicidad de muchas familias que desde hace tiempo al huerto y a la naturaleza dedican su vida. Agradecemos mucho participar en un momento tan emocionante, pero sobre todo que hay personas que, no obstante las tendencias generales, creen en las simples alternativas que este mundo nos ofrece. Deseamos a Alternativas muchos otros aniversarios de alegría y buena energía, esperando que a la hora de nuestra próxima visita las familias se habrán doblado, demonstrando otra vez que cultivar en la ciudad es posible.

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[ita] Vi salutiamo fino al prossimo post. Nonostante a volte vi facciamo aspettare un po’ più del solito, speriamo che ci comprendiate… cercando di immaginare, per esempio, le lunghe distanze dell’America Latina, la miriade di letti non-letti in cui ci siamo dovuti ambientare, i periodi senza internet e le difficoltà a cui a volte è soggetto il nostro corpo a causa del clima e dell’alimentazione quotidiana abbastanza differenti. Così come all’entrare in Bolivia, attraversando il famoso Pantanal, ci venne una bella infezione intestinale… adesso che la stiamo per lasciare, Giulia si è beccata la salmonella. Bolivia te amo!

[eng] Till our next post. Even if sometimes we make you wait a bit more than usual, we hope that you understand us… trying to imagine, for example, Latin America’s long distances, the amount of beds non-beds in which we had to settle, periods without internet and the difficulties that our bodies have to deal with because of different climate and daily food. So, similarly to the intestinal infection we picked up while entering Bolivia through famous Pantanal… now that we are about to leave it, Giulia got stuck with salmonella. Bolivia te amo!

[esp] Un saludo hasta el próximo post. Aunque a veces les hacemos esperar un poco más, esperamos que puedan comprendernos… intentando imaginar, por ejemplo, las largas distancias de América Latina, el montón de camas non-camas a las cuales nos hemos acostumbrado, los periodos sin internet y las dificultades que a veces afectan a nuestros cuerpos a causa del clima y alimentación diaria distintos. Así, como al entrar en Bolivia cruzando el famoso Pantanal nos vino una bonita infección intestinal… ahora que estamos por dejarla, Giulia se quedó con la salmonella. ¡Bolivia te amo!

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¡KUSIKUNA!

[ita] Rallegriamoci! Questo significa Kusikuna, la scuola di cui siamo stati ospiti a Tiquipaya, Cochabamba. Definita Comunidad Ecoactiva, quasi interamente bio-costruita, è un luogo dove alunni/e, educatori/trici e aiutanti mettono in pratica un modello educativo alternativo. Un modello fatto di libertà e responsabilità, limiti e conseguenze. I nomi delle aule, anch’essi in lingua quechua, – Phujllay Wasi (la casa del gioco – asilo, da 3 a 5 anni) Ruway Wasi (la casa del fare – elementare), che si divide tre: Juch’uy “piccolo” Ruway (1º e 2º), Chawpi “medio” Ruway (3º e 4º) e Jatun “grande” Ruway (5º e 6º). Khuyanakuy Wasi (la casa della solidarietà), per adesso divisa in due: Wiñay (“crescere”, 1º, 2º e 3º) y Khuyay (“prendersi cura”, 4º, 5º e 6º) –, denotano l’originalità dell’educazione applicata. Un’educazione di cura e rispetto di se stessi e degli altri, che crea un contesto di apprendimento nel quale tanto l’insegnante quanto lo studente possono dare spazio ai propri talenti. Un tempo chiamata La Floresta, Kusikuna con i suoi vent’anni contiene un’anima giovane ed eccentrica. Il direttore, Rafael Puente, insieme a Carmen Guardia e la loro figlia Rafaela ci hanno accolti durante la nostra permanenza, permettendoci di conoscere da vicino le proprie curiose storie di vita legate a quelle della scuola. Di tutto quello che abbiamo imparato, qui ci teniamo a spiegarvi perché Kusikuna è una comunità attiva ecologicamente.

[eng] Let’s be happy! That’s the meaning of Kusikuna, the school where we were hosted in Tiquipaya, Cochabamba. Defined Comunidad Ecoactiva, almost entirely bio-constructed, is a place where students, teachers and helpers practice an alternative educational model. A model made of freedom and responsibility, limits and consequences. The classrooms’ names, also in Quechua language, – Phujllay Wasi (the playing house – creche, from 3 to 5 years) Ruway Wasi (the making house – primary), divided into three: Juch’uy “small” Ruway (1º and 2º), Chawpi “medium” Ruway (3º and 4º) and Jatun “big” Ruway (5º and 6º). Khuyanakuy Wasi (the solidarity house), so far divided in: Wiñay (“growing up”, 1º, 2º and 3º) and Khuyay (“taking care”, 4º, 5º and 6º), – sign the originality of the applied education. An education of care and respect of oneselves and the others, which creates a learning context where both teacher and student can improve their talents. Once called La Floresta, twenty-year-old Kusikuna contains a young and eccentric soul. Its director, Rafael Puente, together with Carmen Guardia and their daughter Rafaela welcomed us during our stay, allowing us to get to know their curious life stories linked to the school’s ones. Of all the things we learnt, here we want to explain why Kusikuna is an ecologically active community.

[esp] ¡Alegramonos! Esto significa Kusikuna, la escuela donde estuvimos de hospedes en Tiquipaya, Cochabamba. Definida Comunidad Ecoactiva, casi enteramente bio-construida, es un lugar donde alumnos/as, educadores/as y ayudantes ponen en práctica un modelo aducativo alternativo. Un modelo hecho de libertad y responsabilidad, límites y consecuencias. Los nombres de las aulas, también en lengua quechua, – Phujllay Wasi (la casa del juego – pre-escolar, de 3 a 5 años) Ruway Wasi (la casa del hacer – primaria), que se divide en tres: Juch’uypequeño” Ruway (1º y 2º), Chawpi “mediano” Ruway (3º y 4º) y Jatun “grande” Ruway (5º y 6º). Khuyanakuy Wasi (la casa de la solidaridad), por ahora dividida en dos: Wiñay (“crecer”, 1º, 2º y 3º) y Khuyay (“cuidar”, 4º, 5º y 6º) –, denominan la originalidad de la educación aplicada. Una educación de cura y respeto de si mismos y de los demás, que crea un contexto de aprendizaje donde tanto el educador cuanto el estudiante pueden dar espacio a sus talentos. Hace tiempo llamada La Floresta, Kusikuna con sus veinte años contiene un alma jóven y excéntrica. El director, Rafael Puente, junto a Carmen Guardia y su hija Rafaela nos acogieron durante nuestra estadía, permitiendonos de conocer de cerca sus curiosas historias de vida junto a las de la escuela. De todo lo que aprendimos, aquí queremos explicaros porque Kusikuna es una comunidad activa ecologicamente.

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[ita] Attiva perché? Prima di tutto perché sono importanti sia le lezioni dentro l’aula che quelle all’aria aperta, come ad esempio i giochi matematici nel campetto, la lettura e la musica sotto gli alberi; poi perché gli/le alunni/e durante la settimana svolgono una serie di compiti, quali pulire le aule e i bagni, innaffiare le piante ed incaricarsi di preparare il cibo per la ricreazione (il guadagno viene conservato per le gite scolastiche); inoltre perché anche i genitori possono essere attivi apportando con le proprie conoscenze alla ricchezza di attività extracurriculari.

