la Voz de las Mujeres

[ita] Un altro aspetto fondamentale dell’agroecologia, che abbiamo potuto apprendere ad Asunción, è la questione più specifica della mujer campesina indigena “donna indigena contadina”. Infatti se, come vi abbiamo scritto nel precedente post, i contadini del Paraguay (del Sud America, in generale) non godono di una posizione tutelata, potete immaginare che ancor più svantaggiate sono le donne all’interno delle stesse organizzazioni contadine_tanto più se indigene. Sarebbe un bene poter evitare certi argomenti, ma la realtà è che la disparità tra i sessi è sempre un tema acceso in qualsiasi parte del mondo, soprattutto quando si mescola all’identità. Già in Argentina ci eravamo addentrati nella selva per tentare di conoscere alcune comunità indigene, anche se non fu per niente facile stabilire una relazione paritaria, ma qui l’incontro è inevitabile. Il Paraguay, ci dicono i nostri attuali ospiti, ha circa 17 diverse comunità native e per via della sua dimensione contenuta è molto più semplice che gruppi indigeni vivano a stretto contatto con i nativi post-colombiani, condividendo spesso le stesse problematiche. Se tutti i contadini lottano per la perdita della terra, maggiormente si preoccupano quelli indigeni per il significato che essa ha nella loro vita. Se tutte le donne soffrono discriminazioni, maggiormente le subiscono quelle indigene.

[eng] Another fundamental aspect of agroecology, which we could learn in Asunción, was the more specific question of the mujer campesina indigena “indigenous farmer woman”. If you remember our last post where we wrote that Paraguayan farmers (South American, in general) are not very protected, you may imagine that women are even more disadvantaged among the very farmers’ organisations_even so being indigenous. It’d be nice to avoid these topics, but reality tells us that all around the world sexual inequality is always a burning theme, above all when it’s mixed with identity issues. In Argentina we’d already gone outback to attempt meeting some indigenous communities, even though it wasn’t easy to establish an equal relation, here instead the encounter results inevitable. According to our current hosts, Paraguay has around 17 different native communities; its contained dimension provide that indigenous groups live in close contact with post-Colombian natives, often sharing the same problems. If all farmers fight for land grabbing, even so do the indigenous ones for its meaning in their life. If all women suffer discrimination, even more do the indigenous ones.

[esp] Otro aspecto fundamental de la agroecología, que aprendimos en Asunción, fue la cuestión más específica de la mujer campesina indígena. Si, como escribimos en el post previo, los campesinos del Paraguay (de Sur América, en general) no gozan de mucha protección, pueden imaginar que aun menos suerte tienen las mujeres dentro de las mismas organizaciones campesinas_aun más siendo indígenas. Sería bonito evitar comparaciones, pero la realidad nos dice que en todo el mundo la disparidad entre sexos siempre es un argumento caliente, sobre todo cuando está mezclado con cuestiones de identidad. Ya en Argentina entramos en la selva para intentar conocer a unas aldeas indígenas, no obstante establecer una relación igualitaria no fue fácil, pero aquí el encuentro resulta más evidente. Según dicen nuestros hospederos actuales, en Paraguay hay como 17 diferentes comunidades nativas; su dimensión contenida permite que grupos indígenos vivan más en contacto con los nativos post-colombianos, condividiendo a menudo los mismos problemas. Si todos los campesinos luchan por la pérdida de tierra, aun más se preocupan aquellos indigenos por el significado que esta lleva en sus vidas. Si todas las mujeres pasan discriminaciones, aun más las sufren las indigenas.

IMG_4673

[ita] Per fortuna oggi esistono associazioni, organizzazioni, persone che si occupano di proclamarne e proteggerne i diritti. Con grande piacere martedì scorso abbiamo conosciuto CONAMURI (coordinadora nacional de organizaciones de mujeres trabajadoras rurale e indígenas), visitando la loro fiera agroecologica con prodotti alimentari, artigianato ed un laboratorio di agricoltura urbana in cui un tecnico insegnava come piantare un orto anche in piccolissimi spazi. Grazie a quest’evento caratteristico siamo riusciti ad incontrare l’incaricata, Bernarda Pesoa, che coincisa ed eloquente ci ha spiegato la storia del gruppo, il lavoro e gli obiettivi. Conamuri è una riconosciuta organizzazione nazionale, veicolata dalle grandi Cloc e Via Campesina, nata nel 1999 appunto per difendere i diritti delle donne contadine e indigene. Al momento, a parte le fiere alimentari, conta su molte tattiche di sensibilizzazione ed azione: l’istituto Iala Guaranì, 3 scuole, un bollettino informativo, una radio comunitaria, vari locali, tante figure professionali e molte iniziative. È stato proprio grazie ad una di esse, l’iniziativa Jakaru Porã Haguã “mangiamo bene e sano”, tramite la gentilezza di Carole Thiede di Oxfam Paraguay, che abbiamo potuto avere un contatto più diretto.

