Como el Agua, poesimmagine

Sulla mano mi è caduta una goccia di pioggia,
attinta dal Gange e dal Nilo,

dalla brina ascesa in cielo sui baffi d’una foca,
dalle brocche rotte nelle città di Ys e Tiro.

Sul mio dito indice
il mar Caspio è un mare aperto,

e il Pacifico affluisce docile nella Rudawa,
la stessa che svolazza come una nuvoletta su Parigi

nell’anno settecentosessantaquattro
il sette maggio alle tre del mattino.

Non bastano le bocche per pronunciare
tutti i tuoi fuggevoli nomi, acqua.

Dovrei darti un nome in tutte le lingue
pronunciando tutte le vocali insieme

e al tempo stesso tacere – per il lago
che non è riuscito ad avere un nome

e non esiste in terra – come in cielo
non esiste la stella che si rifletta in esso.

Qualcuno annegava, qualcuno ti invocava morendo.
È accaduto tanto tempo fa, ed è accaduto ieri.

Spegnevi case in fiamme, trascinavi via case
come alberi, foreste come città.

Eri in battisteri e in vasche di cortigiane.
Nei baci, nei sudari.

A scavar pietre, a nutrire arcobaleni.
Nel sudore e nella rugiada di piramidi e lillà.

Quanto è leggero tutto questo in una goccia di pioggia.
Con che delicatezza il mondo mi tocca.

Qualunque cosa ogniqualvolta ovunque sia accaduta,
è scritta sull’acqua di babele.

(Woda) L’acqua, Wisława Szymborska


Filtro purifica acqua domestica. Immagine di Lucas Ciola (Sâo Paulo, Brasil)
per gentile concessione

Raccontare la diversita’ alla Casa dei Semi della Sardegna

Volantino ottenuto dalla Casa dei Semi della Sardegna  /  Acknowledgment to the House of Seeds in Sardinia /  Reconocimiento a la Casa de las Semillas en Cerdeña
Raccontare la diversita’  /  Telling diversity  /  Contando la diversidad

Se vi dovessi raccontare cosa e chi è la Casa dei Semi della Sardegna, vi parlerei sicuramente del nostro ultimo incontro, quando il 18 febbraio scorso ci siamo visti in occasione di Fare la diversità_una giornata dedicata allo scambio di semi e per imparare a giocare con essi attraverso i miscugli.

Se ve lo raccontassi, certo vi descriverei un gruppo di persone appassionate, sparpagliatesi da vari angoli dell’isola per formarsi all’ombra degli ulivi, nel Montegranatico di Domusnovas Canales.

Vi direi che il motivo stimolante alla riunione fu la visita di Germana, una coltivatrice dell’associazione Campi Aperti in Emilia Romagna, a noi venuta per condividere la sua esperienza con i miscugli dei semi di orzo, zucchine e pomodoro.

Ci terrei a farvi immaginare quanta dedizione e preparazione ci siano volute per incanalare le energie che scambiano le sementi con le idee… sorridendo, vi parlerei di tutto il ben dell’universo che ad ogni incontro danza su tavolate sempre allegre ed accoglienti_ di quella casetta colorata, a foglie verdi, nel cui giardino ora abitano nuovi alberi a ricordo di padri che non ci son più_ della poesia da un figlio della casa_ dei bambini che giocano sudati_ delle chiacchiere e scoperte. E di quelli che russavano, rotolati nel sonno di un sacco a pelo, dopo un’intensa giornata di studio e partecipazione, in preparazione.

Così magari capireste che “sono qui insieme a me ed è come avere una famiglia più grande…” (Maurizio Fadda, 2018).

E se invece foste stati/e tutti/e lì? Fermandosi ad ascoltare: cosa avreste sentito? Ognuno comunque un’emozione diversa. E raccontandole poi? Una non avrebbe escluso l’altra_sarebbero state tutte incluse, tutte vere. Come dice Germana, memore dell’insegnamento del genetista Ceccarelli, “valgono sia la salvaguardia dei semi antichi, sia la sperimentazione con i miscugli”, l’importante è trovare l’equilibrio per mantenere la diversità. Selezionare sì, tenendo sempre presente che anche le varietà più deboli aiutano – soprattutto nella creazione di un miscuglio – a donare specificità e specialità. È questa la più grande lezione che si apprende dai semi: maggiore la biodiversità, meglio è.

