Mercadito Adentro

[ita] Questo è il racconto del centro del nostro viaggio, sia per la posizione sia per aver raggiunto la metà del percorso. Forse sarebbe stato meglio arrivare ad Asunción in un momento diverso dalla Semana Santa (da queste parti la Pasqua è piuttosto importante), ma da qualche parte doveva pur capitare… e, nonostante i luuunghi silenzi, anche nella capitale siamo riusciti a sentire delle voci forti. Come avrete avuto modo di capire, in questa ricerca ci stiamo occupando di varie questioni ambientali, e ancor di più del tema dell’agroecologia, affrontati da molteplici punti di vista ed attività. Sicuramente un aspetto fondamentale dell’agricoltura sudamericana è la lotta per la terra, gestita in maniera latifondista e alla quale non accedono ampie percentuali di popolazione che una volta espropriata si dirige verso le grandi città per sopravvivere. Dunque quale posto migliore della capitale per conoscere meglio questo fenomeno?! In Paraguay l’80% della terra appartiene a grossi proprietari, mentre il restante 20% è nelle mani impoverite dei campesinos “contadini”, di cui i media hanno oltretutto montato un’immagine caricaturale e carica di pregiudizi negativi. Per cambiare quest’idea, ma soprattutto per riscattare e supportare le comunità della campagna, sono nati l’Associazione Mercadito Campesino e il Colectivo Tierra Adentro. Due volontarie, madre e figlia, Romi e Zuca, ci hanno ricevuti la scorsa settimana nel Locale n.1.

[eng] This is our travel’s central tale both for the position and for having reached half the trip. It might have been better to arrive in Asunción at a different moment (Easter is a pretty important period here), but it had to happen somewhere and… except loooong silences, in the capital too we could listen to some strong voices. You might have noticed that this research considers many environmental issues, even more the agroecological topic, seen from many points of view and types of activities. Certainly a fundamental aspect of South American agriculture is the fight for land, which is managed in the latifundium way and to which wide slices of population do not access; once dispossessed they move to big cities looking for survival. So what better place than the capital to best approach this phenomenon?! In Paraguay 80% of the land belongs to big owners, the lasting 20% is in the impoverished hands of campesinos “farmers”, whose image has also been caricatured and negatively prejudged by the media. Association Mercadito Campesino and Collective Tierra Adentro were born precisely to change such ideas, but mostly to revive and support outback communities. Two volunteers, mother and daughter, Romi and Zuca, received us last week in House n.1.

[esp] Esto es el cuento central de nuestro viaje, por su posición y por alcanzar la mitad del recorrido. Quizás hubiera sido mejor llegar a Asunción en un momento distinto de la Semana Santa (por aquí las pascuas es un periodo importante), pero en algún lugar tenía que pasar… y, no obstante los laaargos silencios, en la capital también pudimos escuchar unas voces fuertes. Como habrán notado, esta investigación se ocupa de muchas cuestiones ambientales, aun más del tema de la agroecología, planteadas por varios puntos de vista y actividades. Es cierto que un aspecto fundamental de la agricultura de Sur América es la lucha por la tierra, manejada a la manera latifundista, inaccesible por amplios porcentajes de población que al verse desposesados se van a las grandes ciudades en búsqueda de sobrevivencia. Entonces ¿¡cuál lugar mejor que la capital para enfrentar bien este fenómeno?! En Paraguay 80% de la tierra pertenece a grandes dueños, mientras que el restante 20% está en las manos empobrecidas de los campesinos, encima  dibujados de manera caricatural y con prejuicios negativos por los medios de comunicación. Para cambiar esta idea y para rescatar y suportar las comunidades del campo nacieron la Associación Mercadito Campesino y el Colectivo Tierra Adentro. Dos voluntarias, madre y hija, Romi y Zuca, nos recibieron la semana pasada en el Local n.1.

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[ita] Mercadito Campesino nasce due anni fa, ad Asunción, da Romi e Guzmán, con l’intento di organizzare nella propria casa una zona di distribuzione di prodotti biologici provenienti dai campi limitrofi alla città. Se da un lato iniziò per aumentare il raggio di vendita dei produttori rurali, fu anche per evitare il rincaro dei prezzi cittadini di frutta, verdura ed altri alimenti base; l’azione civile di un vicinato che decise di rifiutare i valori dell’attuale modello produttivo. Al principio i volontari da soli portavano il cibo alle proprie abitazioni, ora lo trasportano gli stessi produttori e i locali dell’iniziativa son diventati 7, ma nonostante la crescita i principi non sono cambiati. Il procedimento è gratuito: i volontari non sono intermediari, bensì figure di facilitazione senza remunerazione; i soldi della vendita vanno interamente ai contadini. Oltre a creare un punto d’accesso etico all’alimentazione salutare, un altro obiettivo è responsabilizzare i produttori perché possano un giorno occuparsi da soli del proprio commercio cittadino.

[eng] Mercadito Campesino was born two years ago in Asunción, by Romi and Guzmán, with the intention to organise their house as a distribution point of organic products coming from fields bordering the city. It mainly started to improve rural producers’ sales, but also to avoid the increase of urban prices of fruit, vegetables and other basic food; a neighbourhood’s civil action against the values of our current productive model. At the beginning volunteers alone brought the goods back to their homes, now the producers do it and the houses became 7, though their principles haven’t changed. The process is free: all volunteers are facilitators who do not get paid; all the money goes totally to the farmers. Besides creating an ethical access area to healthy food, another goal is to raise a sense of responsibility among the producers, so that in the long run they can take care of their urban business by themselves.

[esp] Mercadito Campesino nació hace dos años en Asunción, por Romi y Guzmán, con la intención de organizar en su casa un lugar de distribución de productos orgánicos de los campos limítrofes con la ciudad. Si por un lado empezó para aumentar el rayo de venta de los productores rurales, también fue para evitar la subida de precios ciudadanos de fruta, verdura y otros alimentos basicos; la acción civil de un vecindario contra los valores del actual modelo productivo. Al principio los voluntarios solos llevaban la comida a sus casas, ahora son los productores que la traen y los locales ya son 7, pero no obstante el crecimiento los principios son los mismos. El proceso es gratuito: los voluntarios no son intermediarios, sino que figuras de facilitación que no reciben remuneración; el dinero va interamente a los campesinos. A parte el crear un punto de acceso ético a comida saludable, otro objetivo es responsabilizar a los productores para que un día puedan cuidar solos su comercio ciudadano.

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[ita] Il collante del progetto è la rete, infatti grazie all’apertura di una propria pagina molte persone, come noi, sono riuscite ad averne notizia. Inoltre circa sei mesi fa si aggiunge il Colectivo cine-fotografico Tierra Adentro, creato per essere un compagno di documentazione delle attività di Mercadito Campesino e per supportare il lavoro di fotografia che svolgeva Zuca accompagnando la madre. Il collettivo sorge per coordinare il lavoro di tanta gente che, dopo essere cresciuta la qualità dell’informazione, voleva essere coinvolta. Nel nostro percorso vi abbiamo già parlato di singoli o gruppi che utilizzano i mezzi di comunicazione per diffondere i propri progetti, ribadendo l’importanza del legame tra l’ecologia e tante altre discipline (umanistiche, dalla nostra prospettiva). Tuttavia questa è stata la prima esperienza in cui l’audio-visivo viene maneggiato con tanta cura per raccontare l’agroecologia e la vita contadina con un’altra luce e riflettere su aspetti che solitamente son poco considerati, quali società, cultura ed economia dietro al cibo che mangiamo tutti i giorni. Reportage fotografici, corti ed un documentario per proporre una narrazione informativa nell’immediato, dando un volto alle persone che coltivano il tuoi alimenti, ed educativa a lungo termine, ristabilendo un’immagine positiva ed attraente dei campi da cui quasi tutti siamo fuggiti.

[eng] The net is the project’s glue, it was thanks to the opening of a personal page that many people, like us, could have their news. Then, around six months ago, they connected with cine-photographic Collective Tierra Adentro, which was created to accompany Mercadito Campesino’s documentation and to support the photographic work that Zuca was already carrying on with her mother. The collective arises to coordinate the work of many who, having seen the new quality of information, wanted to get involved. During our path we already told you of individuals or groups who use media to spread their projects, reiterating the important link between ecology and many other disciplines (humanistic, from our perspective). However this is the first experience where the audio-visual is managed so carefully to tell of agroecology and farmers’ life with a different light, therefore thinking about aspects that aren’t often considered, such as society, culture and economy behind the food we eat every day. Photographic reportages, short films and a documentary to propose both an immediate informative narration, which gives a face to those who cultivate your nutrition, and a lasting educational explanation, which reestablishes a positive image of the fields from which we ran away.

[esp] La red fue el pegamento del proyecto, que gracias a su página personal pudo entregar sus noticias a muchas personas, como nostros. Además, hace como seis meses, se añadio el Colectivo cine-fotográfico Tierra Adentro, creado para ser compañero de documentación de las actividades de Mercadito Campesino y para apoyar el trabajo de fotografía que ya hacía Zuca al acompañar su madre. El colectivo surge para coordenar el trabajo de mucha gente que, viendo la nueva calidad de la información, quería ser involucrada. Durante nuestro recurrido ya contamos de individuos o grupos que utilizan los medios de comunicación para difundir sus proyectos. Por cierto esta es la primera experiencia donde el audio-visual se maneja con tan cuidado para contar de la agroecología y la vida campesina con una luz distinta y reflexionar así sobre aspectos que poco se consideran, como la sociedad, la cultura y la economía detrás de la comida de cada día. Reportajes fotográficos, cortos y un documental para proponer una narración informativa inmediata, dando una cara a quienes cultivan nuestros alimentos, y una explicación educativa duradera, que reestablezca una imagen positiva de los campos de donde huimos.

https://www.youtube.com/watch?v=fONwnanatbs

[ita] Finalmente la domenica di pasqua siamo riusciti a visitare uno dei luoghi che ruotano nel circolo di Mercadito. Assieme a Zuca ed Agu siamo stati alla comunità 15 de Agosto a casa della famiglia di Dominga. Lì abbiamo ascoltato sempre più da vicino la lingua guaranì (in questo caso joparà) e le sue parole di libertà. Dopo aver condiviso la chipa casereccia ed il miele dal favo, abbiamo fatto una passeggiata nella proprietà di Domi alla scoperta di numerose piante della medicina tradizionale, degli animali e della fabbricazione dei ladrillos “mattoni” ecologici per costruire le case della zona. Certo, nonostante l’utilizzo di materiali naturali, anche questa pratica alla lunga si rivela dannosa per l’ambiente e dunque bisogna saper mutare spazio. Lei stessa lo ammette, con grande umiltà, come se fosse più grave di tutti gli eventi di cui già è testimone la sua terra. Una terra occupata undici anni fa da contadini espropriati che solamente necessitavano un piccolo appezzamento per il proprio fabbisogno. Dopo lotte, talvolta armate, sono riusciti ad ottenere (chiaramente, pagando!) il permesso per potervi vivere e piantare; insomma sono stati costretti a pagare per l’autorizzazione ad accedere alla propria terra rubata. Oggi, anche grazie all’aiuto di Mercadito Campesino, vivono un periodo di relativa tranquillità, ma la minaccia dell’agricoltura industriale è sempre alle porte e non permette di rilassarsi troppo, spingendoli ad andare avanti con gli ideali dell’agroecologia.
Ringraziamo tutte queste persone per renderci sempre più sensibili e vediamo se nei prossimi giorni riusciamo ad unire la città ai campi dove ci troviamo ora, nel distretto di Guajayvi.

[eng] Finally on Easter Sunday we could visit one of the places in Mercadito’s circle. Together with Zuca and Agu we went to 15 de Agosto community at Domi’s family’s home. There we listened closely to the Guarani language (in this case jopará) and its words of freedom. After sharing homemade chipa and honey from the honeycomb, we strolled through Domi’s property discovering many medicinal plants, animals and the making of ecological ladrillos “bricks” to build houses in the area. Despite the use of natural materials, even this practice at last isn’t good for the environment, so one needs to know when to move onto another space. She admits it, with great humbleness, as if this was the worst event that her land witnessed so far. A land that was occupied eleven years ago by dispossessed farmers who were only looking for a little lot to stay. After many fights, armed too, they manage to obtain permission (obviously paying!) to live and plant there; in other words, they were forced to pay for the authorization to access to their own stolen land. Today, also thanks to Mercadito Campesino’s help, they live in relative tranquillity, even though the threat of industrial agriculture is always behind the door and doesn’t allow to relax too much, pushing them forward with agroecologic ideals.
We thank all these people for making us even more sensible, let’s see if on the following days we can connect the city with the fields where we are now in Guajayvi’s district.