[eng] Luckily nowadays there are associations, organisations, people who care to proclaim and protect their rights. Last Tuesday we had the great pleasure to get to know CONAMURI (national coordinator of rural and indigenous working women’s organisations), by visiting their agroecological fair of food, crafts and a urban agriculture laboratory where a technician taught how to plant gardens even in reduced spaces. Thanks to this characteristic event we could meet with the represantive, Bernarda Pesoa, who eloquently explained the group’s story, its work and goals. Mediated by big Cloc and Via Campesina, Conamuri is a recognised national organisation that was born in 1999 specifically to defend farmer and indigenous women’s rights. Aside from food fairs, it currently counts on many strategies to increase awareness: institute Iala Guran, 3 schools, an informative pamphlet, a community radio, various sites, many professional figures and initiatives. It was actually because of the initiative Jakaru Porã Haguã “let’s eat well”, through kind Carole Thiede from Oxfam Paraguay, that we could have a more direct contact.

[esp] Por suerte hoy día existen asociaciones, organizaciones, personas que se ocupan de proclamar y proteger sus derechos. Con gran gusto el martes pasado conocimos CONAMURI (coordinadora nacional de organizaciones de mujeres trabajadoras rurale e indígenas), visitando su feria agroecológica con productos alimentarios, artesanía y un taller de agricultura urbana donde un técnico enseñaba como plantar una huerta también en espacios muy pequeños. Gracias a este característico evento conseguimos encontrar Bernarda Pesoa, que muy amablemente nos explicó la historia del grupo, el trabajo y los objetivos. Conamuri es una organización nacional reconocida, vehiculada por las grandes Cloc y Via Campesina, nacida en 1999 justamente para defender los derechos de las mujeres campesinas e indígenas. De momento, además de ferias alimentarias, conta con muchas tácticas de sensibilización y acción: el instituto Iala Guaraní, 3 escuelas, un boletín informativo, una radio comunitaria, varios locales, muchas figuras profesionales y iniciativas. Gracias a una de estas, la inciativa Jakaru Porã Haguã “vamos a comer bien”, a través de la disponibilidad de Carol Thiede de Oxfam Paraguay, pudimos tener un contacto más directo.

IMG_4654

[ita] Bernarda, responsabile della propria comunità nel Chaco e di 10 dipartimenti, ci parla con pazienza degli accampamenti di fronte al parlamento, delle campagne contro Monsanto, delle denunce per intossicazioni da agro-tossici, ma anche di quanta energia e forza la loro lotta sta donando a tantissime donne lavoratrici. Con orgoglio ci spiega l’importanza di aver creato le scuole delle donne, di agroecologia e di comunicazione e la positività di avere mezzi di diffusione educativi per coordinare e condurre la mobilitazione. Le chiediamo un po’ degli ogm e ci risponde: “da noi si dice che Loro ti danno i semi per farti ammalare così che ti possa curare con le Loro medicine”. Più diretto di così! Sicuramente c’è tanto da conoscere e molto per cui lottare all’interno di queste tematiche, che dopo tutto non sono poi tanto circoscritte: le donne di tutto il mondo sono la vita, così come la terra che abitiamo_siamo tutt’uno (ma non con gli stessi privilegi). Il fatto che in Sud America ancora troppe donne (a maggior ragione contadine e indigene) vengano maltrattate tocca ed influenza anche l’Europa! Sono loro le più grandi protettrici della biodiversità, delle conoscenze della medicina naturale, delle ricette per cibi sani e nutrienti. Sono loro che danno alla luce i contadini del futuro, che qui in Paraguay stanno finendo a coltivare i transgenici che tutto il mondo in un modo o nell’altro sta mangiando. Infine, Bernarda ci dice che nonostante nelle comunità indigene le donne facciano e sappiano tutto da sole, il protagonismo femminile è difficile e complicato. Per questo tutti i mezzi di Conamuri sono volti principalmente alla sensibilizzazione e alla creazione di una nuova coscienza del rispetto.