[eng] Why active? Primarily because both indoor and open air classes are important, as for example mathematics games in the field, reading and music under the trees; then because during the week students accomplish some tasks, as cleaning classrooms and toilets, watering plants and taking care of making food for the break (the earnings are saved for school trips); moreover because parents too can be active adding with their knowledge to the richness of extracurricular activities.

[esp] ¿Porqué activa? Ante todo porque son importantes tanto las clases en las aulas como aquellas al aire libre, como por ejemplo los juegos matemáticos en la cancha, la lectura y la música bajo los árboles; después porque los/las alumnos/as durante la semana cumplen unas tareas, como limpiar las aulas y los baños, regar las plantas y encargarse de la comida para el recreo (lo que ganan lo guardan para las excursiones escolares); además porque los padres también pueden ser activos aportando con sus conocimientos a la diversidad de las actividades extracurriculares.

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[ita] É ecologica perché i principi fondanti dei programmi e delle iniziative scolastiche sono all’insegna del rispetto dell’ambiente. A partire dal riciclaggio, passando per la riduzione degli sprechi, fino ai progetti dedicati all’acqua (ci teniamo a precisare che Cochabamba 16 anni fa fu teatro della Guerra dell’Acqua), Kusikuna si impegna giorno dopo giorno a creare una coscienza ambientale che diventi abitudine nella vita delle nuove generazioni. Oltretutto è rilevante l’importanza data alle piante e al cibo: gli/le studenti/esse hanno delle ore di orto e giardinaggio; durante la pausa si deve evitare di mangiare alimenti prodotti in maniera industriale. Sarà per quest’insieme che la scuola l’anno scorso ha avuto un notevole aumento di iscrizioni, che vari/e giovani si ritrovano a voler passare l’anno da volontari-insegnanti e che anche chi ha la possibilità di mandare i/le figli/e nelle migliori scuole convenzionali decide di regalargli l’istruzione di Kusikuna.

[eng] It’s ecological because the founding principles of the programmes and school initiatives are based on environmental respect. Starting with recycling, then waste reduction, until projects dedicated to water (we’d like to point out that Cochabamba 16 years ago was the stage of the Water War), day by day Kusikuna puts effort in creating an environmental conscience which could be habit in new generations’ lives. Besides it’s worth to notice the importance given to plants and food: students have planting and gardening hours; during the break it should be avoided to eat industrially manufactured products. It may be for all these reasons that last year the school received an applications’ boom, that many young people wish to spend a year as volunteer-teacher and that also those who have the possibility to send their sons/daughters to the best conventional schools decide to donate them the education at Kusikuna.

[esp] Es ecológica porque los principios que fundan los programas y las iniciativas escolares se basan en el respeto del medio ambiente. Desde le reciclaje, pasando por el corte de desperdicio, hasta los proyectos dedicados al agua (queremos precisar que Cochabamba hace 16 años fue teatro de la Guerra del Agua), Kusikuna se empeña día tras día en crear una conciencia ambiental que se vuelva una costumbre en la vida de las nuevas generaciones. Además es notable la importancia que le dan a las plantas y a la comida: los/las estudiantes tienen horas de huerta y de jardinería; durante la pausa hay que evitar de comer alimentos producidos de manera industrial. Será por todo esto que la escuela el año pasado vio un gran aumento de inscripciones, que varios/as jóvenes quieren pasar un año de voluntario-educador y que también los que tienen la posibilidad de poner sus hijos/as en las mejores escuelas convencionales deciden regalarles la educación de Kusikuna.

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[ita] Non solo si propone un valore profondo della libertà, che significa poter dare priorità alle proprie passioni tenendo a mente il rispetto reciproco e le conseguenze che derivano da ogni azione negativa per la comunità, ma anche un tipo di etica che vada al di là del suo stesso cerchio. Infatti, questa è la prima scuola a pagamento che abbiamo visitato, tuttavia se dei genitori non si potessero permettere le tasse, sono comunque liberi di iscrivere i/le propri/e figli/e qualora si impegnassero a ricambiare attraverso il lavoro, laddove Kusikuna avesse bisogno di mantenimento, o dedicando alcune ora all’integrazione di laboratori educativi secondo le proprie capacità. Più o meno così abbiamo fatto noi, come segno di riconoscimento per il tempo e l’allegria ricevuti.

[eng] Not only it proposes a deep value of freedom, intended as the ability to prioritise one’s passions minding reciprocal respect and the consequences derived from any negative action against the community, but also a type of ethics that goes beyond its very circle. In fact, this is the first school we visited where there are fees, however even if some parents would not be able to pay them, they could still feel free to apply for their children being ready to exchange with work, in case Kusikuna needed maintenance, or dedicating a few hours to the integration of educational laboratories according to their abilities. More or less that’s what we did, as thanksgiving for the time and joy received.

[esp] No se propone solo un valor profundo de la libertad, que significa poder dar prioridad a las pasiones de uno teniendo en cuenta el respeto recíproco y las consecuencias que vienen da cada acción negativa para la comunidad, sino tambien un tipo de ética que vaya más allá de su proprio círculo. De hecho ésta es la primera escuela que visitamos donde se paga, pero si unos padres no pudieran permitirse las tasas, pueden sentirse libres de inscirbir sus hijos/as mientras se empeñen a trocar a través del trabajo, en cuanto Kusikuna necesite mantenimiento, o dedicando algunas horas a la integración de talleres educativos según sus capacidades. Más o menos así hicimos nosotros, para agradecer por el tiempo y la alegría recibidos.

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[ita] Vi diremo dunque che durante questo periodo abbiamo contribuito al mantenimento del verde della scuola, dilettandoci con varie decorazioni in pietra (visto che ce n’erano tante…). Poi, considerata la libertà d’azione, ci siamo divertiti a preparare un’aiuola Hügelkultur – secondo la tecnica appresa in Brasile, dove tra poco ritorneremo… – che abbiamo piantato con i ragazzi di segundaria “superiori” nella loro ora di huerta “orto”; in più l’ultima mattina abbiamo condotto un piccolo laboratorio di giardinaggio con i/le più giovani, che adesso si ritrovano una fila di piante grasse ed il Caracol Semilla di cui prendersi cura. In tutto questo ringraziamo tutti/e gli/le educatori/trici, volontari/e, per averci fatto partecipare ad alcune lezioni e ad una delicata conversazione femminista, che ci ha resi ancora più sensibili alle problematiche della donna contadina. Vogliamo ricordare la signora con una sua bellissima frase: “vidi un paesaggio così magnifico da poter curare tutte le ferite dell’essere umano.”

[eng] We shall tell you that during this period we contributed to the school’s green maintenance, enjoying various rocks’ decorations (since there were many…). Then, given the liberty of action, we had fun making a Hügelkultur bed – following the technique learnt in Brazil, where we’ll be back soon… – which we planted with the segundaria‘s “high school” guys in their huerta “gardening” hour; plus on the last morning we managed a little planting laboratory with the younger kids, who now have many plants and Caracol Semilla to take care of. We take the opportunity to thank all teachers and volunteers for allowing us to participate in some classes and a delicate feminist conversation, which made us even more sensitive about the rural woman’s issues. We wish to remember the lady with one of her beautiful phrases: “I saw such a wonderful landscape that it could cure all the wounds of a human being.”