[esp] Por fin el domingo de Pascuas visitamos unos de los lugares que rodean el círculo de Mercadito Campesino. Junto a Zuca y Agu fuimos a la comunidad 15 de Agosto a casa de la familia de Domi. Allí escuchamos de más cerca la lengua guaraní (en este caso jopará) y sus palabras de libertad. Al compartir la chipa casera y miel de panal, fuimos de paseo en la propriedad de Domi a descubrir numerosas plantas medicinales, animales y la fabricación de ladrillos para las casas de la zona. No obstante el uso exclusivo de materiales naturales, también esta práctica tras un tiempo no está bien para el medio ambiente y entonces se necesita saber cuando cambiar espacio. Admite ella, con grande humildad, como si fuera el evento peor que su tierra conoció hasta ahora. Una tierra ocupada unos once años atrás por campesinos despojados que solo buscaban un pequeño lote para quedarse. Después de muchas luchas, a veces armadas, consiguieron el permiso (¡claramente pagando!) para vivir y plantar allí; o sea que les forzaron a pagar para la autorización a acceder a su propria tierra robada. Hoy día, también gracias a la ayuda de Mercadito Campesino, viven un periodo de relativa tranquilidad, pero la amenaza de la agricultura industrial siempre está a la puerta y no permite relajarse mucho, empujandoles adelante con los ideales de la agroecología.
Les agradecemos a estas personas por hacernos aun más sensibles y vamos a ver si en los días sigiuentes podemos conectar la ciudad con los campos donde estamos ahora, en el distrito de Guajayvi.

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El Cántaro Armónico

[ita] Così, tra un autobus e l’altro, siamo arrivati nel terzo paese del nostro viaggio – il Paraguay. Vi avevamo scritto che ci dirigevamo verso un altro tipo di scuola… ebbene ad Areguà – rinomata cittadina d’artisti ed artigiani – siamo stati nella BioEscuela Popular El Cántaro. Se vi state chiedendo cos’è, sappiate che anche noi al ritrovarcela davanti siamo rimasti sorpresi. A parte le inusuali forme geodesiche e rotondeggianti, non ci capita tutti i giorni di vedere un edificio scolastico costruito secondo la bio-architettura, interamente costituito da materiali naturali, ricordandoci un tipo d’abitazione primordiale che da sempre ci appartiene.

[eng] Well, getting on and off buses, we arrived to our travel’s third country – Paraguay. We had already written that we were going to a different kind of school… so in Areguà – renowned arts and crafts’ city – we stayed at BioEscula Popular El Cántaro. If you are wondering what this is, you should know that even us were surprised once in front of it. Apart from the unusual geodesic round shapes, it’s not every day that we see a school building constructed following bio-architecture, entirely made of natural materials, reminding us of a primordial type of home that has always belonged to us.

[esp] Así, entre un autobus y otro, llegamos al tercer país de nuesro viaje – Paraguay. Ya les escribimos que ibamos hacia otro tipo de escuela… de hecho en Areguà – renomado pueblo de artistas y artesanos – estuvimos en la BioEscuela Popular El Cántaro. Si os preguntáis que es, que sepan que nosotros también quedamos surprendidos al verla. A parte de las inusuales formas geodésicas y redondas, no es cada dia que vemos un edificio construido según la bio-arquitectura, enteramente costituido con materiales naturales, recordando un tipo de hogar primordial que nos pertenece desde siempre.

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[ita] Questa scuola fu eretta nel 2008 per terminare il progetto di laurea in mediazione culturale di Joe Jimenez – Lei, Pura Energia. Grazie alle conoscenze del suo compagno Gustavo Diaz – Lui, La Tranquillità, insieme alle tante mani volontarie, si è creato uno spazio di pratica e studio in convivenza con la naturacultura; tanti laboratori legati ad una mediateca punto informativo di ricerca. A differenza della scuola argentina, questa è concentrata sull’insegnamento di arti e mestieri; tuttavia tre grandi caratteristiche le uniscono: l’attitudine ecologica all’educazione, l’essersi convertita in un centro ricreativo per i giovani locali e la sua gratuità. Inoltre, il progetto della bioescuela nasce per affiancare la preesistente galleria d’arte popolare e indigena, di cui Joe e Gustavo sono ugualmente direttori. Noi siamo giunti giusto prima del lanzamiento “inaugurazione” della nuova immagine dell’Almacén de Arte El Cántaro.

[eng] The school was erected in 2008 to conclude Joe Jimenez’s – Her, Pure Energy – degree in cultural mediation. Thanks to the knowledge of her partner, Gustavo Diaz – Him, Tranquillity, and to many volunteering hands, a space of study and practice was created in coexistence with natureculture; many laboratories joined with a mediateque as an informative research point. Differently from the Argentinian school, this concentrates on arts and professions’ teaching, however they are linked by three great characteristics: the ecological attitude to education, its transformation into a recreational centre for local youth and its being costless. Besides, the bioschool project was born to support the pre-existent popular and indigenous art gallery, of which Joe and Gustavo are also directors. We got there right before the lanzamiento “launching” of Almacén de Arte El Cántaro‘s new image.

[esp] Esta ecuela se erigió en 2008 como proyecto para terminar la carrera en mediación cultural de Joe Jimenez – Ella, Pura Energía. Gracias a los conocimientos de su compañero Gustavo Diaz, Él – La Tranquilidad, junto a muchas manos voluntarias se creó un lugar de práctica y estudio en convivencia con la naturaleza; muchos talleres y una mediateca punto informativo de investigación. Diferentemente de la escuela argentina, esta se concentra en enseñar artes y oficios; aunque tres grandes características las unen: la actitud ecológica a la educación, la conversión en un lugar recreativo para los jóvenes locales y su gratuidad. Además el proyecto de la bioescuela nace para apoyar la pre-existente galería de arte popular y indígena, de la cual Joe y Gustavo también son directores. Llegamos justo antes el lanzamiento de la nueva imagen del Almacén de Arte El Cántaro.

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[ita] Per dieci giorni siamo stati volontari, per un po’ insieme ad due coppie di argentini ed italiani, dividendo i nostri compiti tra le due sedi. Le nostre guide sono state Majo e Lourdes, che ringraziamo per la compagnia; le mansioni sono state variegate: giardinaggio, pittura, chiodi e martello, pulizie, preparazione alle classi, ma sopratutto bio-costruzione di una parete! Yuhuuuuu! Ci chiedevamo da un po’ quando ci sarebbe capitata questa occasione e quindi l’abbiamo accolta volentieri. Gli ingredienti sono: terra, sabbia, acqua e paglia/legnetti secchi. Il nostro consiglio è: prima di iniziare a formare l’impasto, indagate su che tipo di terra avete a disposizione – qui per esempio è molto argillosa. Una volta comprese le dosi, potrete integrare pietre o bottiglie di vetro sia per la struttura che per la luce. Durante questo periodo caldissimo, alleviato da litri di terere (il mate bevuto freddo), abbiamo avuto anche il piacere di visitare diversi tipi di ambienti – il lago Ypacarai, la riserva del Cerro Koi con le sue rocce psichedeliche ed una chacra “fattoria” agroecologica dove ci siamo ingozzati di frutta degli alberi.

[eng] For ten days we were volunteers, for a while also with two Argentinian and Italian couples, dividing our tasks between the two places. Our guides were Majo and Lourdes who we thank for the company; our duties were various: gardening, painting, nails and hammer, cleaning, preparation to classes, but above all the bio-construction of a wall! Yayyyyyy! We had been wondering when we’d be presented with this opportunity, so we welcomed it with pleasure. The ingredients are: soil, sand, water and hay/dry wood sticks. Our advice is: before starting the mix, make sure to know which kind of soil is available to you – here for example it’s real clay. Once you understand the doses you may add stones or glass bottles both for structure and light. During this really hot period, alleviated by litres of terere (that is cold mate), we could also visit different kinds of environment – Lake Ypacarai, Cerro Koi reserve with its psychedelic rocks and an agroecological chacra “farm” where we stuffed ourselves with fruit from the trees.

[esp] Por diez días estuvimos de voluntarios, por un tiempo con dos parejas de argentinos y italianos, compartiendo las tareas entre los dos lugares. Nuestras guias fueron Majo y Lourdes a quien agradecemos por la compañía; nuestras actividades fueron distintas: jardinería, pintura, clavos y martillo, limpieza, preparación a las clases, pero sobre todo ¡bio-construcción de una pared! ¡Uhuuu! Hacía mucho que esperabamos esa oportunidad y entonces la cogimos con gusto. Los ingredientes son: tierra, arena, agua, paja/maderitas secas. Nuestro consejo es: antes de empezar la mezcla, asegúrense que tipo de tierra están usando – aquí por ejemplo es muy arcillosa. Una vez que entendéis las doses podéis añadir piedras o botellas de vidrio para la estructura y la luz. Durante este periodo muy caliente, aliviado por litros de terere (mate tomado frio), tuvimos el placer de visitar también distintos tipos de ambientes naturales – el lago Ypacarai, la reserva natural Cerro Koi con sus piedras psicodélicas y una chacra agroecológica, donde nos rellenamos de fruta directamente de los árboles.

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[ita] Il penultimo giorno siamo pure riusciti ad assistere all’inizio delle classi di chitarra. Alla presentazione del corso queste parole tra tante ci hanno colpito: “la musica ti apre molte porte, con impegno e passione ti permette di fare tanto e di conoscere ancora di più. Approfittate di questa rara opportunità gratuita!” In quel momento abbiamo capito maggiormente la potenza del lavoro di Joe e Gustavo (impiegati e sostenitori inclusi). Riscattare l’arte popolare indigena, dandole una finestra di visibilità nella galleria, per poi trasmetterla nella bioescuela dove oltretutto si imparano i valori della cura e della salvaguardia della Madre Terra. Arte autoctona, realizzata con materiali locali, musica e letteratura unite come mezzi di educazione ambientale e simboli d’identità. Ci avevano avvisati: “al passare questo punto starete proponendo un nuovo modello armonico e sostenibile del vivere bene.” In effetti, ora che ci pensiamo, il Paraguay è un paese piuttosto musicale…

[eng] On the penultimate day we could even attend the beginning of guitar classes. During the introduction to the course these words among many impressed us: “music opens many doors, with effort and passion it allows you to make a lot and to know even more. Take advantage of this rare free opportunity!” In that particular moment we understood even more the strength of Joe and Gustavo’s work (all employees and supporters included). Redeeming indigenous popular art, offering it visibility through the gallery, to transmit it at the bioescuela where youth also learn to love and protect Mother Earth. Autochthonous art, made with local materials, music and literature united as means of environmental education and identity symbols. They’d warned us: “by crossing this point you’ll be proposing a new harmonic and sustainable way of well living.” Actually, now that we think about it, Paraguay is quite a musical country…

[esp] El penultimo día asistimos al inicio de las clases de guitarra. Durante la presentación del curso estas palabras entre tantas nos atraeron: “ la música te abre muchas puertas, con esfuerzo y pasión te perimite hacer mucho y conocer mucho más. ¡Aprovechen de esta rara oportunidad gratuita!” En aquel particular momento entendimos aun más la fuerza del trabajo de Joe y Gustavo (empleados y apoyadores incluidos). Rescatar arte popular indígena, dandole una ventana de visibilidad en la galería, y luego trasmitirla en la bioescuela donde además se aprenden los valores de cuidado y protección de la Madre Tierra. Arte autóctona, hecha con materiales locales, música y literatura unidas como medios de educación ambiental y símbolos de identidad. Nos avisaron que ¡cruzando ese punto estabamos proponiendo un nuevo modelo armónico y sostenibile del bien vivir! Y si que ahora que lo pensamos Praguay es un país bien musical…

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¡La educación ante todo!

[ita] Care amiche e amici che ci seguite, questo è il nostro primo post di transizione per parlarvi del passaggio in Argentina ovvero la nostra prima frontiera attraversata. A 15km di terra rossa da El Soberbio, nella Selva Misionera, si trova la piccola Colonia Primavera e lì ci siamo fermati dai maestri Martin e Alejandra, affianco alla Escuela Rural “Educación Para Las Primaveras.” Siamo vissuti da volontari insieme ai loro figli, Alejo e Camilo, altri due ragazzi Alex e Matheus, Sapukai e Chiquita. Quest’esperienza è stata molto forte per vari versi, ma ciò che conta per il nostro progetto è l’importanza sociale dell’attività conosciuta: una scuola come una metafora della madre terra, che ti nutre dall’infanzia per assisterti durante la crescita.

