[ita] Cominciamo questo post ringraziando Lana, Mehl e Chris (e Amad) per averci accolto così calorosamente, come si farebbe con dei cari amici. Grazie per l’entusiasmo e per gli abraços 🙂
[eng] Let’s start this post by saying thanks to Lana, Mehl and Chris (and Amad) who greeted us as warmly as dear friends would have done. Thanks for the enthusiasm and for the hugs 🙂
[esp] Empezamos este post agradeciendo a Lana, Mehl y Chris (y Amad) por habernos recibido calorosamente, como habrían hecho uno/as amigo/as. Gracias por vuestro entusiasmo y por los abrazos 🙂
[ita] “Costruiamo il futuro,” sì, ma quale futuro? Dopo le prime giornate a São Paulo, vi raccontiamo perché siamo tornati a casa facendoci questa domanda.
[eng] “Building the future,” ok, but which one? After the first days in São Paulo, we’re going to tell you why we came home with this question.
[esp] “Costruimos el futuro,” si, ¿pero cual? Después de los primeros días en São Paulo, os contamos porque regresamos a casa con esta pregunta.
[ita] Se da un lato ci sono per noi delle novità sorprendenti, come l’immensità di questa città (e dei suoi ripidi saliscendi) e la sua intensa vegetazione, dall’altro lato alcune cose non cambiano neanche dall’altra parte del mondo – anzi per noi si accentuano. Sarà che ci troviamo in una metropoli… qui già dopo le prime 48h è evidente il contrasto tra due tipi di futuro: uno in mano alle multinazionali e l’altro mano nella mano con l’economia solidale.
[eng] On the one hand there are great surprises, such as the immensity of the city (and its steep roads) and its vegetation, on the other hand some things don’t change even on the other side of the world – they’re actually emphasised. Could it be that we’re in a metropolis… here, already after our first 48h, the contrast between two types of future is evident: one in the multinationals’ hands and another hand in hand with ethical economy.
[esp] Si por un lado hay algunas surprisas, como la inmensidad de la ciudad (y de sus avenidas empinadas) y de su vegetación, por otro lado hay algunas cosas que no cambian aun a otra parte del mundo – se acentúan más para nosotros. Puede que estamos en una metropolis… aquí, tras las primeras 48h, ya es evidente el contraste entre dos tipos de futuros: uno en mano a las multinacionales y otro que va de la mano con la economía solidaria.
[ita] Il 29 gennaio/janeiro abbiamo fatto la nostra prima visita ad un ipermercato, primo perché il supermercato carino-tendente-al-biologico vicino a casa costa troppo per le nostre tasche, secondo per confrontarlo con i vari mini markets e venditori ambulanti che costellano le strade del centro. Pensiamo che sia un ottimo modo per farsi un’idea dell’aria economica che tira in una nazione. Ecco, basti ad esempio che l’acqua negli scaffali (bene al momento ancor più prezioso, dato il grosso problema di scarsità d’acqua che sta toccando la città) appartiene a 3 giganti multinazionali – che producono anche la metà dei prodotti in vendita – e l’unica marca locale ha il prezzo più Alto. Usciti da lì, ci siamo imbattuti in un parco, che sarebbe stato un ottimo riparo dai 30 gradi che avevamo raggiunto, se non fosse stato chiuso e abbandonato. Il centralissimo Parque Augusta, secondo le nostre attuali informazioni, negli ultimi anni è stato oggetto di accese proteste cittadine contro la privatizzazione e la costruzione di metà della sua superficie. Ora giace transennato, graffittato e fitto come la jungla urbana in cui è nato. In effetti i suoi muri sono diventati anche abbastanza artistici, se la vediamo da un altro punto di vista…
[eng] On January/janeiro 29, for the first time, we ventured in a pretty big supermarket, first as the nice-sort-of-organic supermarket close to us was quite expensive, second to compare it with various off-licenses and street vendors. We reckon it’s a good way to get an idea of a nation’s economic situation. Suffice to say that water (which at the moment is even more precious, as the city is experiencing water scarcity problems) is owned by 3 multinational giants – that also produce half of the products on sale – and the only local brand was the one with the Highest price. Out of there we came across a park, which would have been perfect to rest from those 30 degrees if it hadn’t been closed and abandoned. Parque Augusta, according to our current information, has lately been in the middle of intense civil protests against privatisation and the building of half of its surface. Now it lies locked, graffited and thick as the urban jungle in which it was born. Actually, looking at things from another point of view, its walls have become quite artistic…