Allora, come promuovere la diversità della vita? Ebbene, facendola! Diventando coltiva-attori e coltiva-attrici = persone che hanno cura di fare. Ecco che in agricoltura questo si evolve spontaneamente in agroecologia ovvero in pratiche di coltivAzione che mutuamente interagiscono con gli ecosistemi in cui si sviluppano.

E come si collabora all’ecologia agricola, se proprio chi coltiva ha quasi scordato l’auto-conservazione/auto-riproduzione delle sementi? Riprodurre il seme è l’atto magico che racchiude la vita. Magia che non può essere ridotta all’acquisto di bustine di semi sconosciuti. Rigenerare la conoscenza è alla base della vita. È lei che, se vogliamo, ci porta alla coscienza_all’essere consapevoli che senza sovranità alimentare non v’è indipendenza e che per sovranità s’intende la libertà di autogestione almeno dell’atto primo che genera la nostra energia.

UN SEME-DUE SEMI, MIGLIAIA DI SEMI, CHE FANNO LA DIVERSITA’ DI TUTTO QUANTO RIUSCIAMO A VEDERE E SENTIRE ATTORNO A NOI.

Se vi raccontassi questo sulla Casa dei Semi?

Voi comunque ascoltereste una storia diversa

O bem viver

Ad un giorno dalla partenza è il momento delle riflessioni.
Questo secondo viaggio in Sud America è stato altrettanto intenso ed entusiasmante… chi l’avrebbe mai detto che a così poca distanza saremmo ritornati ad abbracciare le amicizie dell’anno scorso? Ma, come dice Michał, se una cosa abbiamo deciso una cosa si fa qui ed ora! Oggi rivedendo il blog iniziato, nei suoi primi tentativi, quasi due anni fa ci viene da sorridere, ci sentiamo orgogliosi e ci gira la testa pensando a tutti i cambiamenti passati e quanti aggiornamenti abbiamo da condividere con voi.. piano piano collezioniamo soddisfazioni e nuove esperienze che ingrandiscono il nostro sapere. Piano piano ci siamo inseriti in contesti sempre più familiari nel continente che da tempo pensavamo di visitare… ed ora uscire a comprare il pane a São Paulo ci sembra quasi abituale.
Il marzo scorso, come molti di voi già sanno, dopo aver conosciuto le persone dell’Asociación Campesina de Productores Alternativos y Ecológicos de Luz Bella, ci siamo detti che saremmo tornati per un documentario sulla medicina naturale della comunità. E così ci avete accompagnati, senza capire bene come quando perché… osservando le immagini di una vita tanto lontana per abitudini come vicina per sentimenti. Di questo vi siamo grati, certi che con lo stesso interesse saprete accogliere il risultato di questo lavoro. Quindi a parte ringraziare nuovamente la famiglia Franco Gauto per l’immensa collaborazione ed ospitalità, non ci resta che raccontarvi che fine abbiamo fatto una volta lasciata la loro casa. 

Infatti, il nostro cammino da metà maggio in poi è proseguito in Argentina… nel nord, regioni di Salta e Jujuy, lì dove abbiamo conosciuto tante altre persone meravigliose, chi più chi meno! A Lozano siamo stati volontari in un circa bed&breakfast rurale in fase di preparazione, con due personaggi esplosivi quali Santiago e Pablo; proseguendo verso la Quebrada siamo diventati aiutanti di un vecchio ostello in Tilcara, insieme a Fabri, Gianpi e Guadalupe. 

Allora grazie alle poesie/arte di Santi ed al teatro di Pablo, al loro amico Rodrigo l’elettricista sostenibile che sogna di cambiare il mondo con il vetro, a quei tre giovani che hanno creato una famiglia con l’amicizia, a Gianni unico italiano del viaggio che assomiglia a Roberto Benigni solo che invece di parlarti di Divina Commedia ti diletta con l’agronomia… e a tutti/e quelli/e che abbiamo incontrato prima e dopo che stanno prendendo la loro vita tra le mani e la stanno trasformando in maniera sana e gentile. 