[eng] Dear friends and followers, this is our first transition post to tell you of our passage in Argentina as in our first crossed border. 15Km of red soil separate El Soberbio, in the Selva Misionera, from the small Colonia Primavera where we stopped at teachers Martin and Alejandra’s, by the Escuela Rural “Educación Para Las Primaveras.” We lived as volunteers together with their sons, Alejo and Camilo, two more guys, Alex and Matheus, Sapukai and Chiquita. It was a strong experience from many points of view, though what counts to our project is the social importance of the activity we participated in: a school as a metaphor of mother earth, which nurtures you during childhood to take care of you during growth.

[esp] Queridos amigos y amigas que nos están siguiendo, este es nuestro primero post de transición para hablaros de nuestro pasaje en Argentina o sea nuestra primera frontera cruzada. A 15km de tierra roja desde El Soberbio, en la Selva Misionera, hay la pequeña Colonia Primaera y allá nos quedamos en casa de los maestros Martin y Alejandra, al lado de la Escueal Rural “Educación Para Las Primaveras”. Vivimos como voluntarios junto a sus hijos, Alejo y Camilo, dos chicos más, Alex y Matheus, Sapukai y Chiquita. Esta experiencia fue muy fuerte por muchas razones, pero la que es relevante para nuestro proyecto es la importancia social de la actividad conocida: una escuela como una metáfora de la madre tierra, que te alimenta en la infancia para asistirte durante el crecimiento.

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[ita] Cos’è la Escuela Rural e cos’ha fatto in questi anni?
Prima di tutto è Martin Cornell, un docente poeta che ha lasciato Buenos Aires per divenire maestro rural nell’entroterra; è sua moglie Alejandra, che si occupa di alcuni laboratori d’arte e ha un’ottima conoscenza di piante medicinali; è la cuoca Siria; sono i bambini alunni e tutti i sostenitori. Dal 2007 Martin ha preso in carico la gestione di un’aula satellite con più di quarant’anni, fatiscente e col materiale praticamente mangiato dai topi. Pian piano, con l’unione, la fiducia e l’impegno, sono riusciti a dare splendore ad un luogo che oggi è molto più di una scuola. Infatti, oltre ad essere diventato un centro ricreativo – a parte del programma scolastico, si portano avanti parecchi laboratori di arti e mestieri – la scuola ha integrato una Cooperativa Agroecologica chiamata “un futuro junto a la naturaleza” che auspica di raggiungere l’auto-sufficienza in materia di cibo e provviste. Ci sono un vivaio, un orto, la vacca Estrella, maiali, conigli, galline ed un cavallo. Tutto questo non solo per l’auto-produzione biologica della scuola, ma anche per darle un taglio ecologico rispettando il contesto socio-geografico in cui si colloca. I bambini imparano, crescendo insieme ad un tipo di educazione ambientale che le scuole tradizionali non offrono in maniera pratica. La pedagogia applicata segue il metodo Paulo Freire, così si cerca di stabilire rapporti paritari e responsabilizzare gli alunni, che ogni giorno a turno svolgono alcuni compiti come quello di nutrire gli animali. Per questo siamo ancora più soddisfatti di comunicarvi che tutto ciò è gratuito! Allora vi porgiamo una domanda: conoscete esempi simili dove vivete? Potete commentare in basso sotto il post, o sulla nostra pagina facebook. Grazie, siamo curiosi!

[eng] What is the Escuela Rural and what has it done over the years?
Above all it’s Martin Cornell, a teacher-poet who left Buenos Aires to become a rural teacher in the outback; it’s his wife Alejandra, who takes care of some art laboratories and has a great knowledge of medicinal plants; it’s the cook Siria; it’s the children students and all supporters. Since 2007 Martin has been in charge of a forty years old satellite building, which he encountered falling apart with the material half eaten by rats. Step by step with union, belief and effort, they managed to polish up a place that today is more than a school. In fact, in addition to being a recreational centre – aside the school programme, many arts and crafts laboratories are carried on – the school integrated an Agroecological Cooperative called “un futuro junto a la naturaleza” that wishes to reach self-sufficiency in matter of food and supplies. There are a plant nursery, a garden, the cow Estrella, pigs, rabbits, hens and a horse. All this not just for the school’s organic self-production, but also to give it an ecological approach, thus respecting its socio-geographical context. Kids learn growing up together with a type of practical environmental education that is not usually offered by traditional schools. The applied pedagogy follows the Paulo Freire method, trying to establish equal relations and raise responsibility among the students, who everyday in turn accomplish tasks like feeding the animals. This is why we’re even more satisfied to communicate that all this is for free! Then we ask you a question: do you know any similar examples where you live? You may comment below the post or on our facebook page. Thanks, we’re quite curious!

[esp] ¿Qué es la Escuela Rural y que hizo durante estos años?
Sobre todo es Martin Cornell, un profesor-poeta que dejó Buenos Aires para volverse maestro rural en la selva; es su mujer Alejandra, que se ocupa de unos talleres de arte y tiene una conociencia profunda de plantas medicinales; es la cocinera Siria; son lo niños alumnos y todos los apoyadores. Desde 2007 Martin se hizo cargo de una aula satélite con cuarenta años, que encontró medio destruida y con el material carcomido por las ratas. Despacito con unión, confianza y empeño, traeron de nuevo a la luz un lugar que hoy es más que una escuela. De hecho, a parte ser un centro recreativo – además del programa escolar, se actúan muchos talleres de artes y oficios – la escuela integró una Cooperativa Agroecológica llamada “un futuro junto a la naturaleza” que espera alcanzar la auto-sustentabilidad en materia de comida y reservas. Hay un vivero, una huerta, la vaca Estrella, cerdos, conejos, gallinas y un caballo. Todo esto no solo para la auto-producción orgánica de la escuela, sino también para darle una perspectiva ecológica respectando su contexto socio-geográfico. Los niños crecen aprendiendo un tipo de educación ambiental que no se ofrece de manera práctica en las escuelas tradicionales. La pedagogía aplicada sigue el método Paulo Freire, así que intenta establecer relaciones iguales y responsabilizar a los estudiantes, que cada día a su turno tienen tareas como dar de comer a los animales. Por eso somos aun más satisfechos de comunicaros que todo esto es gratuito! Entonces les hacemos una pregunta: ¿conocéis ejemplos parecidos dónde vivéis? Podéis comentar bajo el post o en nuestra página de facebook. Gracias, ¡somos curiosos!

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[ita] Cos’abbiamo fatto noi in questi giorni?
Sicuramente abbiamo continuato ad imparare e trarre ispirazione per il futuro, osservando la necessità dell’educazione all’amore e al rispetto fin da bambini. Poi, a livello pratico… abbiamo raccolto il prato secco per la pacciamatura, ridipinto il tambo “sala da mungitura” e preparato le aiuole rialzate per l’orto in cui lavoreranno gli alunni durante l’anno scolastico appena iniziato. Oltre a lavorare, abbiamo vissuto l’esperienza interessante di una piena vita comunitaria, come se fossimo stati una strana famiglia allargata, riuscendo anche a staccarci per un paio di giorni, insieme ad Alex, per visitare alcune aldeas “villagi” guaranì. Auguriamo buona fortuna a tutti per il tanto anelato futuro insieme alla natura…

[eng] What have we done during these days?
Certainly we kept learning and gathering inspiration for the future, observing the need to educate children to love and respect. Then, at a more practical level… we collected dry grass for mulching, we painted up the tambo “milking yard” and prepared the elevated beds for the garden where students will work during the school year that has just started. A part from working, we lived the interesting experience of a full community life, as in a strange extended family, even managing to get away with Alex for a few days and visit some Guarani aldeas “small villages.” We wish good luck to everyone for the much desired future together with nature…

[esp] ¿Qué hicimos nosotros en esos días?
Por supuesto seguimos aprendiendo y tomando inspiración por el futuro, observando la necesidad de educar los niños al amor y respeto. Después, a nivel práctico… recogimos el pasto seco para el mantillo, pintamos el tambo y armamos los canteros de la huerta donde los estudiantes trabajarán durante el año escolar que acaba de empezar. A parte de trabajar, vivimos la interestante experiencia de una llena vida comunitaria, como si fueramos una rara familia ampliada, resolvendo también alejarnos con Alex por una par de días para visitar algunas aldeas guaraní. Deseamos buena suerte a todos para el tanto querido futuro junto a la naturaleza…

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[ita] Così dopo questo periodo, accorgendoci che gli altri progetti contattati dall’Italia non esistono più, ci siamo sentiti abbastanza in abbondanza per poter lasciare l’Argentina alle spalle, sulle note dell’educazione democratica, per dirigerci verso un’altro tipo di scuola, ormai in Paraguay… state con noi!

[eng] So after this period, having realized that the other contacts made from Italy don’t exist anymore, we felt abundant enough to leave Argentina behind, on the notes of democratic education, to head towards another kind of school, already in Paraguay… stay with us!

[esp] Así que tras este periodo, al darnos cuenta de que los otros proyectos que contactamos desde Italia ya no existen, nos sentimos bastante abundantes como para dejar Argentina atrás, con esas notas de educación democrática, para dirigirnos hacia otro tipo de escuela, a esta altura en Paraguay… queden con nosotros!

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Guardiões da vida em Ibarama

[ita] Sapevate dove viene prodotto la maggior parte del tabacco? Bene, noi ci siamo stati. Da Porto Alegre, direzione Sobradinho, ad Ibarama “luogo delle piante.” Queste verdissime vallate sono anche uno dei luoghi ad altissima concentrazione di coltivazioni transgeniche, soia soprattutto, ecco perché ciò che stiamo per raccontarvi risulta ancora più fantastico! Noi siamo stati a conoscere l’altra faccia della medaglia: la transizione dall’agricoltura industriale-monocoltura all’agroecologia e la conservazione dei semi nativi, ovvero la resistenza di una minoranza che da sola sta cambiando la tendenza generale. La nostra permanenza è stata possibile grazie alla dottoranda Viviane Camejo, che ci ha messo in contatto con Giovane Vielmo di Emater Ibarama, che a sua volta ha mobilitato gli agricoltori interessati. Ad ospitarci sono state le famiglie Kluge-Dal Ri e Raminelli-Cembrani, discendenti di italiani e tedeschi! Che sorpresa scoprire che Ibarama, così come l’intero Rio Grande do Sul, fu meta di immigrazione europea – l’ultima massiccia circa 140 anni fa, per la serie “quando gli immigrati eravamo noi” – così stabilita ed integrata con l’ambiente locale tanto da creare una propria cultura: quella gaúcha.

[eng] Did you know where most of tobacco is produced? Well, we went there. From Porto Alegre, direction Sobradinho, to Ibarama “place of plants.” The green hills are also one of the places with the highest concentration of transgenic plantations, especially soy, this is why what we’re about to tell you is even more fantastic! We went to get to know the other side of the coin: the transition from industrial-monoculture agriculture to agroecology and the protection of native seeds, as in the resistance of a minority who alone is changing the general trend. Our stay was possible thanks to PhD Viviane Camejo, who put us in contact with Giovane Vielmo of Emater Ibarama, who in turn called the interested farmers. We were hosted by The Kluge-Dal Ri and Raminelli-Cembrani families, Italian and German descendants! What a surprise to discover that Ibarama, like the whole Rio Grande do Sul, was a point of European immigration – the last massive one 140 years ago, a little reminder of “when we were the migrants” – as settled and integrated with the local environment as to have their own culture: the gaucho one.

[esp] ¿Sabéis donde se produce la mayoría del tabaco? Bueno, nosotros fuimos allí. Desde Porto Alegre, hacia Sobradinho, en Ibarama “lugar de plantas.” Los verdes valles son también uno del los lugares con más concentración de cultivos transgénicos, soja en particular, por eso lo que estamos por contaros es aun más fantástico! Fuimos a conocer el otro lado de la medalla: la transición desde la agricultura industrial-monocultivo hacia la agroecología y la protección de semillas nativas, o sea la resistencia de una minoría que sola está cambiando la tendencia general. Nuestra permanencia fue posible gracias a la doctoranda Viviane Camejo, que nos contactó con Giovane Vielmo de Emater Ibarama, que por su parte mobilitó a los agricultores interesados. Nos alojaron las familias Kluge-Dal Ri y Raminelli-Cembrani, ¡descendentes de italianos y alemanes! Qué surprisa descubrir que Ibarama, como todo Rio Grande do Sul, fue meta de imigración europea – la última grande hace 140 anos, a memoria de “cuando nosotros ibamos de migrantes” – tanto establecida e integrada con el ambiente local como para crear su propia cultura: esa gaúcha.