[esp] Entonces les decimos que en este periodo contribuimos al mantenimiento del verde de la escuela, deleitandonos con varias decoraciones de piedra (ya que eran tantas…). Después, vista la libertad de acción, nos divertimos preparando un cantero Hügelkultur – según la técnica aprendida en Brasil, donde pronto regresaremos… – que por fin plantamos con los chicos de segundaria en su hora de huerta; además en la última mañana conducimos un pequeño taller de jardinería con los/las más jóvenes, que ahora tienen muchas plantitas y el Caracol Semilla para cuidar. Conjuntamente agradecemos a los/las educadores/as, voluntarios/as, por hacernos parte de unas clases y una delicada conversación feminista, que nos hizo aun más sensibles acerca los problemas de la mujer campesina. Queremos recordar la señora con una de sus lindas frases: “vi un paisaje tan hermoso tanto para curar todas la heridas del ser human.”

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[ita] Infine sappiate anche che Carmen, Rafael e Rafaela ci hanno fatto passare davvero dei giorni speciali e d’ispirazione ad una vita sostenibile, dedicandoci numerose parole sulla società e cultura boliviana, facendoci scoprire la Cancha come un altro tipo di ecologia, portandoci al concerto del gruppo andino Aymuray che cantava alla Pachamama, invitandoci alla conferenza dove Maria Galindo si presentava come defensora del pueblo ‘l’avvocatessa del popolo’… così abbiamo conosciuto un pilastro dell’associazione femminista Mujeres Creando, che riassumiamo con la sua frase: “femminismo è anche ecologia”… così siamo finiti a passare la nostra prima notte a La Paz nel suo collettivo. Ma di come zappare a 3600 metri, tra un mate de coca e l’altro, vi diremo nella prossima storia.

[eng] In the end you should know that Carmen, Rafael and Rafaela made us spend some really special days of inspiration for a sustainable life, dedicating manifold words on Bolivian society and culture, making us discover the Cancha as another kind of ecology, taking us to the concert of Andean group Aymuray who sang to the Pachamama, inviting us to the conference where Maria Galindo introduced herlself as defensora del pueblo ‘the people’s advocate’… that’s how we met a pillar of the feminist association Mujeres Creando, which we sum up with her phrase: “feminism is ecology too”… that’s how we ended up spending our first night in La Paz at her collective. Of how to hoe at 3600 metres, among many mates de coca, we will tell you in the next story.

[esp] En fin que sepan también que Carmen, Rafael y Rafaela nos donaron unos días verdaderamente especiales y de mucha inspiración para una vida sustentable, dedicándonos numerosas palabras sobre la sociedad y cultura boliviana, enseñándonos la Cancha como otro tipo de ecología, llevándonos al concierto del grupo andino Aymuray que cantaba a la Pachamama, invitándonos a la conferencia donde Maria Galindo se presentaba como defensora del pueblo… así conocimos un pilar de la asociación feminista Mujeres Creando, que resumimos con su frase: “femenismo también es ecologismo”… así terminamos pasando nuestra primera noche en La Paz en su colectivo. Pero de como sachar a 3600 metros, entre un mate de coca y otro, les contaremos en la próxima historia.

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Luz Bella que brilla

[ita] Era il 1973 quando dei contadini senza terra arrivarono da San Pedro e Caaguazú alle fertili terre dell’attuale Colonia Luz Bella. La strada non c’era, si arrivava via fiume contro corrente, non c’era acqua potabile né le generali provviste dei centri abitati. Decisero di fondare lì la propria comunità. Nel 1975 giunse la famiglia Gauto-Franco, di cui siamo stati ospiti un paio di settimane fa, per iniziare la propria vita presso l’arroyo “corso d’acqua” Limpia. Dopo 17 anni di sforzi, scontri e petizioni, riuscirono ad ottenere la proprietà della loro Colonia. Il 2000 vide così la creazione della Asociación Campesina de Productores Alternativos y Ecológicos (A.C.P.A.E.-L.B.), che tuttora riunisce più di 150 famiglie. Fu allora che il problema sorse all’interno della stessa comunità: una parte lungimirante voleva dedicare un’ampia zona come riserva naturale per proteggere l’ecosistema e mantenere la biodiversità; un’altra parte arrivista voleva tutto lo spazio per costruire le proprie case, senza pensare che la natura un giorno avrebbe marciato contro. Oggi le due fazioni sono ancora opposte.

[eng] It was 1973 when no-land farmers arrived from San Pedro and Caaguazú to the fertile lands of current Colonia Luz Bella. There was no road, you could only arrive through the river upstream, there was neither drinkable water nor any type of inhabited place goods. It was there where they founded their community. In 1975 the family Gauto-Franco, who hosted us a couple of weeks ago, got there to start their life near arroyo “stream” Limpia. After 17 years of effort, struggle and petitions, they managed to obtain ownership of their Colonia. The year 2000 saw the creation of Asociación Campesina de Productores Alternativos y Ecológicos (A.C.P.A.E.-L.B.), which still involves more than 150 families. Then, problems started inside the very community: on the one hand there was a forward-thinking side that wanted to dedicate a wide area as natural reserve to protect the ecosystem and preserve the biodiversity; on the other one, a greedy side wanted the whole place to build their houses, without thinking that nature one day would have marched against. Today the two parties are still opposed.

[esp] Era el 1973 cuando unos campesinos sin tierra llegaron de San Pedro y Caaguazú a las fertiles tierras de la actual Colonia Luz Bella. No había ruta, se llegaba río arriba, no había agua potable ni las reservas generales de los centros habitados. Allí decidieron fundar su comunidad. En el 1975 vino la familia Gauto-Franco, quien nos alojó hace un par de semanas, para empezar su vida cerca del arroyo Limpia. Después de 17 años de esfuerzos, luchas y peticiones, consiguieron obtener la propriedad de su Colonia. El 2000 vio la creación de la Asociación Campesina de Productores Alternativos y Ecológicos (A.C.P.A.E.-L.B.), que todavía reúne más de 150 familias. Fue entonces que el problema surgió dentro de la misma comunidad: una parte iluminada quería dedicar una amplia area como reserva para proteger el ecosistema y mantener la biodiversidad; otra parte mas arribista quería todo el espacio para construir sus casas, sin pensar que la naturaleza un día podría marchar contra. Hoy las dos facciones siguen en oposición.

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[ita] Noi siamo stati dalla parte dell’ecologia, che durante gli anni ha potuto portare avanti grossi sogni dai più basilari dell’acqua e elettricità a quelli più impegnativi della gestione della radio comunitaria Luz Bella Comunicaciones, la produzione agroecologica e l’approvazione del progetto eco-urbanistico (pianificazione ecologica dell’area urbana). Purtroppo al momento questa loro distanza si allarga sempre più, al trovarsi di fronte un nuovo nemico: le coltivazioni transgeniche. La stessa storia: i contadini passano anni combattendo per terre vendute a grandi proprietari senza permessi, ma con tanto denaro. Una volta guadagnate, le riperdono per mano di un’altra minaccia. Sebbene ignari di questo loro passato turbolento, eravamo consapevoli delle loro attuali condizioni, anche se non immaginavamo fossero tanto problematiche. Ora, dopo una settimana trascorsa assieme, possiamo assicurarvi che queste persone sono davvero rivoluzionarie: per preservare e vivere in una zona di preziosa biodiversità circondata da ettari di soia geneticamente modificata, sojales, e per resistergli continuando con l’agricoltura agroecologica!

[eng] We stayed with ecology, which during the years could carry on great dreams from the most basic as water and electricity to those more demanding as managing the community radio Luz Bella Comunicaciones, the agroecological production and the approval of the eco-urban project (ecological planning of the urban area). Unfortunately, at the moment their distance is widening even more, while they face a new enemy: transgenic crops. Same old story: farmers spend years fighting for lands that were sold to big owners with no permits, but a lot of money. Once they gain them, they lose them again at the hands of another threat. Even though we ignored this troubled past of them, we were aware of their current conditions, though we didn’t imagine they’d be so hard. Now, after a week spent together, we can assure you that these people are really some revolutionaries: to be preserving and living in a precious area of biodiversity surrounded by acres of sojales, fields of genetically modified soy, and to be resisting them by keeping at agroecological agriculture!