[eng] Bernarda, who is responsible for her community in Chaco and 10 departments, patiently tells us of blockading in front of the Parliament, campaigning against Monsanto, denouncing intoxication by pesticides, but also of how much energy and strength its fight is bringing to many working women. She proudly explains the importance of creating schools of women, agroecology and communication, plus the positivity of their educational media in coordinating and directing mobilisation. We ask her briefly about gmo, she replys: “we always say that They give you seeds to make you ill as to cure you with Their medicines”. Straightforward! Of course there’s much more to know and fight for among these topics, which after all are not that circumscribed: everywhere in the world women are life, likewise the earth we live in_we are one (even though not with the same privileges). The fact that South America still has too many women (especially farmers and indigenous) who suffer affects Europe too! They are the greatest protectors of biodiversity, of natural medicine’s knowledge, of recipes for healthy and nutritious food. They give birth to future farmers, who here in Paraguay are being forced to cultivate transgenics that one way or another the whole world is eating. In the end, Bernarda tells us that even though in indigenous communities women do and know all alone, female protagonism is difficult and complicated. This is why Conamuri’s mediums are all directed at creating a new conscience of respect.

[esp] Bernarda, responsable de su comunidad en el Chaco y de 10 departamentos, con paciencia nos habla de los acampamentos frente al parlamento, de las campañas contra Monsanto, de las denuncias contra intoxicaciones por agrotóxicos, pero también de cuanto su lucha aporta energía y fuerza a muchísimas mujeres trabajadoras. Con orgullo nos explica la importancia de tener las escuelas de mujeres, de agroecología y de comunicación, junto a la positividad de los medios educativos de difusión para coordenar y conducir la movilización. Le preguntamos acerca de los ogm y nos contesta: “nosotros decimos que Ellos te dan las semillas para que te enfermes y después te cures con Sus medicinas”. ¡No hay mas que añadir! Por supuesto hay mucho por conocer y luchar dentro de estos temas, que al fin y al cabo no son así circumscritos: las mujeres en todo el mundo son la vida, asi como la tierra que vivimos_somos uno (aunque no con los mismos privilegios). El hecho que en Sur América todavía muchas mujeres (aun más las campesinas e indígenas) siguen maltratadas ¡afecta a Europa también! Ellas son las más grandes protectoras de la biodiversidad, de los conocimientos de la medicina natural, de las recetas para comida saludable y nutritiva. Ellas son quienes generan los campesinos del futuro, que aquí en Paraguay terminan por cultivar los transgénicos que de una manera u otra todo el mundo está comiendo. En fin Bernarda nos cuenta que no obostante en las comunidades indígenas las mujeres hacen y saben todo a solas, el protagonismo femenino es dificil y complicado. Por eso todos los medios de Conamuri principalmente miran a sensibilizar y crear una nueva conciencia del respeto.

IMG_4637

[ita] Come sempre, ringraziamo tutte le persone conosciute ed il loro tempo con noi. Ora coi 40 gradi autunnali vi lasciamo con le parole di Conamuri: “cucendo storie di migliaia di donne lavoratrici in un grande mosaico.” Oggi abbiamo salutato la Colonia Luz Bella per una nuova partenza in direzione nord, sopra il Río Paraguay…

[eng] As usual, we thank all the people we met and their time spent with us. Now we leave you from the freshness of 40 degrees with Conamuri’s words: “sewing stories of thousands of working women in a big mosaic”. Today we left Colonia Luz Bella for a new departure headed North, on Río Paraguay…

[esp] Como siempre agradecemos a todas las personas conocidas y su tiempo con nosotros. Ahora les dejamos con los 40 grados de otoño con las palabras de Conamuri: “cosiendo historias de miles de mujeres trabajadoras en un gran mosaico.” Hoy dejamos la Colonia Luz Bella para una nueva aventura hacia el norte, sobre el Río Paraguay…

IMG_4651