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[ita] I primi giorni sono trascorsi assieme alla famiglia di Seu Leonel e Dona Eda. Da un’artistica tavola con tutte le varietà di milho “mais” e fejão “fagiolo” è partito il racconto sui guardiani delle sementi creole, puntualmente intercalato da deliziosi pasti preparati con ingredienti esclusivamente biologici e fatti in casa. Dal ’59 al ’62 apparvero i primi semi di mais ibrido in una zona dove per lo più si coltivavano tabacco e mais creolo e si allevavano galline e maiali nativi neri, poi le cose cambiarono fino a rendere i maiali bianchi ed il territorio monocoltivato e intossicato. Fortunatamente c’era sempre qualcuno che custodiva i semi nativi, così verso la fine degli anni ’70 si riunirono alcuni agricoltori e finalmente nell’85 formarono l’Asociacão dos guardiões das sementes crioulas de Ibarama “associazione dei guardiani dei semi creoli.” Oggi è un’istituzione nazionale ed un esempio rivoluzionario da seguire, soprattutto per aver fermato la coltivazione di OGM nella zona e gettato le basi per il lavoro delle generazioni future. I loro momenti significativi sono: adesso, per la feria di aprile; ad agosto, per il giorno di scambio dei semi. Hanno ricevuto premi, attivato collaborazioni, progetti scolastici e cooperazioni con gruppi di studiosi. Da subito ne abbiamo percepito il valore e ci siamo sentiti molto onorati di poter instaurare questa conoscenza.

[eng] We spent the first days with Seu Leonel and Dona Eda’s family. An artistic table with all milho “corn” and fejão “bean” varieties started the tale on the guardians of native seeds, punctually alternated by delicious meals exclusively made with organic and homemade ingredients. From ’59 to ’62 the first hybrid corn seeds appeared in an area mostly cultivated with tobacco and native corn where hens and native black pigs were bred, then things changed: pigs became white and the territory monocultivated and intoxicated. Fortunately though, there was always someone who kept native seeds, thus towards the end of the 70s some farmers met and finally in ’85 they formed Asociacão dos guardiões das sementes crioulas de Ibarama “association of native seeds’ guardians.” Today it’s an institution and a revolutionary example to follow, particularly as it stopped GMO plantations in the area and it built the grounding for future generations’ work. Their meaningful moments are: now, for the April’s fair; in August, for the seeds exchange day. They received awards, activated partnerships, school projects and cooperation with scholarly groups. We soon perceived its value and we felt very honoured to establish such relationship.

[esp] Pasamos los primeros días con la familia de Seu Leonel y Dona Eda. Una mesa muy artística con todas variedades de “milho” maiz y fejão “frijol” empezó el cuento de los guardianes de semillas, puntualmente alternado por deliciosas comidas hechas exclusivamente con ingredientes orgánicos y caseros. Desde ’59 hasta ’62 aparecieron las primeras semillas de maiz híbrido en una zona donde se cultivaban sobre todo tabaco y maiz criollo y se tenían gallinas con cerdos nativos negros, después las cosas cambiaron: los cerdos se volvieron blancos y el territorio monocultivado e intoxicado. Afortunadamente siempre había alguien que guardaba las semillas criollas, así a finales de los años ’70 algunos agricultores se reunieron y finalmente en ’85 se formó la Asociacão dos guardiões das sementes crioulas de Ibarama “associación de guardianos de semillas criollas.” Hoy en día es una institución y un ejemplo revolucionario para seguir, aun más porque paró la cultivación de OGM en la zona y puso las bases por el trabajo de las generaciones futuras. Sus momentos significativos son: ahora, en abril por la feria; en agosto, durante el día de trueca de semillas; recibieron premios, activaron collaboraciones, proyectos escolares y cooperaciones con grupos de estudio. Desde el principio percibimos su valor y nos sentimos muy honrados por establecer este encuentro.

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[ita] Il lavoro di Leonel ed Eda è grande quanto la gentilezza che ci hanno dimostrato. Da una parte lui si occupa principalmente della protezione delle varietà dalla semina al raccolto, della comprensione del terreno e clima e delle relazioni esterne di diffusione e comunicazione; d’altra parte lei è il pilastro di tutte le attività agricole – è così: fanno tutto da soli da 53 anni – ed un pozzo di saggezza in quanto all’elaborazione di tutto ciò che produce la loro terra coi loro animali. Tutt’oggi la loro proprietà agroecologica contiene 11 tipi di mais (per evitare l’incrocio delle specie basta piantarle in momenti diversi), numerosi fagioli colorati (se volete sapere nel dettaglio contattate Emater o Viviane Camejo), arachidi, canna da zucchero, amaranto, soia, manioca, patate variegate, alberi da frutta, galline polacche ed italiane e maiali nativi. Con eleganza e parole mirate, il signor Leonel ci ha trasmesso parecchio sulle sue piante, ma ci ha anche insegnato molto sul mato in generale, confidandoci che tutto ciò che fa è per lasciare un buon ricordo alla sua famiglia ed un’eredità positiva alle generazioni dell’avvenire – infatti il nipote, spesso al suo fianco, ha poco tempo per guardare la TV e tanto per apprendere un patrimonio etno-botanico! Espansiva a sorridente, la signora Eda lo ha completato spiegandoci il significato di una vita auto-sufficiente: dalla mattina alla sera in azione per un’esistenza sana. A casa loro, per la prima volta abbiamo “munto” delle vacche ed assistito alla preparazione di formaggio e panna. Qui li ringraziamo di cuore per tutto quello che ci hanno offerto e narrato, per averci portato alle cascate ed aver smosso tutta la famiglia fino ad Ijuí!

[eng] Leonel and Eda’s work is as big as the kindness they showed us. On one side he especially takes care of the varieties protection from sowing to harvesting, soil and climate comprehension and external relations for didactic purposes; on the other side she is a pillar of all agrarian activities – that’s it, they’ve been doing all alone for 53 years – and she has a profound wisdom on the elaboration of their land and animals’ products. At present their agroecological property contains 11 varieties of corn (to avoid species’ crossing it’s sufficient to plant them in different moments), peanuts, sugar cane, amaranth, soy, manioc, various potatoes, fruit trees, Polish and Italian hens and native pigs. With elegance and pondered words, Mr Leonel taught us a lot on his plants, but also much on mato in general, confessing that what he’s doing is to leave a good memory for his family and a positive heritage for future generations – in fact his nephew, often at his side, has little time to watch TV and much more to learn an ethno-botanical patrimony! Joyful and smiling, Mrs Eda completes him explaining to us the true meaning of a self-sufficient life: from morning till evening she’s in action for a healthy existence. At their house, for the first time we milked cows and attended cheese and cream preparation. Here we open-heartedly thank them for all they offered and narrated, for their special memories, for taking us to waterfalls and for bringing in the entire family till Ijuí!

[esp] El trabajo de Leonel y Eda es tan grande cuanto la amabilidad que nos demonstraron. Por un lado él cuida principalmente de la protección de las variedades desde la siembra hasta la cosecha, de la comprensión del terreno y clima y de las relaciones externas de divulgación; por otro lado ella es un apoyo necessario a todas actividades agrículas – es así, están haciendo todo solos desde 53 años – y tiene una profunda sabiduría por cuanto es la elaboración de los productos que vienen de su tierra y animales. Ahora su propriedad agroecológica contiene 11 variedades de maiz (para evitar el cruzamiento se necesita plantarlas en momentos distintos), maní, caña de azúcar, amaranto, soja, mandioca, varias patatas, árboles de fruta, gallinas polacas e italianas y cerdos nativos. Con elegancia y palabras ponderadas, el señor Leonel nos enseñó mucho sobre sus plantas, mas también mucho sobre el mato en general, confesándonos que todo lo que hace es para dejar un buen recuerdo para su familia y una herencia positiva para las generaciones futuras – su nieto, a menudo a su lado, tiene poco tiempo para mirar la Tele y ¡más para aprender un patrimonio etno-botánico! Expansiva y sonriente, la señora Eda le completa explicándonos el significado de una vida auto-suficiente: de la mañana a la tarde en acción para una existencia saludable. En sus casa, por primera vez ordeñemos las vacas y asistimos a la preparación de queso y nata. Aquí les agradecemos con el corazón por todo lo que nos ofrecieron y contaron, por sus memorias especiales, por llevarnos a unos saltos y mobilitar la familia toda hasta Ijuí!

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[ita] Abbiamo approfondito il tema dei fagioli e del mais creoli, assieme alla questione politica dei transgenici, durante la nostra permanenza con Mario e Renilde. La loro tenuta ha sviluppato un sistema agroforestale che finora ospita un museo di 150 specie: oltre a quelle descritte sopra, troviamo anche alberi d’arance tobia, di mate, ulivi, pomodori colombiani, soia nera e sesamo. In questo post vogliamo ricordare Mario con due belle frasi: “non esiste piaga, semplicemente esistono insetti affamati e tagliando il mato, loro mangeranno le coltivazioni e gli umani useranno gli agrotossici” (Nasser Youssef); “io non venderò ai piantatori di fumo, se mio figlio non erediterà, qualcun’altro verrà!”; e Renilde per aver rimarcato l’importanza del ruolo femminile ed insegnato che proteggere i semi, quindi il cibo, vuol dire anche proteggere le tradizioni: insieme ad altre donne, si impegna a portare avanti l’artigianato con le foglie di mais palha de seda dal quale crea di tutto e di più! Ringraziamo profondamente anche loro per l’ospitalità, la generosità, la visita alla cantina enologica di Pasquale e la giornata con la famiglia Torcatto per comprendere come avviene la coltivazione del tabacco.

[eng] We delved into the native beans and corn topic, together with the GMO political issue, during our stay with Mario and Renilde. Their property developed an agroforestry system that so far hosts a museum of 150 species: in addition to the above mentioned, we also found tobia orange trees, mate trees, olive trees, Colombian tomatoes, black soy and sesame. In this post we’d like to remember Mario with two of his nice phrases: “there is no pest, there are simply hungry insects and if the mato is cut, they will eat the plantations and humans will use agrotoxics” (Nasser Youssef); “I won’t sell to the planters of smoke, if my son will not inherit it, someone else will come!”; and Renilde for underlining the importance of the feminine role and teaching us that protecting seeds, thus food, means protecting traditions too: with other women, she puts a lot of effort into practicing handcract with corn palha da seda leaves from which she invents anything! We also thank them deeply for their hospitality, generosity, for the enological visit to Pasquale’s cantina and for the day spent with Torcatto’s family to understand how tobacco cultivation happens.

[esp] Profundizamos el tema de frijoles y maiz nativos, junto al argumento político de los trangénicos, durante nuestra permanencia con Mario y Renilde. Su propriedad desenvolvió un sistema agroflorestal que hasta ahora aloja un museo de 150 especies: además de esas mencionadas arriba, encontramos árboles de naranja tobia, de mate, olivos, tomates colombianos, soja negra y sésamo. En este post queremos recordar Mario con dos de sus frases que nos gustaron: “no existe plag, simplemente existen insectos con hambre, si se corta el mato ellos se comerán los cultivos y los humános usarán agrotóxicos” (Nasser Youssef); “yo no voy a vender a los plantadores de humo, si mi hijo no hereda, alguna otra persona vendrá!”; y Renilde para subrayar la importancia del papel femenino y enseñarnos que proteger las semillas, o sea la comida, es también proteger las tradiciones: con otras mujeres, ella se empeña mucho en practicar la artesanía con hojas de maiz palha da seda del cual crea de todo! Igual a ellos les agradecemos profundamente por su hospitalidad, generosidad, por la visita a la cantina enológica de Pasquale y por el dia junto a la familia Torcatto para aprender como funciona la cultivación del tabaco.

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[ita] Perdonaci Ibarama se in questo breve spazio stiamo omettendo qualcosa, sicuramente nel futuro ci impegneremo a raccontare meglio la storia di questi agricoltori rivoluzionari, simbolo di quel detto di Mario “gruppi piccoli di persone piccole, che fanno cose piccole, mutarono la faccia della terra.”
Ahhhh quasi dimentichiamo 🙂 mentre eravamo ospiti, oltre ad essere stati trattati con affetto ed abbondanza, siamo anche stati intervistati da Viviane per la rivista locale e da Enrique su Radio Sobradinho, a dimostrazione del fatto che l’ecologia va a braccetto con l’audio-visivo e la letteratura! Dopo aver parlato in quasi portoghese, siamo ancora più orgogliosi di divulgare gli echi delle ecologie… guardate nel blog la pagina degli aggiornamenti e troverete queste chiacchierate.