[esp] Nosotros estuvimos con la ecología, que durante los años pudo realizar grandes sueños desde los más básicos como agua y electricidad hasta los más exigentes como la gestión de la radio comunitaria Luz Bella Comunicaciones, la producción agroecológica y la aprobación del proyecto eco-urbanistico (planificación ecológica de la zona urbana). Desafortunadamente ahora esta distancia se agranda aun más, al encontrarse frente a un nuevo enemigo: los cultivos transgénicos. La misma historia: los campesinos pasan años luchando por tierras vendidas a grandes dueños sin permisos, pero con mucho dinero. Al ganarlas, las pierden de nuevo por manos de otra amenaza. Aunque no sabíamos de su pasado disturbado, estabamos concientes de sus actuales condiciones, si bien no podíamos imaginar que fueran tan difíciles. Ahora, tras una semana pasada juntos, podemos aseguraros que estas personas son verdaderamente revolucionarias: por preservar y vivir en una zona de preciosa biodiversidad circundada de hectáreas de sojales geneticamente modificados y ¡por resistir siguiendo con la agricultura agroecológica!

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[ita] Già in Brasile conoscevamo questo fenomeno. È arrivato il momento di raccontarlo meglio.
Succede che in Paraguay c’è molta pubblicità di OGM per far presa su tanti contadini impoveriti che vorrebbero riuscire a produrre di più e avere una vita dignitosa. Succede che arrivano grandi multinazionali, con amministratori senza nomi tanto meno volti, con un mucchio di promesse e altrettanti prestanome. Succede che il contadino decide per esempio di piantare la soia transgenica. Gli offrono un pacchetto: semi OGM, erbicidi della stessa multinazionale, macchinari, supporto tecnico; la prima volta gli va bene, poi tutto ha un prezzo. Succede che il contadino non riesce più a pagare, non produce abbastanza, non ha più i vecchi semi. Succede che non si torna indietro: in quel momento avviene il land grabbing_un contadino in meno, una terra in più alle multinazionali. Succede che la maggior parte delle coltivazioni transgeniche vengono esportate per uso animale anche in Europa. Se questa è solo una sintesi di varie testimonianze raccolte lungo il viaggio, in Colonia Luz Bella siamo stati così vicino da visitare una famiglia che vive affianco a quella stessa soia geneticamente modificata.
Nilda Gauto aveva pensato di andarsene, invece è rimasta – con tutto il supporto dell’A.C.P.A.E.-L.B. – per ottenere un futuro migliore. Il presente infatti la vede costretta a rinchiudersi con i propri figli, quando passano a fumigare i campi. L’ecosistema lì è stravolto, crescono solo plantas malas “erbacce”_segnale che la terra è povera, insetti e moschine sono a migliaia come impazzite, l’aria è più contaminata del solito. Le conseguenze principali sono la perdita della biodiversità, la perdita della terra, l’aumentare delle malattie. Finora, chi vive lì ha solo una misera barriera naturale a separarli da un mare di soia.

[eng] We had already encountered this phenomenon in Brazil. It’s time to explain it better.
It happens that Paraguay has a lot of adverts on GMO to attract a lot of impoverished farmers who would like to produce more and have a decent life. It happens that there come big multinationals, with administrators with no names nor faces, with as many promises as lend-names. For example, it happens that a farmer decides to plant transgenic soy. They offer him a packet: GMO seeds, herbicides of the same multinational, machines, technical support; the first time goes well, then everything has a price. It happens that the farmer cannot pay anymore, doesn’t produce enough, hasn’t got the old seeds anymore. That’s when land grabbing happens_one less farmer, one more land for multinationals. It happens that the majority of transgenic crops are exported for animal use also in Europe. If this is just a sum of various testimonies collected throughout this travel, in Colonia Luz Bella we were that close to visit a family who live next to that very genetically modified soy.
Nilda Gauto had thought to go away, but she stayed – with full support from A.C.P.A.E.-L.B. – to obtain a better future. In fact, the present sees her forced to lock up herself and her children when the fields are fumigated. There, ecosystem is upside down, only planats malas “bad weeds” grow_a sign that the soil is poor, there are thousands of mad insects and little flies, air is more polluted than ever. The principal consequences are biodiversity loss, land loss, the increasing of diseases. So far, those who live there only have a miserable natural barrier separating them from the sea of soy.

[esp] Ya en Brasil conocimos este fenómeno. Llegó el momento de contarlo mejor.
Pasa que en Paraguay hay mucha publicidad de OGM para atraer a muchos campesinos empobrecidos que quieren producir más y tener una vida digna. Pasa que llegan las grandes multinacionales, con aministradores sin nombres ni caras, con muchas promisas y tantos prestanombres. Pasa que el campesino decide por ejemplo plantar soja transgénica. Le ofrecen un paquete: semillas OGM, herbicidas de la misma multinacional, máquinas, suporte técnico; la primera vez le va bien, después todo tiene su precio. Pasa que el campesino no puede pagar más, no produce bastante, tampoco tiene las viejas semillas. Pasa que no se vuelve atrás: en ese momento pasa el land grabbing_un campesino menos, una tierra más para las multinacionales. Pasa que la mayoría de los cultivos transgénicos se exportan para uso animal también a Europa. Si esta solo es una suma de muchos testigos que estamos recogiendo a lo largo de este viaje, en Colonia Luz Bella estuvimos tan cerca como para visitar una familia que vive pegada a aquella misma soja geneticamente modificada.
Nilda Gauto pensó en irse, pero se quedó – con todo el suporte de la A.C.P.A.E.-L.B. – para obtener un futuro mejor. El presente de hecho la vee forzada a encerrarse con sus hijos, cuando pasan a fumigar los campos. Allí el ecosistema está revuelto, solo crecen plantas malas_señal que la tierra es pobre, insectos y bichitos son miles como locos, el aire está aun más contaminado. Las consecuencias principales sono la pérdida de la biodiversidad, pérdida de la tierra, aumento de las enfermedades. Hasta ahora, quien vive allí solo tiene una misera barrera natural que les separe de un mar de soja.

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[ita] In un ambiente meraviglioso, poco ascoltato dal governo, piegato dalla deforestazione e dalla rivoluzione verde, atterrito dalle proprie diatribe interne (l’aver perso parte della riserva naturale, sicuramente non ha aiutato), le coltivazioni transgeniche stanno cercando di dare il colpo finale nell’era in cui l’agricoltura su larga scala non regge più. Dunque la questione è: stare passivamente ad osservare la disfatta o attrezzarsi per trovare un’alternativa? Evidentemente l’Associazione ha optato per la seconda, attuando delle tattiche di eco-resistenza che possano illuminare il cammino per una maggiore libertà ed auto-sufficienza della Colonia Luz Bella.
Grazie alle interessanti spiegazioni di Julio, Nilda e dei genitori Don Franco e
Ña Emeteria, sappiamo che la comunità sta facendo passi da gigante per vedere i propri diritti riconosciuti. Prima di tutto continuano a coltivare in maniera agroecologica, mantengono orti familiari per il proprio sostentamento e allevano i loro animali su terre sane. Poi si passa all’istruzione: la loro scuola agricola si impegna ad insegnare l’educazione ambientale e si propone l’inserimento lavorativo dei giovani nel mondo agricolo in cui crescono, creando così un forte senso di appartenenza. Dentro quest’insieme rientra la radio comunitaria Luz Bella Comunicaciones, che, con un notevole taglio ecologista, diffonde notizie, interviste, esperienze locali che sensibilizzano la comunità. Poi ancora, c’è da completare il progetto eco-urbanistico per la costruzione di più di 70 nuove abitazioni, una chiesa, un centro sanitario, uno sportivo, una piazza ed altri luoghi pubblici che possano dare maggiore autorità alla Colonia e far sì che i sojeros “coltivatori di soia” si allontanino. Infine, un’altra delle loro tattiche è l’apertura verso l’esterno ossia aumentare la propria pubblicità e socialità sulla rete per attirare l’attenzione di chi, come noi, viene per conoscere e raccontare la loro situazione. Questo, per esempio, ha fatto sì che recentemente una dottoranda spagnola passasse due anni con la comunità, riuscendo a girare il documentario Luz Bella desde la Eco-Resistencia.

