Itadakimasu

[ita] Penso sempre troppo, aspettando l’ispirazione giusta e il tempo passa, mentre le parole riposano nel diario in attesa di venire a galla. Dal nostro ultimo viaggio in Sud America _ ci siamo ormai trasferiti in Australia (chi ci conosce bene ricorderà che era il nostro obiettivo e ce l’abbiamo fatta!) _ a volte mi rendo conto che non vi abbiamo mostrato per bene cos’altro abbiamo fatto a parte filmare/documentare, va ben. Inoltre, voglio anche condividere le bellissime esperienze vissute in Italia, diciamo da qualche anno a questa parte_ahah!_e so che il momento sarà presto maturo per farlo. Tuttavia, la narrazione non averrà cronologicamente poiché questo comporterebbe ulteriori posticipazioni alla scrittura del blog. Adesso è ora e sento che lo devo vivere mentre sta esistendo. Ecco perché invece vi racconto la storia di come abbiamo trascorso questo primo periodo di vita australiana.
Se c’è una cosa che non facciamo abbastanza è ringraziare le persone che si prendono cura di noi. Col solstizio d’inverno alle spalle, mi pare giusto far largo al sentimento del rendere grazie.

[eng] Always thinking too much, waiting for the right inspiration and time goes by, whilst all those words lie in my diary waiting to float to the surface. Since our last travel in South America _ we moved to Australia (for those who know us well, you might remember that it was our aim and we made it!) _ I sometimes realise that we haven’t properly showed you what we did other than filming/documenting, oh well. Besides, I still mean to recollect all the beautiful experiences we had in Italy, since a couple of years back_haha!_and I know that the moment will be soon ripe for it. Nevertheless, the narrative will not be chronologically ordered as this would only bring procrastination to the blogging. Now is now and I feel like living it fully while it still exists. That is why here is the story of how we spent this first period of adaptation to this new Australian life.
If there is one thing that we don’t do enough is consciously saying ‘thank you’ to those who care for us. Right after the winter solstice, it feels good to give room to this thankful sentiment.


[ita] Tutto ebbe inizio con dei messaggi, da un continente all’altro, dall’Italia a persone casuali nei gruppi di agricoltura urbana e permacultura di Brisbane, dove ci dovevamo trasferire. Tra le varie risposte, ci fu un signore che scrisse in maniera simpatica. Il suo nome è Green Dean (che ora sappiamo essere coinvolto in molte attività legate alla sostenibilità, come il Mini Farm Project per coltivare cibo biologico per i/le senzatetto) e fu lui ad indicarci la fattoria urbana di Rell e famiglia. L’abbiamo contattata: ottimo! Ci dice che potevamo passare una settimana o giù di lì, facendo del volontariato nel loro orto mentre cercavamo una casa in affitto. Fantastico! Finora per noi questo modo di viaggiare funziona bene: lavoriamo un po’ per aiutare chi ci ospita in qualcosa a cui tengono (che di solito riflette le nostre passioni), in cambio di un buon posto in cui sentirsi a casa. Circolano pochi soldi, si costruscono relazioni.
Nel frattempo la vita accade.
La partenza si avvicinava, le aspettative e l’immaginazione crescevano attorno a queste persone che erano gia state cosi gentili verso di noi con le loro parole. Ad aprile, siamo arrivati e ci siamo trasferiti da Rell, Viv e Oscar. Li abbiamo conosciuto altri due volontari – Benji dalla Germania e Dennis dalla Corea del Sud (che miscuglio! Vi vogliamo bene!!). Abbiamo condiviso il tempo e lo spazio con i gatti Alex e Jimmy, il cane Charlie, la capra Meg, le galline, le quaglie, i pesci – i cui nomi probabilmente esistono, ma ancora non so. Senza dimenticare gli alberi, le piante ed i fiori…

[eng] It all started with messages sent from one continent to another, from Italy to random people within urban agriculture and permaculture groups in Brisbane, where we had to move. Among some replies, one man wrote back in a really warm way. His name is Green Dean (who we later discovered is highly engaged in many sustainability-related activities, e.g. The Mini Farm project growing organic food for homeless people) and he pointed us to Rell and her family’s urban farm. We contacted her: all good! We could come to spend a week or so, volunteering in her garden while we looked for a place to rent. Perfect! So far, this travelling method has been working nicely for us: work some time to help the hosting people with something they care about (which usually also reflects our passions), in exchange we get somewhere good to feel home. Little money is involved,
relationships are built.
Meanwhile life happens.
As our departure approached, expectations and imagination grew around these people who had already been so kind in their words to us. In April, we arrived and moved into Rell, Viv and Oscar’s home. There we met two more helpers – German Benji and South Korean Dennis (what a mix! We love you!). We shared our time and space with Alex and Jimmy the cats, Charlie the dog, Meg the goat, and chooks, goose, quails, fish – which names probably exist but I don’t know yet. Not to mention the trees, plants and flowers…