[eng] Forgive us Ibarama if we omit something in this little space, of course in the future we will take care of telling a better story of these revolutionary agricultors, symbol of Mario’s saying “small groups of small people, doing small things, changed the world’s face.”
Ohhh we almost forgot 🙂 while we were hosts, in addition to being treated with affection and abundance, we were also interviewed by Viviane for the local paper and by Enrique for Radio Sobradinho, demonstrating once again that ecology goes hand in hand with audio-visual and literature! After speaking a kind of Portuguese, we’re even more proud to be spreading the echoes of ecologies… check out the blog at the update page and you’ll find these conversations.

[esp] Perdonanos Ibarama si omitimos algo en este espacio pequeño, en futuro sin falta cuidaremos de contar mejor la historia de estos agricultores revolucionarios, símbolos del dicho de Mario “grupos pequeños de personas pequeñas, que hacen cosas pequeñas, cambiaron la cara del mundo.”
Ayyyy casi nos olvidamos 🙂 mientras estabamos de hospedes, además de recibir cariño y abundancia, también fuimos enetrevistados por Viviane para la revista local y por Enrique para Radio Sobradinho, a demostración de que la ecología va en la mano con el audio-visual y la literatura! Después de hablar medio portugués, somos siempre más orgullosos de difundir los ecos de las ecologías… leed el blog a la página de las noticias y encontraréis estas charlas.

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Parque do Rio Vermelho

[ita] Un’esperienza ben diversa ha concluso il periodo florianense: 3 giorni nel camping del Parque Estadual do Rio Vermelho, un posto fantastico dove la foresta atlantica incontra le spiagge dell’Ilha da Santa Catarina. Siamo stati lì ugualmente tramite il Centro Studi e Promozione dell’Agricoltura di gruppo Cepagro (suo socio), che nel frattempo avevamo visitato di persona e per questo ringraziamo Erika e Maria Dênis per il tempo e la chiacchierata dedicateci. Non è possibile raccontarvi in un post tutte le attività che il Centro sviluppa, intanto però speriamo vi siano piaciute quelle che abbiamo conosciuto e per maggiori informazioni vi invitiamo a leggere il loro sito. Il camping invece… visitatelo dal vivo, se avrete l’opportunità!

[eng] Quite a different experience ended our Florianense period: 3 days at Parque Estadual do Rio Vermelho, a fantastic place where the Atlantic forest meets Ilha da Santa Catarina’s beaches! We also went there thanks to Group Agriculture Studies and Promotion Centre Cepagro (its partner), which we had previously visited together with Erika and Maria Dênis who we thank for their time and conversations. It’s impossible to tell all the activities developed by the Centre, though we hope you enjoyed those that we got to know and for more information we invite you to take a look at their website. However, the camping… should you have the opportunity, visit it in person!

[esp] Una experiencia bien distinta ha cerrado el perido florianense: 3 días en el Parque Estadual do Rio Vermelho, un lugar fantastico donde la mata atlantica encuentra las playas de la Ilha da Santa Catarina. Estuvimos allí igualmente a través del Centro de Estudios y Promoción de Agricultura de grupo Cepagro (su socio), que mientras tanto habíamos visitado y por lo cual agradecemos a Erika y Maria Dênis por el tiempo y la conversación que nos dedicaron. No es posible contaros todas las actividades que el Centro desarolla, pero esperamos que os hayan gustado las que hemos conocido y os invitamos a leer su sitio para más informaciones. De todos modos, el camping… si tendréis la oportunidad, ¡visitadlo en vivo!

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[ita] L’aspetto rilevante del luogo è che non accoglie solo turisti, ma anche persone interessate nella troca “scambio”, ossia quanto abbiamo fatto noi lavorando in cambio di alloggio. Rio Vermelho è uno dei pochi esempi di camping agroecologico a scopo educativo ed è infatti gestito da un’equipe di agronomi e biologi che, oltre ad occuparsi della manutenzione, portano avanti vari progetti: un orto, due vivai, sentieri ambientali, un orologio biologico e la compostiera comunitaria. Dunque studenti, apprendisti o volontari possono passarvi il tempo ed aiutare. Durante la nostra permanenza, insieme ad altri viaggiatori con pochi soldi, abbiamo lavorato nel riciclo dei rifiuti, nei vivai e nella semina del mais – vedendo con gran piacere che ne esistono tantissime varietà ed anticipando così il tema della tappa successiva…

[eng] The relevant aspect is that the place not only welcomes tourists, but also people interested in doing troca “exchange”, that is what we did: working for sleeping. Rio Vermelho is one of few examples of agroecological camping with an educational goal, in fact it’s run by a team of agronomists and biologists who, apart from its management, take care of various projects: a garden, two nurseries, environmental paths, a biological clock and the community compost. So students, trainees or volunteers may spend their time there and help. During our stay, together with other travellers with little money, we worked recycling waste, in the nurseries and sowing corn – seeing with great pleasure that many varieties exist, thus anticipating our next step’s theme…

[esp] El aspecto relevante del lugar es que no solo acoge turistas, sino también personas ineteresadas en la troca “intercambio”, o sea lo que hicimos nostros trabajando a cambio de alojamiento. Rio Vermelho es uno de pocos ejemplos de camping agroecológico con enfoque educativo, de hecho está gestionado por una equipe de agrónomos y biólogos que, además de la manutención, se ocupan de varios proyectos: una huerta, dos viveros, senderos ambientales, un reloj biológico y la compostera comunitaria. Así que estudiantes, aprendistas o voluntarios pueden pasar el tiempo allí y ayudar. Durante nuestra permanencia, junto a otros viajeros con poca plata, trabajamos en el reciclaje de basura, en los viveros y en la siembra de maíz – observando con gusto que existen muchas variedades y anticipando así el tema de la próxima parada…

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[ita] Questa visita, come tutte, ci è servita per apprendere e metterci alla prova. Inoltre, è stata inaspettatamente piacevole perché nello stesso momento si svolgeva un festival di musica africana ed il campeggio era più popolato del solito. Abbiamo conosciuto molte persone e le loro storie di vita, abbiamo ballato, ascoltato e visto ancora altri modi di vivere. Una particolarità del posto era appunto essere un richiamo di artisti ed artigiani che viaggiavano per fare la stagione lavorativa… tranquillamente tra una tenda e l’altra si incontravano bancarelle di tutti i tipi. L’atmosfera variopinta si esprimeva maggiormente durante i pasti nella cucina comunitaria, dove chi non si poteva permettere il ristorante si riuniva per cucinare, suonare o scambiare il famoso mate. È stato molto bello sentire e essere parte di questa familiarità, notando che l’artigianato può anche essere il cibo.

[eng] This visit, like all, was useful to learn and challenge ourselves. Besides, it was unexpectedly pleasant as at the same moment an African music festival was happening and the camping was more populated than usual. We met many people and their life stories, we danced, we listened and once again we saw other ways of living. Indeed, the place was characteristic for being a call to artists and crafts-makers who were travelling for their working season… among the tents one could easily find many types of stalls. The colourful atmosphere was best expressed during meals in the community kitchen, where those who couldn’t afford the restaurant gathered to cook, play or drink the famous mate. It was beautiful to feel and participate in this familiar feeling, noting that handcraft can also be food.

[esp] Esta visita, como todas, fue útil para aprender y ponernos a prueba. Además, fue inesperadamente bonita porque al mismo tiempo acontecía un festival de musica africana y el camping era más poblado que normalmente. Conocimos muchas personas y sus historias de vida, bailamos, escuchamos y de nuevo vimos otras maneras de vivir. Por cierto, el lugar era característico por ser una atracción de artistas y artesanos que estaban viajando para su temporada de trabajo… tranquilamente entre las carpas uno encontraba muchos tipos de puestos. La atmósfera colorida se expresaba mejor durante las comidas en la cocina comunitaria, donde aquellos que no se podían permitir el restaurante se reunían para cocinar, tocar y beber el famoso mate. Fue lindo sentir y participar en esa familiaridad, notando que la artesanía puede ser también comida.

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[ita] Ringraziamo così Julio, Guillermo ed Icaro per i loro insegnamenti ed ammettiamo che oltre ad essere stati nel cammino di educazione ambientale verso la laguna nascosta, ci siamo concessi anche qualche giornata in spiaggia, finalmente! 🙂

[eng] We thank Julio, Guillermo and Icaro for their teaching and we admit that additionally to the environmental education path to the hidden lagoon, we also enjoyed some days on the beach, finally! 🙂

[esp] Agradecemos a Julio, Guillermo e Ícaro por sus enseñamientos y admitimos que, además de ir al sendero de educación ambiental hasta la laguna escondida, también aprovechamos de unos días en la playa, ¡por fin! 🙂

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O sonho do Mariquinha

[ita] La volta passata vi abbiamo parlato di come una comunità si occupa della propria ripresa sociale (vedi Revolucão dos Baldinhos), così continuiamo su quest’onda di speranza narrandovi il caldissimo pomeriggio passato nel Morro da Mariquinha. Anche questo luogo di emarginazione, adiacente al centro di Florianopolis, si sta rimettendo in piedi da solo soprattutto grazie alla spinta entusiasta del presidente del quartiere, Alex Correia.

[eng] Last time we talked about a community that takes care of its own social recovery (see Revolucão dos Baldinhos), therefore we keep floating on this hopeful wave telling you about a hot afternoon spent in Morro da Mariquinha. This marginalised place, right next to the centre of Florianopolis, is also rising up especially thanks to the enthusiastic area’s president, Alex Correia.

[esp] La última vez hablamos de como una comunidad cuida de su propio recuperación social (ver Revolucão dos Baldinhos), así que seguimos con esta ola de esperanza contando de la tarde caliente que pasamos en el Morro da Mariquinha. También este lugar de marginación, cerca del centro de Florianopolis, se está levantando solo sobre todo gracias a la ayuda del entusiasta presidente del barrio, Alex Correia.

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[ita] Quest’uomo esuberante col sorriso a 360° ci racconta con orgoglio del suo sogno: trasformare Mariquinha un posto di auto-produzione, sostenibilità ecologica e sociale oltre ad un punto di attrazione turistica. Infatti, salendo per le varie stradine, ci rendiamo conto che il quartiere si trova incastonato in una montagna verde che guarda al mare. Giunti quasi al picco conosciamo il signor Tio Loro (Zio Pappagallo), che gentilmente ci mostra come si prende cura della vegetazione nativa, attuando giorno dopo giorno la sua resistenza alla negatività. Vari fattori (agricoltura industriale, canalizzazione dell’acqua, spopolamento…) hanno contribuito al degrado dell’area, che oggi risulta ancora più isolata per via della sua posizione geografica. Tuttavia, Alex ci assicura che sarà proprio quest’ultima a far sì che il posto si salvi, in una città dove parti di oceano sono state ricoperte da colate di cemento (fino agli anni ’80 il mare arrivava fino al palazzo giallo nella foto)…

[eng] This exuberant 360°-smile man poroudly tells us of his dream: make Mariquinha into a place of self-production, social and ecological sustainability as well as a tourist attraction point. In fact, going up the little streets, we become aware that the area nestled in a green mountain looking at the sea. Almost at the top we meet Tio Loro (Uncle Parrot), who kindly shows us how he cares for the native vegetation, day by day enacting his resistance against negativity. Various factors (industrial agriculture, water canalization, depopulation…) contributed to the degradation of the area, which today seems even more isolated given its geographical position. However, Alex ensures that the latter will be the place’s salvation, in a city where many parts of the ocean were covered with tons of cement (until the ’80s the sea reached the yellow building in the picture)…

[esp] Este hombre exuberante con la sonrisa de 360° con orgullo narra de su sueño: hacer de Mariquinha un lugar de auto-producción, sustentabilidad ecológica y social además de un punto de atracción turistica. De hecho, subiendo las callecitas, nos damos cuenta de que el barrio esta enclavado en una montaña verde que mira al mar. Casi al pico encontramos Tio Loro, que amablemente nos enseña como cuida de la vegetación nativa, actuando día tras día su resistencia contra la negatividad. Varios factores (agricultura industrial, canalización del agua, despoblamiento…) contribuyeron a la degradación de la area, que hoy parece aun más aislada por su posición geográfica. Pero, Alex nos asegura que esta misma va a salvar el lugar, en una ciudad donde muchas partes del oceano se cubrieron con toneladas de cemento (hasta los años ’80 el mar llegaba hacia el edificio amarillo de la foto)…

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[ita] Come guardiano dell’altura, Tio Loro ci accompagna per un passaggio segreto tra gli alberi e le rocce, per vedere l’intera città in basso. Un momento emozionante per noi e per loro, perché lì ci siamo giurati che la prossima volta che andremo a Floripa, Mariquinha sarà un paradiso ovvero una comunità sostenibile che si prende cura delle proprie tradizioni, delle proprie sorgenti d’acqua, esaltando i talenti degli artisti locali e promuovendo la diversità culturale. Vi ringraziamo per averci permesso la visita – anche per le banane, goiaba, limoni e jaca a kilometro zero!
P.S. Dove abbiamo bevuto la prima caipirinha? Nel Morro da Mariquinha!!