[eng] In a fantastic environment, unheard from the government, bent by deforestation and the green revolution, worn out by their internal contrasts (surely having lost part of the natural reserve hasn’t helped), transgenic crops are trying to knock it down in the age when large scale agriculture doesn’t cope anymore. So the question is: to stay passively observing the defeat or to actively find an alternative? Evidently the Association chose the second option, putting into practice some eco-resistance tactics that can illuminate a path for more freedom and self-sufficiency in Colonia Luz Bella.
Thanks to the interesting explanations of Julio, Nilda, parents Don Franco and Ña Emeteria, we know that their community is achieving a lot in terms of rights. Above all they continue to cultivate in the agroecological way, they keep family gardens for their self-production and they breed their animals on healthy soils. Then there is education: their rural school puts effort into teaching environmental education and it proposes youth’s introduction to work in the same agricultural world where they grow up, thus creating a high sense of belonging. Within this circle is included the community radio Luz Bella Comunicaciones, which, with its defined environmental cut, spreads local news, interviews, experiences that raise awareness among the community. Then again, there is the eco-urban project in progress, for the construction of more than 70 new homes, a church, a health centre, a sports’ one, a square and other public places that could give more authority to the Colonia as to make sojeros “soy’s cultivators” go away. In the end, another of their tactics is their openness towards the outside, that is increasing their advertising and sociability on the web, to attract the attention of those who, like us, come to get to know and recount their situation. For example, this recently called a Spanish PhD candidate to spend two years with the community, being also able to film the documentary Luz Bella desde la Eco-Resistencia .

[esp] En un ambiente maravilloso, poco escuchado por el gobierno, torcido por la deforestación y la revolución verde, debilitado por sus contrastes internos (la pérdida de parte de su reserva natural, seguro no ha ayudado), los cultivos transegénicos estan intentando dar el golpe final en la era donde la agricultura en grande escala no aguanta más. Entonces la cuestión es: ¿estar pasivamente a observar la derrota o tractar de encontrar una alternativa? Es evidente que la Asociación optó por la segunda, actuando algunas tácticas de eco-resistencia que puedan iluminar el camino para mayor libertad y auto-suficiencia en la Colonia Luz Bella.
Gracias a las interesantes explicaciones de Julio, Nilda y los padres Don Franco y
Ña Emeteria, sabemos que la comunidad está haciendo mucho para ver sus derechos reconocidos. Ante todo siguen cultivando de manera agroecológica, mantienen huertas familiares para su sustento y crian animales en tierras sanas. Después hay la educación: su escuela agrícola se empeña en enseñar la educación ambiental y propone la iniciación laboral de los jóvenes en el mundo agricultural donde crecen, creando así un fuerte sentido de pertenencia. En este circulo esta incluida la radio comunitaria Luz Bella Comunicaciones, que, con un notable corte ambiental, difunde noticias, entrevistas, experiencias locales que sensibilizan la comunidad. Además hay por completar el proyecto eco-urbanistico para la construcción de más de 70 viviendas, una iglesia, un centro de salud, uno deportivo, una plaza y otros lugares públicos que puedan donar más autoridad a la Colonia y así alejar a los sojeros. Por fin, otra de sus tácticas es su abertura hacia el exterior o sea aumentar la publicidad y la socialidad en la red para atraer la atención de personas, como nosotros, que vienen para conocer y contar su situación. Esto por ejemplo hizo que una doctoranda española pasara dos años con la comunidad, realizando también el documental Luz Bella desde la Eco-Resistencia .

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[ita] Poi siamo arrivati noi, con la nostra ricerca indipendente, ad imparare da queste persone che sono pozzi di saggezza. Vi scriviamo di loro con particolare attenzione, perché questa abbiamo ricevuto durante la nostra permanenza. Ve ne scriviamo perché, ancora una volta, vorremmo che chi fosse in dubbio riguardo agli alimenti transgenici si ravvedesse e capisse che questi non salveranno il mondo dalla povertà/fame né aumenteranno la produzione agricola a lungo termine. Questi stanno distruggendo la terra, la vita e dando da mangiare a molte poche persone. Alla luce dei dibattiti sul trattato TTIP, vi invitiamo a considerare le ambigue dinamiche economiche dietro all’agricoltura mondiale e soprattutto ad informarvi (nonostante appaia complicato!) e a ricercare in quale cibo vanno a finire tutti gli OGM prodotti. Vi ricordiamo inoltre che nonostante l’Europa li abbia apparentemente vietati, non significa che ne sia priva già che questi entrano per via indiretta attraverso l’alimentazione animale e numerosi prodotti derivati e importati. Quindi, un’importante considerazione da fare è: alle spalle di chi tutto questo sta avvenendo?
Abbiamo riflettuto molto su queste tematiche, mentre eravamo immersi nella contrastante agroecologia familiare. Pensavamo ad esempio ai yuyos ovvero i rimedi naturali usati quotidianamente dai nostri ospiti. Cortecce d’albero, piante, erbe, radici – presi nel té o nel terere, per motivi di cura e sollievo – hanno accompagnato le nostre giornate segnando la loro profonda conoscenza farmacologica. Questi esseri esistono proprio grazie alla grandiosa biodiversità della zona, minacciata appunto dalle monocolture transgeniche, senza la quale evidentemente anche l’antica tradizione della medicina naturale sparirebbe.

[eng] Then we arrived, with our independent research, to learn from these people like drinking from wells of knowledge. We write about them with particular attention as this is what we received from them during our stay. Once again, we write about them as we wish that all those who are still doubting about transgenic food could reflect and understand that these won’t save the world from poverty/hunger nor they will increase long term agricultural production. These are destroying lands, life and feeding very few people. Upon recent debates on TTIP treaty, we invite you to consider the ambiguous economic dynamics behind world agriculture and most of all to inform yourselves (despite difficulties!) and look up where GMO products are contained. Besides, we remind you that although Europe has apparently forbidden them, it doesn’t mean it’s free from them seeing as they indirectly come through animal supplies and numerous imported products and derivatives. So, an important consideration is: behind whose back is this happening?
While immersed in the contrasting familiar agroecology, we thought a lot about such topics. For example, we thought about yuyos, “natural remedies” daily used by our hosts. Trees barks, plants, herbs, roots – taken with tea or terere, both for relief and cure – accompanied our days expressing their profound pharmacologic knowledge. These beings actually exist thanks to the area’s great biodiversity, indeed threatened by transgenic monocultures, without which even the ancient tradition of natural medicine would disappear.