Di ritorno in Brasile, con tutte quelle emozioni, abbiamo raggiunto i mitici guardiani delle sementi native di cui vi raccontammo l’anno scorso… per sapere come stanno e come prosegue il loro grande impegno. Ahhhhh, quante leccornie, e quante sorprese!! Seu Leonel e Dona Eda hanno 12 tipi di mais, 7 di canna da zucchero, 6 di fagioli e 5 di banana più tutto il resto… immaginate la loro polenta! Mario e Renilde producono biologico alla grande, riforniscono le scuole di merenda e pensano di lanciarsi nella permacultura! Salutiamo anche il vicino, l’agronomo Diego Rosa da Silva, con il suo progetto di AgroArte con le succulente. Pura Beleza, come si dice qui…

Adesso vi salutiamo, ché abbiamo gli zaini da preparare e le nostre amiche Mehl e Lana ci aspettano con una torta spettacolare… ciao ciao ciaooo

Agroecologia, del vivere su questo pianeta

Mentre ci addentravamo nella loro chakra, la foresta lasciava piano piano spazio alle coltivazioni della mandioca, maíz e poroto, per poi riprendersi il proprio terreno assieme alle piante endemiche, creando in questo modo un ecosistema da cui nutrirsi. Senza soffocarlo né danneggiarlo.  Ma a volte la foresta stessa si mischiava così tanto con le colture, abbattendo la divisione tra l’una e l’altra,  diventando una foresta agro-alimentare.
Questa è agroecologia.
Passeggiando alla scoperta degli alberi, abbiamo impiantato assieme a don Franco le piccole piantine di yerba mate negli spazi liberi tra le piante e gli alberi, tra l’ombra dei rami ma con abbastanza luce per poter crescere.
Anche questa è agroecologia.
Quello che vorremo sottolineare è che per questa famiglia campesina l’agroecologia non è semplicemente un metodo di coltivazione sano, quello senza uso degli agrotossici e con netto rifiuto dell’agroindustria. Nessun erbicida-pesticida-fertilizzante. E’ soprattutto un modo di vivere su questo pianeta, con forti principi civici.
Pure questa è agroecologia.
La famiglia Franco Gauto inserita dentro un’ecosistema da cui proviene nutrimento. Un’ecosistema non solo fatto di relazioni ecologiche tra la fauna/flora e l’essere umano – un ecosistema più ampio, fatto anche di relazioni sociali, con un impegno politico-morale per un pianeta più equo. Un’ecologia comprensivo-rigenerativa.

Agroecologia.
P.s. I “capelli del mais” (da togliere per cucinarlo) sono un potente rimedio naturale per i problemi ai reni.

Transculturalità ovvero “al di là di”

Il nostro percorso di ricerca sul campo è giunto alla fine. Con le lacrime agli occhi abbiamo lasciato Luz Bella alle spalle e con essa le meravigliose persone con cui abbiamo condiviso una vita dell’altro mondo. Lo scopo della nostra permanenza ruotava attorno ai yuyos remedios e tutto ciò che li riguarda e ad essi si collega… ma, come sempre accade, il tempo assieme è significato molto di più… un’immersione profonda in un’altra cultura, che ha segnato la continuazione di un’amicizia oltre le frontiere_nel nome della transculturalità. Immaginate ridere con qualcuno che viene dall’altro lato del globo… non c’è lingua, non servono spiegazioni, né si può comprare. Solamente succede_ risate che esplodono come fiori, segno di un’umanità unita dai sentimenti. 

IX día, 22.04.2017

Estratto del diario del campo:

“Sale el sol, ya pasa la lluvia y me pasa la gripe también. Vamos a la casa de Nilda (Comunidad de San Luís) para comer el almuerzo. [….] Comimos piña y muy e’he estaba_pequeñiiita y budín y llevamos yuyos remedios del campo para tomar yo! –chanchito pintado —
por la tarde, después de los viajes en moto… ña Emeteria cocinó albondigas con carne. Ah y por el almuerzo había mondongo —> estomago de la vaca_ 2° prova passata! Chissà cos’altro conosceremo”

E da quel momento di cose ne abbiamo sperimentato a volontà… intanto quel giorno è trascorso molto bene insieme ad un’altra famiglia amica, in un’altra delle otto comunità di Luz Bella – apprendendo i loro costumi, visitando la loro
chakra (campo), ma soprattutto conoscendo il loro uso dei rimedi naturali. In questo video vi diamo un assaggio di come si raccolgono le cortecce.. nello specifico di yvyra pyta (albero rosso) e lapacho: due potentissimi alberi endemici. Le proprietà delle cortecce si possono assumere sia con acqua calda che fredda. Per indicazioni, bisogna consultare le/gli esperte/i.
Ringraziamo gentilmente Nilda e sua madre per l’ottima accoglienza e per l’attenta collaborazione.