[eng] As the upland guardian, Tio Loro accompanies us through a secret passage between the trees and rocks, to see the city from above. It was a strong moment for us all: that’s when we swore that next time we’ll be in Floripa, Mariquinha will be a paradise, that is a sustainable community which takes care of its own traditions, its own headwaters, expressing local artists’ talents and promoting cultural diversity. We thank you for allowing us into this visit – also for those bananas, goiaba, lemons and jaca straight from the cultivator!
P.S. Where did we drink our first caipirinha? At Morro da Mariquinha!!

[esp] Como guardián de las tierras altas, Tio Loro nos acompaña por un pasaje secreto entre árboles y rocas, para ver la ciudad desde el alto. Fue un momento emocionante para nosotros y ellos, porque allí juramos que la próxima vez que estaremos en Floripa, Mariquinha va a ser un paraiso o sea una comunidad sustentable que cuida de sus tradiciones, sus fuentes de agua, exaltando los talentos de artistas locales y promovendo la diversidad cultural. Os agradecemos por permitirnos esta visita – también por las bananas, goiaba, limones y jaca directamente del productor.
P.S. ¿Dónde bebemos nuestra primera caipirinha? ¡En el Morro da Mariquinha!!

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Revolucão dos Baldinhos

[ita] Mentre ci prepariamo a lasciare il Brasile alle spalle, avendo internet a disposizione, eccovi un pezzo della nostra permanenza a Florianopolis. Cominciamo ringraziando Marcos, Emilia e Maia per le “chiavi in mano” e le indicazioni preziose. Infatti, senza il supporto dell’agronomo Marcos José de Abreu le nostre visite non si sarebbero avverate e tuttora non sapremmo cosa significa vivere in una casa ed un vicinato secondo la permacultura. Avevamo già visto un paio di esempi a São Paulo, ma qui è stata esperienza diretta. Per questo, rendiamo grazie anche a Rodrigo per averci accolti durante un mutirão e gli auguriamo successo per il futuro di Bambù Esencial. Queste famiglie ci hanno dimostrato che la permacultura è vivere con la natura, non contro, ovvero cultura permanente e permeante.

[eng] While we’re about to leave Brazil behind, having internet again, we take advantage to post a piece on our stay in Florianopolis. We’d like to start by thanking Marcos, Emilia and Maia for their house key and all the information. In fact, without the support of agronomist Marcos José de Abreu our visits wouldn’t have happened and we still wouldn’t know how it is to live in a permacultural house and neighbourhood. We had already seen a few examples in São Paulo, but this time it was direct experience. So, we also thank Rodrigo for his welcoming mutirão and we wish him well with his activity Bambu Esencial. These families demonstrated that permaculture means living with nature, not against it, that is permanent and permeating culture.

[esp] Mientras estamos por dejar Brasil, con internet de nuevo, aprovechamos para contaros de nuestra permanencia en Florianopolis. Empezamos agradecendo a Marcos, Emilia y Maia para las llaves de su casa y las informaciones. De hecho, a no ser por el apoyo del agrónomo Marcos José de Abreu nuestras visitas no hubieran acontecido y todavía ignoraríamos que significa vivir en una casa y vecindario según la permacultura. Teníamos visto un par de ejemplos en São Paulo, mas aquí fue experiencia directa. Por esto, gracias también a Rodrigo por la acogida durante el mutirão y le deseamos suerte para el futuro de Bambu Esencial. Estas familias demonstraron que permacultura quiere decir vivir junto a la naturaleza, no contra, o sea una cultura permanente e impregnada.

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[ita] Dunque, così vivendo, lunedì e martedì scorso siamo stati a conoscere il compostaggio comunitario della Revolucão dos Baldinhos “rivoluzione dei cestini” insieme a Karol, Juliana e Grazi che ci hanno fatto da guide e maestre. Il progetto fu lanciato nel 2008 dalla Ong Cepagro per rigenerare una zona di grossa vulnerabilità sociale dove, principalmente per la mancanza di smaltimento dei rifiuti, erano sorti problemi di igiene pubblica. L’iniziativa, in poco tempo, ha praticamente eliminato i ratti nelle strade, risolto l’emergenza sanitaria e la gestione dei residui organici, oltre ad aver sensibilmente migliorato la socialità del quartiere di Monte Cristo: una vera e propria rivoluzione urbana! Oggi, Revolucão è un riferimento nazionale e una Ong che conta già due premi; da sette anni circa si occupa di collaborazioni educative con le scuole, fare compost solido e liquido per la comunità, sapone dall’olio di cucina riciclato e promuovere l’alimentazione sana. Sicuramente, come ci dice Karol, tutto ciò avviene perché il progetto è seguito dalle persone locali (orgogliosamente quasi tutte donne!) che, con i loro sforzi, hanno creato un senso di fiducia e restaurato la cultura dell’interscambio comunitario.

[eng] In so living, last Monday and Tuesday we got to know community composting at Revolucão dos Baldinhos “The Buckets Revolution” together with our teachers and guides Karol, Juliana and Grazi. The project was launched by Ngo Cepagro in 2008 to regenerate an area of great social vulnerability, with public hygiene problems caused especially by the lack of waste disposal. In little time, the initiative practically eliminated the rats on the streets, solved the health emergency and the organic waste management, in addition to improving the social condition of Monte Cristo suburb: a real urban revolution! Today, Revolucão is national reference and an Ngo with two awards; since seven years it’s been taking care of educational collaborations with schools, making solid and liquid compost for the community, soap from recycled cooking oil and promoting healthy food. Certainly, as Karol says, this is possible because the project is managed by local people (proudly, almost all women!), who put much effort in creating a sense of trust and restoring the community interchange culture.

[esp] Así viviendo, lunes y martes pasados fuimos a conocer la Revolucão dos Baldinhos “Revolución de los Baldes” junto a Karol, Juliana y Grazi que fueron nuestras maestras y guias. El proyecto fue lanzado en 2008 por la Ong Cepagro para regenerar una zona de alta vulnerabilidad social donde, sobre todo por falta de eliminación de los desechos, habían surgido problemas de higiene pública. Dentro de poco, la inciativa practicamente eliminó las ratas por las calles, resolvió la emergencia sanitaria y la gestión de residuos orgánicos, además de mejorar la socialidad del barrio de Monte Cristo: una verdadera revolución urbana! Hoy en día, Revolucão es una referencia nacional y una propia Ong con dos premios; desde hace siete años se ocupa de colaboraciones educativas con escuelas, hacer el compost sólido y líquido para la comunidad, el jabón con aceite de cocina reciclado y promover una alimentación saludable. Por supuesto, como nos dice Karol, todo esto es posible porque el proyecto está cuidado por personas locales (casi todas mujeres, ¡con orgullo!), que gracias a sus esfuerzos han creado confianza y restaurado la cultura del intercambio comunitario.

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[ita] Nei due giorni passati insieme abbiamo condiviso tanto, incluso ovviamente il momento del compostaggio. Lunedì, dopo che Juliana ci ha mostrato come peneirar “setacciare” il compost, siamo stati a raccogliere la segatura e la paglia con la super combi-conduttrice, Grazi; martedì abbiamo nutrito le pile, con i baldinhos del fine settimana, nel cortile della scuola Chico Mendes. Stando con queste donne forti abbiamo imparato molto e ci siamo divertiti, tanto che saremmo tornati anche il giorno successivo… ma questa visita intensa è bastata per capire che, se la tecnologia sociale del riciclo è funzionata lì dove la vita è più difficile, molto si può cambiare nel nostro mondo mettendoci solo un po’ più d’impegno.

[eng] During the days spent together we shared much, included obviously the composting moment. On Monday, after Juliana showed us how to peneirar “sift” the compost, we went to get sawdust and straw with the super combi-driver, Grazi; on Tuesday we fed the stacks, in Chico Mendes school yard, with the baldinhos from the weekend. While being with such strong women we learnt a lot and had so much fun, so much that we’d have gone the day after too… although this intense visit was enough to understand that, if the social technology of recycling worked where life is harder, much can be changed in our world only by putting a bit more effort.

[esp] En los días juntos compartimos mucho, también claramente el momento del compostaje. El lunes, después que Juliana nos enseñó como peneirar “cribar” el compost, fuimos a recoger aserrín y paja con la super combi-conductora, Grazi; el martes dimos de comer a las pilas con los baldinhos del fin de semana, en el patio de la escuela Chico Mendes. Estando con esas mujeres fuertes aprendimos mucho y pasamos un buen tiempo, tanto que hubieramos vuelto el día siguiente… pero esta visita intensa fue bastante como para entender que, si la tecnología social del reciclaje funcionó allí donde la vida es más difícil, significa que mucho puede ser cambiado en nuestro mundo con un poco más de esfuerzo.

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[ita] Infine, vogliamo invitarvi nuovamente a decomporre i vostri residui organici in piccola o larga scala, semplicemente perché è facile (potete leggere i post passati per capire come), non costa, non puzza e fa bene al suolo! Ad ogni modo, abituiamoci a sprecare sempre di meno… imparando a conservare di più!

[eng] Finally, we care to invite you again to decompose your organic waste on a small or large scale, simply as it’s easy (you may read our past posts to know how), it’s costless, it doesn’t smell and it’s good for the soil! Anyway, let’s get used to waste even less… learning to save more!

[esp] En fin, queremos invitaros de nuevo a decomponer vuestros residuos orgánicos en pequeña o grande escala, simplemente porque es fácil (podéis leer nuestros posts pasados para comprender como), no costa, no huele y ¡es bueno para el suelo! De todos modos, acostumbramonos a gastar siempre menos… ¡aprendendo a guardar más!

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Araucaria

[ita] Volete sapere come siamo arrivati qui, a Florianopolis? É stato per il passaparola del mestre Joaquim Moura. Per chi si occupa di agroecologia e compostaggio in Brasile il suo nome suona familiare, ed anche noi abbiamo avuto la fortuna di conoscerlo. Immersi nel verde di Visconde de Mauá ad una latitudine molto piacevole, grazie a Joaquim, abbiamo scoperto parecchio sulla storia socio-culturale del Brasile degli ultimi cinquant’anni. Questo post però è dedicato ad un po’ della sua storia personale. Infatti oltre alle passeggiate nella foresta per conoscere la flora locale, le visite al centro culturale e i pasti con amici e familiari, abbiamo soprattutto conversato ed ascoltato.

[eng] Would you like to know how we got here, in Florianopolis? We owe it to mestre Joaquim Moura. For those who are into agroecology and composting in Brazil his name sounds familiar, and we too had the lucky chance to meet him. In the middle of green Visconde de Mauá at a pleasant latitude, thanks to Joaquim, we discovered a lot about the Brazilian socio-cultural history of the past fifty years. However, this post is dedicated to some of his personal story. As a matter of fact, besides the eco-educational walks in the forest to meet the local flora, our visits to the cultural centre and the meals with friends and relatives, we mostly talked and listened.

[esp] ¿Queréis saber cómo llegamos aquí, en Florianopolis? Fue por el contacto del mestre Joaquim Moura. Aquellos que se ocupan de agroecología y compostaje en Brasil conocen su nombre, y nosotros también tuvimos la suerte de encontrarlo. En el verde de Visconde de Mauá a una latitud agradable, gracias a Joaquim, descubrimos mucho de la historia socio-cultural de Brasil en los últimos cinquenta años. Pero, este post está dedicado a un poco de su historia personal. De hecho, además de los paseos en la floresta para conocer la flora local, las visitas al centro cultural y las comidas con amigos y familiares, sobre todo conversamos y escuchamos.

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[ita] Per raccontarvi tutto ci servirebbe un libro, quindi osiamo racchiudere ciò che Joaquim ha fatto e pensato finora nel concetto di ecologia culturale militante. Questa frase da lui coniata si riferisce al suo impegno da fine anni Sessanta in poi per contrastare l’era dell’invasione capitalista – dopo la rivoluzione militare del ’64, essere un ecologista era uno dei modi per manifestare l’insoddisfazione politica e rappresentare certi valori etici. Durante gli anni Settanta, egli ha poi trovato le sue passioni di vita: l’agroecologia e l’agricoltura urbana, il mondo orientale, la pratica del tai-chi, l’alimentazione macrobiotica e l’arte del compostaggio dei residui organici, che lo accompagna finora.