[esp] Así llegamos, con nuestra investigación independiente, para aprender de estas personas que son pozos de sabiduría. Escribimos sobre ello/as con atención porque esta recibimos de ello/as durante nuestra permanencia. Escribimos sobre ello/as porque, de nuevo, queremos que todos los que estén en duda sobre los alimentos transgénicos puedan reflexionar y comprender que estos no van a sacar el mundo de la pobreza ni aumentaran la producción agricula en el largo plazo. Estos están destruyendo la tierra, la vida y dando de comer a muy pocas personas. Tras los recientes debates sobre el tractado ATCI, os invitamos a considerar las ambiguas dinámicas detrás de la agricultura mundial y sobre todo informarse (¡no obstante las dificultades!) y controlar en que comida se encuentran los productos OGM. Además, os recordamos que aunque Europa los haya aparentemente prohibido, no significa que esté libre de ellos dado que estos entran por vias indirectas a través de la comida para animales y de productos derivados o importados. Entonces una importante consideración es: ¿a quién le está afectando todo esto?
Reflexionamos mucho sobre estos temas, mientras estuvimos imergidos en la contrastante agroecología familiar. Pensamos por ejemplo en los yuyos, o sea los remedios naturales tomados diariamente por nuestros hospederos. Cortezas de árboles, plantas, hierbas, raices – tomadas en el té o terere, como alivio o para curar – acompañaron nuestros días expresando su profunda conociencia farmacológica. Estos elementos existen solo por la gran biodiversidad de la zona, por cierto amenazada por los monocultivos transegénicos, sin cual también la antigua tradición de la medicina natural desaparecería.

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[ita] Quindi non ci resta che ringraziare le donne Emeteria e Nilda per averci fatto appassionare ai loro saperi etno-botanici. Gli auguriamo di essere protette durante tutti i progetti futuri, di realizzare i desideri decennali e continuare a prendersi cura della propria terra, così come delle loro famiglie! Con orgoglio vi raccontiamo della trasmissione radio a cui siamo stati invitati, che potete ascoltare qui, e della nostra presentazione in riunione ad alcuni membri dell’Associazione. Gli rendiamo grazie anche per tutte le passeggiate fatte, per l’ottimo cibo assaggiato e per la disponibilità a parlare in spagnolo, nonostante il joparà sia la loro lingua madre. Promettiamo loro che un giorno torneremo per dei nuovi progetti di collaborazione e promettiamo a voi che continueremo a raccontarvi, sotto altre forme, di questa bella atmosfera familiare-rivoluzionaria. Per vedere come abbiamo salutato la Colonia Luz Bella e il Paraguay, potete guardarci in questo video. Vi lasciamo da Santa Cruz de la Sierra, Bolivia, da cui siamo già partiti per una nuova scoperta… accompagnateci!

[eng] Therefore, we only have to thank women Emeteria and Nilda for making us passionate about their ethnobotanic knowledge. We wish them to be protected during their future projects, to realise all long-living desires and to keep caring for their land and families! We proudly acknowledge the radio program we were invited to, which you may listen to here, and our introduction in a meeting to some members of the Association. Finally, we thank them for the walks, their tasty meals and their good disposition in speaking Spanish, even though Jopara is their mother tongue. We promise them that one day we’ll be back with new collaborative projects and we promise you that we’ll keep telling, through other forms, about this nice familiar-revolutionary atmosphere. To see how we said goodbye to Colonia Luz Bella and Paraguay, you may watch us in this video. We leave you from Santa Cruz de la Sierra, Bolivia, from which we’ve already departed towards a new discovery… accompany us!

[esp] Así que tenemos que darle las gracias a las mujeres Emeteria y Nilda para apasionarnos a sus conocimientos etno-botánicos. Esperamos que estén protegidas en sus proyectos futuros, que los deseos de décadas les vayan bien y que sigan cuidando de su tierra y de sus familias! Con orgullo les contamos que nos invitaron a una programación radiofónica, que pueden escuchar aquí, y nos presentaron en una reunión a unos miembros de la Asociación. También les agradecemos por los paseos, las comidas sabrosas y su buena disposición en hablar español, aunque jopará es su lengua madre. A ello/as prometemos que un día volveremos con nuevos proyectos de colaboración y a vosotros/as que seguiremos contando, con otras formas, de esta linda atmósfera familiar-rivolucionaria. Para ver como saludamos la Colonia Luz Bella y el Paraguay, pueden mirar este video. Os dejamos desde Santa Cruz de la Sierra, Bolivia, de donde ya partimos para un nuevo descubrimiento.. ¡acompáñenos!

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di come viaggiamo e chi ringraziamo

[ita] Cari amici e care amiche, sono ormai due mesi e mezzo che viaggiamo… di scoperte e conoscenze ne abbiamo fatte tante – di idee ce ne stanno venendo molte – di intenzioni per il futuro ne abbiamo ancor di più. Solitamente vi raccontiamo di esperienze vissute, pratiche apprese e vite altrui partecipate.. meno spesso vi diciamo come ci sentiamo noi, come avvengono i nostri spostamenti e con quale facilità-difficoltà. Dunque, visto che la scrittura del prossimo post ci sta impegnando parecchio, abbiamo pensato di condividere con voi qualche foto del nostro ultimo viaggio per entrare in Bolivia. Nonostante sia stato decisamente complicato dal punto di vista geografico-climatico, istituzionale-economico, mettendoci a dura prova fino al pianto… fortunatamente possiamo ancora una volta scrivere che è stata una bella esperienza.

[eng] Dear friends, we’ve been travelling for two months and a half… we’ve discovered a lot – we’ve formed many ideas – we have even more intentions for the future. We usually tell you about our experiences in terms of what practices we learnt and the people we stayed with… though we say very little on how we feel, the way we move_whether it’s easy or difficult. Thus, considering that writing the next post is requiring some effort, we decided to share some pictures from our last journey to get into Bolivia. Despite its complications from the point of view of geography-climate, institutions-economy, which really challenged us till the point of crying… luckily once again we can write that we had a great experience.

[esp] Queridos amigos y amigas, hace dos meses y medio que viajamos… descubrimos mucho – formamos tantas ideas – tenemos aun más intenciones para el futuro. Solitamente os contamos sobre experiencias vividas, prácticas aprendidas y otras vidas participadas… un poco menos os decimos como estamos, como viajamos, que si es fácil o difícil. Entonces, dado que escribir nuestro próximo post requiere un poco más de empeño, decidimos compartir algunas fotos de nuestro ultimo viaje para entrar en Bolivia. No obstante fue muy complicado desde el punto de vista geográfico-climático, institucional-económico, ponendonos a prueba hasta llorar… afortunadamente podemos de nuevo escribir que fue una bonita experiencia.

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[ita] Di 3 giorni e 3 notti nel battello Aquidaban, di come siamo entrati illegalmente dal Pantanal paraguaiano in quello boliviano, dei militari che ci offrono cibo, della barchetta affittata a dei quindicenni, del posto sbagliato, dei piragna pescati, della notte con i guardaparchi titubanti, dell’autostop di 6 ore sotto il sole, delle banche fuori servizio, del militare che ci presta i soldi, del brasiliano che ci accompagna alla tripla frontiera Bolivia-Paraguay-Brasile, del treno perso e di tanto altro qui non scriveremo. Invece vi diremo con emozione che finora questa è stata la parte più difficile di Echos of Ecologies, così per il buon karma finalmente è giusto ringraziare tutte quelle persone sconosciute che volta dopo volta ci hanno aiutato, spiegato, prestato soldi, comprato biglietti, dato passaggi e offerto del cibo. Ieri per esempio, seduti al mercato di Santa Cruz a condividere una zuppa, una signora ha pagato il nostro pranzo e ci ha abbracciati. Avete un sinonimo per ‘grazie’? Così è il mondo che ci immaginiamo e così è come vorremmo continuare a vivere.