 

San Francisco

[ita] Come state cari voi? Qui ci addentriamo nell’autunno paraguaiano e dal nostro arrivo siamo già stati colti dalle basse temperature e parecchie notti di pioggia a dirotto! Ma di giorno l’ambiente si restaura e ci permette il calore e l’asciutto per proseguire le nostre ricerche… la medicina naturale dei remedios yuyos permea quasi ogni azione quotidiana e noi annotiamo, registriamo ed impariamo… anche se per saperne di più dovrete aspettare ancora un bel po’.
Tuttavia, oggi vogliamo condividere un messaggio importante: affinché i rimedi naturali funzionino efficacemente è fondamentale che il nostro corpo sia sostenuto da una sana alimentazione; la mala alimentación è la causa base di moltissime malattie. Come vi abbiamo detto in numerose occasioni, la nostra famiglia amica sostiene e pratica l’agricoltura naturale per una nutrizione salutare ed essenziale. Quel tubero che avete visto nel video precedente si chiama manioca. Ogni giorno Oscar ne raccoglie almeno un sacco pieno, in quanto elemento necessario per l’energia contadina… nonché simbolo della cucina paraguaiana. 

[eng] How are you our dears? Here we are entering the Paraguayan Autumn and since our arrival we have already been caught by low temperatures and many nights of shower-rains! However, during the day the environment restores itself and gifts us the warmth to carry on with our research… almost any action of the day is imbued with the yuyos’ natural medicine and we take notes, record and learn… although to know more about it you’ll have to wait quite some time!
Nevertheless, today we would like to share an important message: in order for natural remedies to work properly our body must be sustained by good eating habits; bad eating is the basic cause of many diseases. As we told you in many occasions, our friends’ family supports and practices natural agriculture for a healthy and essential nutrition. The tuber you saw in the previous video is manioc. Every day Oscar collects at least one bagful, as it is a fundamental element for peasant energy… and a symbol of Paraguayan cuisine. 

[esp] Como están querido/as? Aquí entramos en el otoño paraguayo y desde que llegamos ya tomamos bajas temperaturas y mucha lluvia! Pero durante el día el ambiente se recompone y nos permite el calor para seguir con nuestras investigaciones… la medicina natural de los yuyos envolucra casi cada acción del día y nosotro/as tomamos notas, grabamos y aprendemos… aunque para saber más todavía tienen que esperar!
De todos modos, hoy queremos compartir un mensaje importante: para que los remedios naturales funcionen de manera eficaz, nuestro cuerpo tiene que estar sustentado por una buena alimentación; la mala alimentación es la causa base de muchas enfermedades. Como ya les decimos en muchas ocasiones, nuestra familia amiga suporta y practica la agricultura natural para una nutrición sana y esencial. El tubérculo que vieron en el video anterior es la mandioca. Cada día Oscar recoge por lo menos una bolsa, como es un elemento fundamental para la energía campesina… y emblema de la cocina tradicional paraguaya.

Guaranì

[ita] Piante. Cortecce, foglie, radici… sciroppi, miscugli, rimedi e cibo salutare… tutto questo accompagna la nostra permanenza con Don Franco, Ña Emeteria e le loro persone care oltre le distanze ed il linguaggio.
La loro conoscenza ci appare sempre più sconfinata, insieme al loro grande impegno sociale per la collettività che abitano. Oggi, nel giorno del/la giornalista paraguaiano/a, vi scriviamo dalla radio comunitaria Luz Bella Comunicaciones, dove siamo stati invitati a filmare una parte del programma che sta per iniziare… vi va di ascoltare una canzone?

[eng] Plants. Barks, leaves, roots… syrups, mixtures, remedies and healthy food… this accompanies our stay with Don Franco, Ña Emeteria and their dear ones beyond distances and language.
Their knowledge appears more and more boundless, together with their great social commitment for the collectivity that they inhabit. Today, on the day of the Paraguayan journalist, we write from the community radio Luz Bella Comunicaciones, where we were invited to film some of the program that is about to begin… would you like to listen to a song?