[eng] To tell you everything we’d need a book, therefore we dare enclose what Joaquim has done and thought so far in the concept of militant cultural ecology. This phrase coined by him refers to all the efforts that he has put since the late Sixties into contrasting the age of capitalist invasion – after the 1964 military revolution, being an ecologist was one way to manifest political dissatisfaction and represent certain ethical values. During the Seventies, he then found his life passions: agroecology and urban agriculture, the oriental world, the practice of tai-chi, macrobiotic nutrition and the art of composting organic waste, which still accompanies him.

[esp] Para decirles todo necesitaríamos un libro, entonces nos permitimos de meter todo lo que Joaquim ha hecho y pensado hasta ahora en el concepto de ecología cultural militante. Esta frase que el mismo acuñó se refiere a su empeño desde finales de los años Sesenta para contrastar la era de la invasión capitalista – después de la revolución militar del ’64, ser un ecologista era una manera para manifestar la insatisfacción política y representar algunos valores éticos. Pues, durante los años Setenta, él encontró las pasiones de su vida: agroecología y agricultura urbana, el mundo oriental, la práctica de tai-chi, la alimentación macrobiótica y el arte del compostaje de residuos orgánicos, que todavía lo acompaña.

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[ita] Effettivamente possiamo dire che quest’ultima è la metafora della vita di Joaquim – se per molti è la fine di un processo, per tanti altri invece è l’inizio stesso della vita. Fare il compostaggio significa rigenerare, ovvero quello che quest’uomo sta facendo attraverso la miriade di progetti che ha intrapreso. Tra tanti, vi nominiamo la creazione di Coonatura a Rio de Janeiro, l’attività di Pureza (i rivoluzionari tramezzini biologici venduti nella spiaggie di Rio negli anni ’70), il lavoro di diffusione ed informazione sulle tematiche e problematiche ambientali, le iniziative di compostaggio comunitario e la recentissima Alleanza Olanda-Brasile. Va detto che parte dell’ispirazione per tutti questi sforzi arrivò a Joaquim durante i periodi di permanenza in comunità agroecologiche.

[eng] Actually we could say that the latter is Joaquim’s life metaphor – to many people it’s the end of a process, but many others consider it the very beginning of life. Making compost means regeneration, that is what this man has been doing through all the projects he undertook. Among many, we’d like to mention the creation of Coonatura in Rio de Janeiro, the activity of Pureza (revolutionary organic sandwiches sold in Rio’s beaches in the ’70s), his work of spreading the word about environmental issues and problems, community composting initiatives and the recent Alliance Holland-Brazil. We must say that part of the inspiration to all his efforts comes from the periods where Joaquim lived in agroecological communities.

[esp] De hecho podemos decir que la última es la metáfora de la vida de Joaquim – para mucha gente es la fin de un proceso, para otros es el principio de la vida. Hacer el compostaje significa regenerar, o sea lo que este hombre está haciendo con todos los proyectos que emprende. Entre muchos, queremos nombrar la creación de Coonatura en Rio de Janeiro, la actividad de Pureza (revolucionarios bocadilllos orgánicos vendidos en las playas de Rio en los años ’70), su trabajo de difusión e información sobre temas y problemas ambientales, iniciativas de compostaje comunitario y la reciente Alianza Holanda-Brasil. Tenemos que decir que parte de la inspiración a todos sus esfuerzos viene de los periodos en que Joaquim vivía en comunidades agroecológicas.

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[ita] È stato certamente interessante collegare i pezzi del puzzle della sua vita, ma ancor di più ci è piaciuto notare il suo stretto legame con le nostre materie di studio, letteratura e antropologia. Un umanista egli stesso, si è sempre circondato di antropologi, artisti e letterati. Uno dei pezzi forti del suo studio è una cornice contenente un suo elogio da parte di uno dei poeti più famosi del ‘900 brasiliano, Carlos Drummond de Andrade; inoltre, scusateci se è poco, fu definito o profeta dal poliedrico amico Jorge Mautner. Speriamo di rincontrarlo a maggio, intanto gli auguriamo di sentirsi sempre come il suo idolo preferito, il cavallo di George Orwell.
Ancora una volta grazie per l’ospitalità e per averci spediti da Marcos, Emilia e Maia a Florianopolis, sull’isola di Santa Catarina.

[eng] It was certainly interesting to connect the pieces of Joaquim’s life jigsaw, even more we appreciated to notice his strong bond with our studies, literature and anthropology. A humanist himself, he has always been surrounded by anthropologists, artists and literates. The main piece of his study room was a frame containing his praise by one of the most famous 20th century Brazilian poets, Carlos Drummond de Andrade; besides.. wait for it… he was acclaimed as o profeta by his polyhedric friend Jorge Mautner. We hope to meet him again in May, meanwhile we wish him to always feel like his favourite idol, the horse of George Orwell.
Once again thanks for the hospitality and for sending us to Marcos, Emilia and Maia en Florianopolis, on Santa Catarina’s island.

[esp] Por supesto ha sido un placer conectar todos los pedazos del puzle de vida de Joaquim, aun más nos gustó notar su fuerte enlace con nuestros estudios, literatura y antropología. Él mismo un humanista, siempre ha sido rodeado por antropólogos, artistas y literatos. La particularidad de su estudio era un cuadro con su elogio por parte de uno de los poetas brasileños más famosos del siglo XX, Carlos Drummond de Andrade; además… fue aclamado o profeta por su poliédrico amigo Jorge Mautner. Esperamos verlo de nuevo en Mayo, mientras tanto le deseamos de sentirse siempre com su ídolo preferido, el caballo de George Orwell.
Otra vez gracias por ser sus huéspedes y por conducirnos a Marcos, Emilia y Maia en Florianopolis, en la isla de Santa Catarina.

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Cidades sem fome

[ita] L’ultimo giorno a São Paulo abbiamo provato a rispondere alla domanda con cui questo blog è stato inaugurato: abbiamo bisogno di costruire un futuro sostenibile, a partire dalla coltivazione urbana. Le città da sempre sono dipese dalle campagne, ma oggi pensiamo siano in grado di reggere la responsabilità di un’economia solidale.

[eng] On the last day in São Paulo we tried to answer the question that opened this blog: we need to build a sustainable future, starting from urban cultivation. Cities have always depended from the countryside, but today we think that they’re capable of carrying the responsibility of an ethical economy.

[esp] En nuestro último día en São Paulo intentamos responder a la pregunta que abrió este blog: necesitamos construir un futuro sustentable, empezando por la cultivación urbana. Las cidades desde siempre dependen de los campos, mas hoy pensamos que tienen capacidades para tomar la responsabilidad de una economía solidal.

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[ita] Quest’idea si è rafforzata dopo la visita alla Ong Cidades Sem Fome, creata nel 2003 da Hans, per impiantare orti sia in zone periferiche di vulnerabilità sociale sia in aree non edificabili: la gente va, pulisce ed occupa per farne terreno coltivabile. Lo si fa per la comunità, per la salute, per vendere ed avere un punto d’accesso a verdura e frutta fresca. La Ong, come ci dice Jonas in ufficio, “aiuta queste persone ad aiutarsi”… dando supporto tecnico-amministrativo all’organizzazione generale dell’orto, per garantire una produzione organica a basso costo durante tutto l’anno. È importante dire che la gente con cui collabora spesso ha già solide conoscenze in campo agricolo, anche perché la maggior parte di essi proviene dal nord est del Brasile_stati più poveri e, di base, rurali. Infatti, l’obiettivo di Cidades sem Fome non è insegnare, bensì migliorare la sicurezza/sovranità alimentare e la socialità delle comunità, creando una rendita per le famiglie meno abbienti. Finora sono 22 gli orti stabilitisi con tanta soddisfazione e gratitudine; i giovani si dimostrano abbastanza interessati, ma questo tipo di attività è rivolta soprattutto a persone più anziane per tre motivi: la loro conoscenza, il reddito basso e l’abbondanza di tempo libero.

[eng] This idea was reinforced after our visit to the Ngo Cidades Sem Fome, created in 2003 by Hans, to start gardens both in the outskirts with social vulnerability and in non-building areas: people go, clean and occupy to make them into cultivation land. They do it for the community, for health reasons, to sell and have an access point to fresh fruit & vegetables. The Ngo, as Jonas tells us at the office, “helps them to help themselves”… providing technical and administrative support to the garden’s general organisation, in order to guarantee low cost organic production throughout the whole year. It’s important to say that the people they collaborate with often already have a solid grounding in the field, as many of them come from North-eastern Brazil_poorer and rural-based states. In fact, Cidades sem Fome’s goal isn’t to teach, instead they work to improve food security/sovereignty and sociability in the communities, also creating wages for more needy families. So far, 22 gardens have been settled with great satisfaction and gratitude; young people are becoming interested, though this kind of activities mostly address elderly people for three reasons: their knowledge, low income and the abundance of spare time.

[esp] Esta idea se fortaleció tras nuestra visita a la Ong Cidades Sem Fome, creada en 2003 por Hans, para empezar huertas en las periferias con más vulnerabilidad social y en las zonas no edificables: las personas van, limpian y ocupan para transformar en terreno cultivable. Lo hacen para la comunidad, las cuestiones de salud, para vender y tener un punto de acceso a verdura y fruta fresca. La Ong, como nos dice Jonas en la oficina, “los ayuda a ayudarse”… ofrecendo suporte técnico-administrativo a la organización general de la huerta, para asegurar una producción orgánica a bajo costo durante todo el año. Es importante decir que las personas con quien colaboran solitamente tienen buenos conocimientos en materia agrícola, como muchos de ellos vienen del noreste de Brasil_estados pobres y más rurales. De hecho, el objetivo de Cidades sem Fome no es enseñar, sino que mejorar la seguridad/soberanía alimental y la socialidad de las comunidades, creando también entradas para las familias más en dificultad. Hasta ahora 22 huertas fueron establecidas con mucha satisfación y gratitud; los jóvenes empiezan a interesarse, aunque este tipo de actividad se dirige a personas mayores por tres razones: su conocimiento, la escasez de dinero y mayor tiempo libre.

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[ita] Ecco perché abbiamo piacere di descrivere la nostra giornata passata a visitare due orti storici, accompagnati dall’agro-tecnico Regis. Di mattina, dopo la chiacchierata in ufficio, siamo stati a conoscere la Horta da Tia Bela dove ci ha accolto una simpatica signora, che con sorrisi e ringraziamenti ci ha narrato la sua storia. Dona Bela si occupa di questo luogo da circa quattordici anni, ma da due anni a questa parte sono state migliorate le tecniche di coltivazione per accrescere la produzione e poter così vendere con maggiore sicurezza. Regis ci dice con orgoglio che il segreto più grande è la terra, dove comincia tutto: “se i bambini mangiano bene stanno in salute, lo stesso vale per le piante”, e per quelle di Tia Bela non viene usato nessun prodotto chimico, e le tecniche adottate rispettano appieno i principi dell’agroecologia. Gli unici pesticidi che troviamo qui sono i fiori o altre piante che attirano gli insetti minacciosi. Inoltre, riscopriamo con sorpresa il metodo dell’uovo. Notiamo che anche loro recuperano l’acqua piovana, tuttavia ci viene detto che il sistema più efficiente per risparmiare l’acqua è la cobertura morta “la paciamatura”, che copre fino al 60% del consumo. Dopo un buon caffè preso tutti assieme, i vari saluti a galline ed oche, la spesa di cavoli, uova e quant’altro… lasciamo Tia Bela per esplorare un’horta un po’ più grande.

[eng] That is why we’re glad to describe our day spent visiting two historical gardens, accompanied by agro-technician Regis. In the morning, after our chat in the office, we got to know Horta da Tia Bela where we were welcomed by a nice smiling lady who told us her story. Dona Bela has been taking care of the place for the last fourteen years, but since two years its cultivating techniques have been improved to increase the production as to sell with more security. Regis proudly says that the biggest secret is the soil, where everything begins: “if children eat well they stay healthy, it’s the same for plants”, certainly those of Tia Bela do not get any chemical product, and the techniques fully follow agroecological principles. The only pesticides that we find here are flowers or other plants that attract threatening insects. Besides, we discover the egg method once again. We notice that they also collect rainwater, however we are told that the most efficient system to save water is cobertura morta “mulching”, which covers up to 60% of its use. After a tasty coffee all together, plus greetings to the hens and geese, bags of cabbage, eggs and more… we leave Tia Bela to explore a bigger horta.