[eng] Of 3 days and 3 nights on ferryboat Aquidaban, of how we illegally got from the Paraguayan Pantanal to the Bolivian one, of soldiers offering us food, of the mini boat rented from fifteen-year-olds, of the wrong place, of fished piranhas, of the night with doubtful rangers, of the 6hour hitch-hike under the sun, of banks out of service, of the soldier lending us money, of the Brazilian taking us to the triple border Bolivia-Paraguay-Brazil, of the missed train and much more we won’t write here. Instead, with emotion, we tell you that so far this was Echoes of Ecologies’ most difficult part, so for the good karma it’s right to finally thank all those strangers who time after time helped us, explained, lent us money, bought us tickets, gave us lifts and food. For example yesterday at Santa Cruz’s market, while we sat sharing a soup, a woman payed our lunch then hugged us. Any synonyms for ‘thanks’? This is the world we like to imagine and this is how we wish to keep living.

[esp] De 3 días y 3 noches en el barco Aquidaban, de como entramos ilegalmente desde el Pantanal paraguayo en el boliviano, de militares que nos dieron de comer, del barquito alquilado a jóvenes de quince años, del lugar equivocado, de pescar pirañas, de la noche con guardaparques dudosos, de 6 horas de carona bajo el sol, de los bancos fuera de servicio, del militar que nos prestó dinero, del brasileño que nos acompagnó a la triple frontera Bolivia-Paraguay-Brasil, del tren perdido y de mucho más no escribiremos aquí. Lo que si os contamos con emoción es que, hasta ahora, esta fue la parte más dura de Echoes of Ecologies, así para el buen karma por fin es justo agradecer a todas las personas desconocidas que paso tras paso nos ayudaron, explicaron, prestaron dinero, compraron pasajes, dieron caronas y comida. Ayer por ejemplo, mientras estabamos sentados en el mercado de Santa Cruz compartiendo una sopa, una mujer nos pagó el almuerzo y después nos abrazó. ¿Un sinónimo para decir ‘gracias’? Este es el mundo que imaginamos y en el cual nos gustaría seguir viviendo.

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la Voz de las Mujeres

[ita] Un altro aspetto fondamentale dell’agroecologia, che abbiamo potuto apprendere ad Asunción, è la questione più specifica della mujer campesina indigena “donna indigena contadina”. Infatti se, come vi abbiamo scritto nel precedente post, i contadini del Paraguay (del Sud America, in generale) non godono di una posizione tutelata, potete immaginare che ancor più svantaggiate sono le donne all’interno delle stesse organizzazioni contadine_tanto più se indigene. Sarebbe un bene poter evitare certi argomenti, ma la realtà è che la disparità tra i sessi è sempre un tema acceso in qualsiasi parte del mondo, soprattutto quando si mescola all’identità. Già in Argentina ci eravamo addentrati nella selva per tentare di conoscere alcune comunità indigene, anche se non fu per niente facile stabilire una relazione paritaria, ma qui l’incontro è inevitabile. Il Paraguay, ci dicono i nostri attuali ospiti, ha circa 17 diverse comunità native e per via della sua dimensione contenuta è molto più semplice che gruppi indigeni vivano a stretto contatto con i nativi post-colombiani, condividendo spesso le stesse problematiche. Se tutti i contadini lottano per la perdita della terra, maggiormente si preoccupano quelli indigeni per il significato che essa ha nella loro vita. Se tutte le donne soffrono discriminazioni, maggiormente le subiscono quelle indigene.

[eng] Another fundamental aspect of agroecology, which we could learn in Asunción, was the more specific question of the mujer campesina indigena “indigenous farmer woman”. If you remember our last post where we wrote that Paraguayan farmers (South American, in general) are not very protected, you may imagine that women are even more disadvantaged among the very farmers’ organisations_even so being indigenous. It’d be nice to avoid these topics, but reality tells us that all around the world sexual inequality is always a burning theme, above all when it’s mixed with identity issues. In Argentina we’d already gone outback to attempt meeting some indigenous communities, even though it wasn’t easy to establish an equal relation, here instead the encounter results inevitable. According to our current hosts, Paraguay has around 17 different native communities; its contained dimension provide that indigenous groups live in close contact with post-Colombian natives, often sharing the same problems. If all farmers fight for land grabbing, even so do the indigenous ones for its meaning in their life. If all women suffer discrimination, even more do the indigenous ones.

[esp] Otro aspecto fundamental de la agroecología, que aprendimos en Asunción, fue la cuestión más específica de la mujer campesina indígena. Si, como escribimos en el post previo, los campesinos del Paraguay (de Sur América, en general) no gozan de mucha protección, pueden imaginar que aun menos suerte tienen las mujeres dentro de las mismas organizaciones campesinas_aun más siendo indígenas. Sería bonito evitar comparaciones, pero la realidad nos dice que en todo el mundo la disparidad entre sexos siempre es un argumento caliente, sobre todo cuando está mezclado con cuestiones de identidad. Ya en Argentina entramos en la selva para intentar conocer a unas aldeas indígenas, no obstante establecer una relación igualitaria no fue fácil, pero aquí el encuentro resulta más evidente. Según dicen nuestros hospederos actuales, en Paraguay hay como 17 diferentes comunidades nativas; su dimensión contenida permite que grupos indígenos vivan más en contacto con los nativos post-colombianos, condividiendo a menudo los mismos problemas. Si todos los campesinos luchan por la pérdida de tierra, aun más se preocupan aquellos indigenos por el significado que esta lleva en sus vidas. Si todas las mujeres pasan discriminaciones, aun más las sufren las indigenas.

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[ita] Per fortuna oggi esistono associazioni, organizzazioni, persone che si occupano di proclamarne e proteggerne i diritti. Con grande piacere martedì scorso abbiamo conosciuto CONAMURI (coordinadora nacional de organizaciones de mujeres trabajadoras rurale e indígenas), visitando la loro fiera agroecologica con prodotti alimentari, artigianato ed un laboratorio di agricoltura urbana in cui un tecnico insegnava come piantare un orto anche in piccolissimi spazi. Grazie a quest’evento caratteristico siamo riusciti ad incontrare l’incaricata, Bernarda Pesoa, che coincisa ed eloquente ci ha spiegato la storia del gruppo, il lavoro e gli obiettivi. Conamuri è una riconosciuta organizzazione nazionale, veicolata dalle grandi Cloc e Via Campesina, nata nel 1999 appunto per difendere i diritti delle donne contadine e indigene. Al momento, a parte le fiere alimentari, conta su molte tattiche di sensibilizzazione ed azione: l’istituto Iala Guaranì, 3 scuole, un bollettino informativo, una radio comunitaria, vari locali, tante figure professionali e molte iniziative. È stato proprio grazie ad una di esse, l’iniziativa Jakaru Porã Haguã “mangiamo bene e sano”, tramite la gentilezza di Carole Thiede di Oxfam Paraguay, che abbiamo potuto avere un contatto più diretto.