[esp] Plantas. Cortezas, hojas, raices… jarabes, misturas, remedios y comida saludable.. todo esto acompaña nuestra estadía con Don Franco, Ña Emeteria y sus personas queridas a pesar de las distancias y del lenguaje.
Sus conocimientos parecen cada vez más ilimitados, junto a su gran empeño social para la colectividad que habitan. Hoy en el día del/la periodista paraguayo/a, les escribimos desde la radio comunitaria Luz Bella Comunicaciones, donde nos invitaron para filmar una parte del programa que está empezando… ¿les gustaría escuchar una canción?

 

Tereré

ita] Passiamo le giornate immersi nel profondo del Paraguay e il canto dei galli accompagna le mattine assieme alla nebbia autunnale. Da più di una settimana facciamo parte della casa Franco Gauto.
Siamo stati adottati da una famiglia di contadini e partecipiamo alla loro vita quotidiana. Assieme alle storie di vita che ascoltiamo sotto gli alberi durante il rito del tereré, ogni giorno di più stiamo scoprendo il mondo dei yuyos “erbe e rimedi naturali”il motivo principale della nostra permanenza a Luz Bella. Durante le passeggiate per il monte, come viene chiamata qui la foresta, assistiamo alle lezioni che ci danno sulla conoscenza etnobotanica ed etnofarmacologica della loro biodiversità… giorno dopo giorno… come ha detto un amico “siamo con voi siete con noi”

[eng] We spend our days immersed in deep Paraguay and the singing roosters accompany the mornings together with the Autumn mist. We’ve been part of the Franco Gauto home for over a week.
We were adopted by a peasant family, participating in their daily life. A part from the life stories that we listen to under the trees during the ritual of
tereré, every day is a new discovery on the world of yuyos “herbs and remedies”, the main reason behind our stay in Luz Bella. During the walks through the monte, as they call the forest, we attend spontaneous classes on the ethnobotanical and ethnopharmacological knowledge of their biodiversity… day after day… as a friend said “we are with you are with us”

[esp] Pasamos los días sumergidos en la profundidad del Paraguay profundo y el canto de los gallos acompaña las mañanas junto a la niebla de otoño. Hace más de una semana que somos parte de la casa Franco Gauto.
Fuimos adoptados por una familia campesina y participamos en su vida diaria. Junto a las historias de vida que escuchamos bajo los árboles durante el ritual del
tereré, cada día descubrimos más sobre el mundo de los yuyos “hierbas y remedios naturales”, la razón principal de nuestra estadía en Luz Bella. En las vueltas por el monte, asistimos a las clases que nos dan sobre los conocimientos etnobotánicos y etnofarmacológicos de su biodiversidad… día tras día… como dijo un amigo “somos con ustedes son con nosotros”

Vi presentiamo la nostra famiglia adottiva

[ita] Buongiorno a voi! Finalmente ci siamo, qui nella Colonia Luz Bella di cui tanto vi parlammo! Dopo un paio di giorni dalle nostre amiche a São Paulo do Brasil, giovedì scorso siamo arrivati dalla famiglia Franco Gauto. Come se non fosse passato un anno, ci stiamo ambientando bene, e loro a noi… abbiamo trascorso la Pasqua in maniera tradizionale, mangiando la chipa casera; il manì (arachidi) è stato raccolto, i grossi pasti sono stati consumati e intanto sono incominciati i nostri lavori per il film… ma prima di tutto guardate un po’ dove ci troviamo…

[eng] Good morning to you! At last we are here in Colonia Luz Bella, of which we talked so much! After a couple of days at our friends’ in São Paulo do Brasil, last Thursday we arrived at family Franco Gauto’s. As if one year hadn’t gone by, we are settling in well, becoming familiar with them, and they with us… we spent Easter traditionally, eating chipa casera; the manì (peanut) was harvested, big meals were consumed, and meanwhile we have started our work for the film… but first, take a look at where we are…

[esp] Buenos días a ustedes! Por fin estamos en Colonia Luz Bella, de la cual hablamos mucho! Tras un par de días con nuestras amigas en São Paulo do Brasil, el jueves pasado llegamos a la familia Franco Gauto. Como si no hubiera pasado un año, nos estamos acostumbrandos bien, y ello/as a nosotros… pasamos la Pascua de manera tradicional, comiendo chipa casera; el manì fue cosechado, las comidas consumidas y mientras tanto empezamos nuestros trabajos para el film… pero antes, miren donde estamos…