[ita] Come ho detto, dovevano essere un paio di giorni… invece siamo rimasti quasi un mese con questi speciali esseri umani e non. In questo periodo sono state portate avanti tante attività, in particolare il nostro aiuto è andato nella creazione dell’orto autunnale con quante più verdure potevamo infilare nei bancali; abbiamo sparso fiori qua e là e decorato le nostre vite con il contributo di tutti/e. Non posso esprimere abbastanza quanto ci manchi svegliarci a suon di gallo che canta il sole mattutino, andare scalzi/e nell’orto ancora bagnato dalla notte o raccogliere i limoni freschi per una tiepida bevanda di limone e miele per il risveglio. E nemmeno le nostre belle frasi possono racchiudere il senso d’affetto e gratitudine che proviamo per la nostra cara famiglia australiana __ che ci ha trattati/e così bene da non poter pensare a loro senza avere le farfalle nello stomaco – specialmente quando ricordiamo i numerosi ‘itadakimasu’ prima dei pasti.

[eng] Like I said, it was supposed to be just a few days… instead we ended up spending almost one month with these wonderful human and non-human beings. Over this period many activities were carried on, in particular we helped create the autumn garden with as many veggies as we could possibly fit in the raise beds, spread some flowers here and there and decorated our lives with each other’s contributions. We cannot emphasise how much we miss waking up to the sound of the cock singing the early sun, going barefoot into the garden still wet from the night or picking fresh lemons for a warm honey & lemon waking up drink. Nor could our nice phrases embed the sense of affection and gratitude that we feel for our Aussie Brissy family, who has treated us so well that we cannot think about them without having butterflies in our stomachs – especially when it comes to remembering the numerous ‘itadakimasu’ before all our meals.


[ita] Da oltre un mese ci siamo trasferiti nella nostra nuova casa (di nuovo, grazie a Benji che ci ha aiutati/e a trasportare mobilia varia e ha fatto di tutto con noi/per noi!). Stiamo espandendo la rete di contatti, stabilendo alcune buone abitudini vitali e conoscendo i/le nostri vicini/e di comunità. Soprattutto, Rell e Viv si sono sposate e abbiamo avuto la possibilità di partecipare al loro bellissimo matrimonio in cui tutti/e hanno potuto augurare il più sincero amore a questa grande famiglia. È proprio l’amore che ci rende una sola cosa. È l’amore che ci fa avere fiducia negli/nelle altri/altre, aiutandoli/e e prendendocene cura, al di là delle distanze interne ed esterne. Infatti, è quando siamo nel cerchio dell’amore e del dono che tutto combacia_che tutto va un po’ meglio.

[eng] It’s been more than a month since we moved into our new place (again, thanks to Benji who helped us gather various pieces of furniture and did all sorts of things with/for us!). We have expanded our web of connections, established some good living habits and met our community neighbours. Most importantly, Rell and Viv got married and we had the possibility to attend their beautiful wedding where we could all wish this great family the whole of our love. Love is indeed what makes us one. It is love that makes us trust others, helping and caring for them, in spite of inner and outer distances. In fact, when we are in the circle of love & gift, everything fits together. Everything works a little better.

 

World Refugee Day_We are all in the same boaT

[ita] Si dice che sono le piante ad avere radici, ma le persone no e per questo si muovono… eppure, pensandoci bene, anche le piante muovono le proprie radici e non necessariamente nella terra. A volte vivono a galla nell’acqua per mesi, a volte sono alghe. Altre volte vivono, come le epifite, sui tronchi e rami di altre piante… vengono chiamate aeree perché si muovono verso una posizione migliore, come le persone. Da sempre.

[eng] We say that plants have roots, but people have not and that is why we move… and yet even plants move their roots and not necessarily in the earth. Sometimes they float in the water for months, sometimes they are seaweed. Some other times, like epiphytes, they live on other plants’ trunks and branches… they are called aerial because they move looking for the best spot, like people. Since forever.

[esp] Se dice que las plantas tienen raices y las personas no, por eso movemos… sin embargo, las plantas también mueven sus raices y no solamente en el suelo. A veces viven flotando en el agua por meses, a veces son algas. Otras veces, como las epífitas, viven sobre los troncos o ramas de otras plantas… se llaman aéreas porqué se mueven hacia una posición mejor, como las personas. Desde siempre.

Si spande l’odore d’alloro
del sapone
di Aleppo.
Alloro? Io lo pensai,
io lo feci.
Nei miei pensieri creata
l’essenza di un qualcosa
che non so.
Conosco il sapone quanto
Aleppo.
La città? Io la immagino,
io la individuo
dentro un cielo di bombe
che cadon come bolle.
Spreading the smell of laurel
soap of Aleppo.
Laurel? I thought of it,
I made it.
Created in my thoughts
the essence of something
I know not.
I know the soap as much as
Aleppo.
The city? I imagine it,
I place it
inside a sky of bombs
that fall like bubbles.