[esp] Por eso nos alegramos de describir nuestro día pasado visitando dos huertas históricas, acompañados por el agro-técnico Regis. Por la mañana, después de la conversación en la oficina, fuimos a conocer la Horta da Tia Bela, donde nos acogió una señora muy amable que nos contò su historia. Dona Bela se ocupa de este lugar desde hace catorce años, pero en los últimos dos se mejoraron las técnicas de cultivación para aumentar la producción para poder vender con más seguridad. Regis dijo orgulloso que el secreto más grande es la tierra, donde empieza todo: “si los niños comen bien estan en salud, lo mismo para las plantas”, ciertamente esas de Tia Bela no reciben ningún producto químico, y las técnicas adoptadas siguen plenamente los prinicpios agroecológicos. Los únicos pesticidas que encontramos aquí son las flores u otras plantas que atraen insectos emenazadores. Además, descubrimos otra vez el método del huevo. Notamos que ellos también recogen agua de lluvia, pero nos dijeron es que el sistema más eficiente para ahorrar agua es la cobertura morta “mantillo” que cubre hasta 60% de su uso. Después de un muy buen café, varios saludos a gallinas y patos, compra de col, huevos y más… dejamos Tia Bela para explorar una horta más grande.

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[ita] Là incontriamo i famosi don Genival e dona Sebastiana. Il brincadero “scherzoso” signore proveniente da Pernambuco ci fa da guida mostrandoci con adorazione cosa e come coltiva, e l’immensa pila di compostaggio. Lungo i due lati dell’orto crescono tante bananeras e grazie a sua moglie Sebastiana abbiamo avuto l’opportunità di assaggiare una pietanza locale: banana verde pão “pane” bollita e poi passata al forno. Mentre lei preparava il piatto, noi seduti sotto la tettoia di legno che portava al cucinotto potevamo osservare i clienti che venivano a comprare i prodotti. Entusiasti, abbiamo deciso di condividere anche il pomeriggio con la coppia e la nostra merenda si è trasformata nell’invito a rimanere per pranzo: arroz, fejão, couvi, bananas fritas, insomma… era come mangiare dalla nonna!

[eng] There we meet famous don Genival and dona Sebastiana. The brincadero “joking” man from Pernambuco shows us around pointing out with adoration what and how they cultivate, and the huge compost pile. Along both sides of the garden many bananeras grow and thanks to his wife Sebastiana we had the opportunity to try a local dish: green banana pão “bread” boiled and put in the oven. While she was cooking, we sat under the wooden roof that led to the kitchen observing the customers who came to buy products. Being very enthusiastic, we decided to also share our afternoon with the couple and this is how our snack became an invitation to lunch: arroz, fejão, couvi, bananas frita, you know… like eating at grandma’s!

[esp] Allí encontramos los famosos don Genival y dona Sebastiana. El brincadero “chistoso” señor originario de Pernambuco nos guia para mostrarnos con adoración como y que cultiva, y la montaña de compostaje. En ambos lados de la huerta crecen muchas bananeras y gracias a su mujer Sebastiana tuvimos la oportunidad de probar una comida local: banana verde pão “pan” hervida y pasada en el horno. Mientras ella preparaba el plato, nosotros sentados bajo un techo de madera que llegaba hasta la cocina podíamos observar los clientes que venían a comprar los productos. Entusiastas, decidimos de condividir también la tarde con la pareja y fue así que nuestra tapa se convirtió en una invitación a quedarnos para almorzar: arroz, fejão, couvi, bananas fritas, bueno… ¡como comer en casa de la abuela!

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[ita] Un blog non rende giustizia alla quantità di notizie che stiamo raccogliendo in questo viaggio… oltre al fatto che non può esprimere totalmente ciò che stiamo vivendo e quante emozioni ci stanno regalando le persone incontrate finora. Così per fare noi un regalo a loro, vi diciamo a voce alta che tutti gli orti di Cidades sem Fome non usano agrotossici ed il ricavato va direttamente ed interamente alle famiglie, che a loro volta proteggono la propria terra locale.

[eng] A blog doesn’t do justice to the amount of news that we are collecting in this travel… besides, it cannot fully express what we’re experiencing and how many emotions we receive from the people we’ve met so far. So to make a gift to them, we tell you out loud that all of Cidades sem Fome’s gardens do not use agrotoxics and the income goes entirely and directly to the families, who in turn protect their local land.

[esp] Un blog no puede rendir la cantidad de noticias que estamos recogiendo en este viaje… además que no puede expresar totalmente lo que estamos viviendo y cuantas emociones nos están regalando las personas encontradas hasta ahora. Así para hacer nosotros un regalo a ellas, os decimos en voz alta que todas las huertas de Cidades sem Fome no usan agrotóxicos y las entradas van directamente e interamente a las familias, que en cambio protegen su propria tierra local.

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O jardim secreto

[ita] Giovedì scorso, alla vigilia del carnaval, siamo stati nell’Horta comunitária da Saúde “della salute”, dove ad accoglierci c’era Sergio Shigeeda, che se ne occupa da circa 2 anni. Dentro quest’orto, come in un giardino segreto, ci si dimentica della città di cemento tutt’intorno.
[eng] Last Thursady, on carnaval’s eve, we went to Horta comunitária da Saúde “health” where we were received by Sergio Shigeeda, who has been taking care of the place for 2 years. Inside, as in a secret garden, one easily forgets the city of concrete all around.
[esp] El jueves pasado, un día antes del carnaval, fuimos a la Horta comunitária da Saúde “de la salud”, donde nos recibió Sergio Shigeeda, quien se ocupa del lugar desde hace 2 años. En este espacio, como en un jardín secreto, es fácil olvidarse de la ciudad de cemento alrededor.

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[ita] Con pazienza e dedizione Sergio ci ha mostrato tutti i particolari, pianta e fiore dopo pianta dopo fiore, spiegandoci l’importante ruolo ecologico-sociale per il vicinato. Quale? Oltre ad aver dato vita ad altri 6 orti comunitari, questo luogo offre la possibilità di piantare cibo biologico e conoscere nuove piante alimentari, godere del potere terapeutico dei fiori, partecipare a laboratori istruttivi, insegnare ai bambini, imparare a riciclare l’acqua piovana e approcciare le api native iramí (argomento che promettiamo di approfondire al nostro rientro a São Paulo), unito al fattore fondamentale della socializzazione. Il prossimo mutirão infatti sarà focalizzato sulla costruzione di un gazebo per permettere alla gente di avere un’area di incontro. Anche questo spazio è stato occupato per recuperare un’oasi verde in oblio: Saúde è nata spontaneamente per accomodare i vari bisogni delle persone del quartiere. Oggi ci sono 20 volontari stabili e sono già 10 i palazzi in collaborazione con l’horta per trasformare i rifiuti organici attraverso la compostiera al suo interno.

[eng] Sergio showed us all the place’s details with patience and dedication, plant by plant.. flower after flower, explaining the importance of its social-ecologic role. As well as having inspired 6 more communal gardens, this place offers the possibility to grow organic food and get to know new edible plants, to enjoy the healing power of flowers, to participate in educational workshops, to teach children, to learn how to collect rainwater and approach the native bees iramí (a topic that we promise to deepen once back in São Paulo), all linked by the fundamental socialising factor. The next mutirão will actually focus on building a gazebo to give people a meeting area. This place too was occupied to restore a forgotten green oasis: Saúde was spontaneously born to please the various needs of the neighbourhood people. Today there are 20 stable volunteers and 10 buildings are already cooperating with the horta to transform organic waste through their internal composting system.

[esp] Sergio nos ha enseñado todos los particulares – con paciencia y dedicación, planta tras planta, flor tras flor – explicándonos la importancia del papel ecológico-social para el vecindario. Además de haber incentivado otras 6 huertas comuitarias, este lugar ofrece la posibilidad de cultivar comida orgánica y conocer nuevas plantas alimentarias, gozar del poder terapéutico de las flores, participar en laboratorios educativos para niños y adultos, aprender a recoger agua de lluva y acercarse a las abejas nativas iramí (argumento que prometimos profundizar otra vez en São Paulo), todo conectado por el fundamental factor de la socialización. De hecho, en el próximo mutirão se va a realizar una glorieta para permitir a la gente de tener un espacio de encuentro. Esta huerta también fue ocupada para revitalizar una oasis verde olvidada: Saúde nació espontaneamente para acomodar las varias necesitades de las personas del barrio. Hoy hay 20 voluntarios fijos y 10 edificios ya colaboran con la huerta para trasformar sus residuos orgánicos a través de su sistema de compostaje.

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[ita] Chiediamo a Sergio quali siano le sue esperienze precedenti, lui ci risponde che in passato lavorava con l’agricoltura industriale poi ha deciso di cambiare e, a parte l’aiuto dalle esperienze contadine in famiglia, la maggior parte delle sue conoscenze attuali derivano dalla pratica in questo orto. Interessante sentire il richiamo allo scopo educativo del progetto! E Sergio ci tiene a sottolineare l’impegno per creare una coscienza collettiva e lo scambio di idee tra i volontari. La curiosità del giorno è il metodo dell’uovo per scoraggiare le borboletas “farfalle”: esse non depongono le loro uova se ne vedono uno più grande nei paraggi… il proverbio in portoghese dice enganei um bobo na casca do ovo “ingannai un fesso col guscio di un uovo.”

[eng] We asked Sergio a little about his background, he answered that in the past he used to work with industrial agriculture then he decided to change and, except for his family farming experience, the majority of his current knowledge comes from much practice in this garden. It’s interesting that here too we feel the educational goal of the project! Sergio is keen to underline the effort put in creating a collective conscience and the exchange of ideas among volunteers. The day’s tip is the egg method to send borboletas “butterflies” away: they don’t lay eggs whenever there’s a bigger egg in the surroundings… the Portuguese proverb says enganei um bobo na casca do ovo that is “I fooled a fool with an egg shell.”

[esp] Preguntamos a Sergio cuál era su pasado, él contesta que años atras trabajaba con la agricultura industrial, después se decididió en cambiar y, a parte de la experiencia campesina de su familia, la mayoría de sus conocimientos viene de la práctica en esta huerta. Es interesante sentir que aquí también hay un fuerte objetivo educativo! Con orgullo Sergio quiere subrayar el empeño en crear una conciencia colectiva y el pasaje de ideas entre los voluntarios. La curiosidad del día es el método del huevo para alejar las borboletas “mariposas”: ellas no deponen sus huevos si perciben uno más grande en las cercanías… el proverbio en portugués dice enganei um bobo na casca do ovo “engañé a un tonto con la cáscara de un huevo.”

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[ita] Ci rendiamo conto che molti sono i motivi dietro la pratica dell’agricoltura urbana. Anche qui in Brasile stiamo conoscendo persone spinte da disparate ragioni: imparare, modificare stile di vita, interessarsi all’alimentazione biologica, avere un’occupazione, lavorare con la terra, per moda, stare a contatto con la natura (qualsiasi cosa si intenda con questa frase…), sporcarsi le mani per la prima volta, osservare, parlare, risparmiare, incontrarsi… alla fine della fiera, tutti sono giusti e validi. Loro sono noi e noi siamo loro, come ci ha insegnato Joaquim. Ciò che conta è dirigersi insieme verso un nuovo tipo di sostenibilità: più diretta e localizzata. Grazie a Sergio e Lana per questo incrocio. Mentre leggete, muoviamo i nostri primi passi al Sud, a Florianopolis…

[eng] We are aware that there are many reasons behind the practice of urban agriculture. In Brazil too we’re meeting people pushed by manifold motives: to learn, to change lifestyle, to get interested in organic nutrition, to get an occupation, to work with the soil, for fashion, to stay in contact with nature (whatever this phrase means..), to get their hands dirty for the first time, to observe, to speak, to save up, to meet… at the end of the day, they’re all right and valid. They are us and we are them, as Joaquim taught us. What matters is to come together towards a new kind of sustainability: one more direct and localised. Thanks to Sergio and Lana for this encounter. As you read, we are moving our first steps South, in Florianopolis…

[esp] Nos damos cuenta de que hay muchas razones detrás de la práctica de agricultura urbana. También en Brasil estamos conociendo personas inspiradas por muchas motivaciones: aprender, mudar estilo de vida, interesarse a la alimentación orgánica, tener una ocupación, trabajar con la tierra, moda, estar más en contacto con la naturaleza (cualquier cosa quiera decir esta frase..), ensuciarse las manos por primera vez, observar, hablar, ahorrar, encontrarse… en fin, todos son justos y válidos. Ellos son nostros y nosotros somos ellos, como nos enseña Joaquim. Lo esencial es dirigirse juntos hacia un nuevo tipo de sustentabilidad: más directa y localizada. Gracias a Sergio y a Lana por esta confluencia. Mientras leéis, empezamos a viajar en el Sur, en Florianopolis…

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