[eng] Luckily nowadays there are associations, organisations, people who care to proclaim and protect their rights. Last Tuesday we had the great pleasure to get to know CONAMURI (national coordinator of rural and indigenous working women’s organisations), by visiting their agroecological fair of food, crafts and a urban agriculture laboratory where a technician taught how to plant gardens even in reduced spaces. Thanks to this characteristic event we could meet with the represantive, Bernarda Pesoa, who eloquently explained the group’s story, its work and goals. Mediated by big Cloc and Via Campesina, Conamuri is a recognised national organisation that was born in 1999 specifically to defend farmer and indigenous women’s rights. Aside from food fairs, it currently counts on many strategies to increase awareness: institute Iala Guran, 3 schools, an informative pamphlet, a community radio, various sites, many professional figures and initiatives. It was actually because of the initiative Jakaru Porã Haguã “let’s eat well”, through kind Carole Thiede from Oxfam Paraguay, that we could have a more direct contact.

[esp] Por suerte hoy día existen asociaciones, organizaciones, personas que se ocupan de proclamar y proteger sus derechos. Con gran gusto el martes pasado conocimos CONAMURI (coordinadora nacional de organizaciones de mujeres trabajadoras rurale e indígenas), visitando su feria agroecológica con productos alimentarios, artesanía y un taller de agricultura urbana donde un técnico enseñaba como plantar una huerta también en espacios muy pequeños. Gracias a este característico evento conseguimos encontrar Bernarda Pesoa, que muy amablemente nos explicó la historia del grupo, el trabajo y los objetivos. Conamuri es una organización nacional reconocida, vehiculada por las grandes Cloc y Via Campesina, nacida en 1999 justamente para defender los derechos de las mujeres campesinas e indígenas. De momento, además de ferias alimentarias, conta con muchas tácticas de sensibilización y acción: el instituto Iala Guaraní, 3 escuelas, un boletín informativo, una radio comunitaria, varios locales, muchas figuras profesionales y iniciativas. Gracias a una de estas, la inciativa Jakaru Porã Haguã “vamos a comer bien”, a través de la disponibilidad de Carol Thiede de Oxfam Paraguay, pudimos tener un contacto más directo.

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[ita] Bernarda, responsabile della propria comunità nel Chaco e di 10 dipartimenti, ci parla con pazienza degli accampamenti di fronte al parlamento, delle campagne contro Monsanto, delle denunce per intossicazioni da agro-tossici, ma anche di quanta energia e forza la loro lotta sta donando a tantissime donne lavoratrici. Con orgoglio ci spiega l’importanza di aver creato le scuole delle donne, di agroecologia e di comunicazione e la positività di avere mezzi di diffusione educativi per coordinare e condurre la mobilitazione. Le chiediamo un po’ degli ogm e ci risponde: “da noi si dice che Loro ti danno i semi per farti ammalare così che ti possa curare con le Loro medicine”. Più diretto di così! Sicuramente c’è tanto da conoscere e molto per cui lottare all’interno di queste tematiche, che dopo tutto non sono poi tanto circoscritte: le donne di tutto il mondo sono la vita, così come la terra che abitiamo_siamo tutt’uno (ma non con gli stessi privilegi). Il fatto che in Sud America ancora troppe donne (a maggior ragione contadine e indigene) vengano maltrattate tocca ed influenza anche l’Europa! Sono loro le più grandi protettrici della biodiversità, delle conoscenze della medicina naturale, delle ricette per cibi sani e nutrienti. Sono loro che danno alla luce i contadini del futuro, che qui in Paraguay stanno finendo a coltivare i transgenici che tutto il mondo in un modo o nell’altro sta mangiando. Infine, Bernarda ci dice che nonostante nelle comunità indigene le donne facciano e sappiano tutto da sole, il protagonismo femminile è difficile e complicato. Per questo tutti i mezzi di Conamuri sono volti principalmente alla sensibilizzazione e alla creazione di una nuova coscienza del rispetto.

[eng] Bernarda, who is responsible for her community in Chaco and 10 departments, patiently tells us of blockading in front of the Parliament, campaigning against Monsanto, denouncing intoxication by pesticides, but also of how much energy and strength its fight is bringing to many working women. She proudly explains the importance of creating schools of women, agroecology and communication, plus the positivity of their educational media in coordinating and directing mobilisation. We ask her briefly about gmo, she replys: “we always say that They give you seeds to make you ill as to cure you with Their medicines”. Straightforward! Of course there’s much more to know and fight for among these topics, which after all are not that circumscribed: everywhere in the world women are life, likewise the earth we live in_we are one (even though not with the same privileges). The fact that South America still has too many women (especially farmers and indigenous) who suffer affects Europe too! They are the greatest protectors of biodiversity, of natural medicine’s knowledge, of recipes for healthy and nutritious food. They give birth to future farmers, who here in Paraguay are being forced to cultivate transgenics that one way or another the whole world is eating. In the end, Bernarda tells us that even though in indigenous communities women do and know all alone, female protagonism is difficult and complicated. This is why Conamuri’s mediums are all directed at creating a new conscience of respect.

[esp] Bernarda, responsable de su comunidad en el Chaco y de 10 departamentos, con paciencia nos habla de los acampamentos frente al parlamento, de las campañas contra Monsanto, de las denuncias contra intoxicaciones por agrotóxicos, pero también de cuanto su lucha aporta energía y fuerza a muchísimas mujeres trabajadoras. Con orgullo nos explica la importancia de tener las escuelas de mujeres, de agroecología y de comunicación, junto a la positividad de los medios educativos de difusión para coordenar y conducir la movilización. Le preguntamos acerca de los ogm y nos contesta: “nosotros decimos que Ellos te dan las semillas para que te enfermes y después te cures con Sus medicinas”. ¡No hay mas que añadir! Por supuesto hay mucho por conocer y luchar dentro de estos temas, que al fin y al cabo no son así circumscritos: las mujeres en todo el mundo son la vida, asi como la tierra que vivimos_somos uno (aunque no con los mismos privilegios). El hecho que en Sur América todavía muchas mujeres (aun más las campesinas e indígenas) siguen maltratadas ¡afecta a Europa también! Ellas son las más grandes protectoras de la biodiversidad, de los conocimientos de la medicina natural, de las recetas para comida saludable y nutritiva. Ellas son quienes generan los campesinos del futuro, que aquí en Paraguay terminan por cultivar los transgénicos que de una manera u otra todo el mundo está comiendo. En fin Bernarda nos cuenta que no obostante en las comunidades indígenas las mujeres hacen y saben todo a solas, el protagonismo femenino es dificil y complicado. Por eso todos los medios de Conamuri principalmente miran a sensibilizar y crear una nueva conciencia del respeto.

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[ita] Come sempre, ringraziamo tutte le persone conosciute ed il loro tempo con noi. Ora coi 40 gradi autunnali vi lasciamo con le parole di Conamuri: “cucendo storie di migliaia di donne lavoratrici in un grande mosaico.” Oggi abbiamo salutato la Colonia Luz Bella per una nuova partenza in direzione nord, sopra il Río Paraguay…

[eng] As usual, we thank all the people we met and their time spent with us. Now we leave you from the freshness of 40 degrees with Conamuri’s words: “sewing stories of thousands of working women in a big mosaic”. Today we left Colonia Luz Bella for a new departure headed North, on Río Paraguay…

[esp] Como siempre agradecemos a todas las personas conocidas y su tiempo con nosotros. Ahora les dejamos con los 40 grados de otoño con las palabras de Conamuri: “cosiendo historias de miles de mujeres trabajadoras en un gran mosaico.” Hoy dejamos la Colonia Luz Bella para una nueva aventura hacia el norte, sobre el Río Paraguay…

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