[esp] El 29 de enero/janeiro fuimos por primera vez a un ipermercado, primero porque el supermercado bonito-casi-orgánico costaba demasiado para nuestro bolsillo, segundo para confrontarlo con los mini-markets y vendedores callejeros. Pensamos que es un buen método para darse cuenta del tipo de economía que hay en una nación. Ya es decir que el agua (ahora aun más preciosa, como la ciudad está afectada por problemas de escasez) pertenece a 3 grandes multinacionales – que también poseen la mitad de los productos en venta – y la botella local tenía el precio Más caro. Fuera de allí encontramos un parque, que habría sido un buen reparo de los 30 grados si no hubiese estado cerrado y abandonado. El Parque Augusta, según nuestras informaciones actuales, en los últimos años ha sido el centro de muchas protestas ciudadanas contra la privatización y la construcción de la mitad de su espacio. Hoy se encuentra “asegurado”, grafitado y denso como la jungla urbana donde nació. Viendo la cosa desde otra perspectiva, sus muros se han vuelto bastante artísticos…
[ita] Così, dopo la mattinata tra le avenidas del mondo degli affari e del turismo a costo elevato – dove si continuano a costruire palazzoni per ospitare non si sa chi, mentre parecchia gente alloggia per strada come se niente fosse -, di pomeriggio grazie a Lana, la nostra simpatica guida, ci siamo rivolti all’Instituto Chão ovvero “istituto del suolo,” per iniziare a conoscere il mondo dell’economia solidale che tanto desideriamo esplorare e diffondere. Chão si trova in una zona nata come bohémienne ed il nome della strada, Rua Harmonia, è già una piacevole descrizione dell’atmosfera del luogo. Lì abbiamo comprato le nostre prime verdure e frutti locali e goduto di un buon caffé colao brasileiro, salatini e birra artigianale. Tutto questo ci è costato 40 reais, cioè €9. Ma il bello è che il vero prezzo totale era di 30 reais, €6, e quel costo aggiunto faceva parte della filosofia dell’economia solidale che sta dietro all’Instituto. Infatti quei soldi sono un’offerta per il mantenimento del posto così com’è: un bar, ortofrutta, negozio di ceramiche, cibo, bevande e saponi artigianali che forma un’organizzazione senza scopo di lucro, dove trovano spazio i valori della solidarietà e della produzione a basso impatto. Siamo contenti di dirvi che il denaro guadagnato dalla vendita di frutta e verdura va interamente ai produttori locali.
[eng] So, after the morning spent among business and high-cost tourism avenidas – where concrete mega buildings are built for who knows who while many people sleep in the street like nothing at all -, in the afternoon, thanks to our kind guide Lana, we decided to visit Instituto Chão that is “the ground institute,” to begin getting to know the world of ethical economy that we so wish to explore and recount. Chão is situated in a bohemian born area and the name of the street, Rua Harmonia, already tells a lot about the atmosphere of the place. There we bought our first local vegetables and fruit, enjoyed Brazilian colao coffee, handmade crackers and beer. All this costed us 40 reais that is €9. The best part though is that the actual price was 30 reais, €6, and the added cost was the symbol of the “solidarity economy”: the ethical philosophy of the Instituto. In fact, that money was an offer for the place maintenance as it is: a cafe, fruit&vegetables place, hand-crafted ceramic, food, drinks and soap shop, which forms a nonprofit organisation based on the values of solidarity and low impact production. We’re happy to say that what’s earned from the fruit&veggies’ sale goes entirely to the local producers.
[esp] Así, tras la mañana transcurrida en las avenidas de los negocios y del turismo a costo elevado – donde se construyen super edificios para no se sabe quien mientras demasiada gente duerme por las calles – por la tarde, gracias a nuestra buena guía Lana, decidimos vistar el Instituto Chão o sea “instituto del suelo”, para empezar a explorar y difundir la economía solidaria que tanto deseamos. Chão se situa en una zona nacida como bohemia y el nombre de la calle, Rua Harmonia, ya nos dice mucho sobre la atmósfera de este lugar. Allí compramos nuestras primeras fruta y verdura local, gozando de un buen café colao, crackers y cerveza artesanal. Todo esto nos costó 40 reais o sea €9. Pero lo mejor es que el precio real era de 30 reais, €6, y el coste añadido era para la filosofía de la economía solidaria del Instituto. Es decir una oferta para mantener el lugar así como está: un bar, un espacio para fruta&verdura local, cerámica, comida, bebida y jabones artesanales, que forma una organización no lucrativa donde se encuentran los valores de la solidaridad y de la producción a bajo coste. Somos felices de escribir que el dinero ganado de la venta de fruta y verdura va interamente a los productores locales.
[ita] Allora, quale futuro costruire? Di sicuro, dopo queste prime esperienze, siamo maggiormente convinti che questo progetto ci aiuterà a rispondere a questa domanda. Nel frattempo noi ci accodiamo a quello che dicono una serie di posters sparsi per la città Mais Amor por favor, “più amore per favore”…
[eng] Then, which future to build? Certainly, after these first experiences, we’re even more convinced that this project will help us answering this question. Meanwhile, we swing along what some street posters say around the city Mais Amor por favor, “more love please”…
[esp] Entonces, ¿cual futuro construir? Después de estas primeras experiencias, estamos aun más convencido/as de que este proyecto nos ayudará a responder a esta pregunta. Mientras tanto estamos de acuerdo con algunos posters de la ciudad que dicen Mais Amor por favor… se entiende 😉